Sarà così la nuova Lamborghini Espada?

Se ne è parlato in numerose occasioni, prima accennando al possibile ritorno di una Lamborghini 2+2, poi con la presentazione del misterioso progetto Lagartijo, infine con le ultime indiscrezioni sui nuovi modelli Lamborghini, insieme a Miura e LM. E’ stata anche la “prova finale” del Master 2005 alla Scuola Politecnica di Design di Milano, con la collaborazione di Audi, quando ancora era Luc Donckerwolke, e non direttamente Walter De’ Silva, a capo dello stile Lamborghini.

Ora Inside Line fornisce altre notizie sulla possibile coupé 2+2, prevista per il 2009, che viene chiamata Espada come la progenitrice del 1968, di Bertone; quest’ultima viene definita dal sito “ugly” in modo un po’ impietoso, dal momento che lo stile, oltre ad essere molto moderno per l’epoca, riprendeva elementi della futuristica ed affascinante Marzal, di Marcello Gandini (foto nel seguito).

La prima Espada, comunque, montava un V12 4.0 in posizione anteriore, capace di 325 cv nella prima versione, e 350 nella seconda; per quel che riguarda la nuova, è ancora presto per capire quale piattaforma adotterà, anche se si suppone avrà motore anteriore e diverse parti in comune con Audi e Lamborghini dell’attuale produzione, a cominciare dalla trazione integrale. Quale motore? A disposizione ci sono il V10 o il V12, ma, secondo fonti interne, nessuno dei due andrebbe bene: il primo… perché non è un V12 – cioè per motivi di immagine, il secondo perché non rispetterebbe le future norme sulle emissioni; quindi si parla di un nuovo V12 basato sul 6.0 V10 Lamborghini, con potenza di circa 600 cv, che renderebbe l’Espada la 2+2 di serie più potente – la Scaglietti, ad esempio, ne ha “solo” 540.

Interessanti anche i disegni, a firma Mark Stehrenberger, ed il breve video proposto da Inside Line per mostrare la linea della futura Espada, che non dovrebbe ispirarsi all’originale, ma piuttosto alle Lamborghini attuali: stile essenziale, non lezioso o troppo elegante, molto sportivo. A meno che l’arrivo di De’ Silva e l’esperienza della nuova Miura non facciano cambiare rotta…