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Auto rubate in Italia: furti in calo, Panda sempre al numero 1

Diminuiscono anche i furti di mezzi pesanti e moto. Tra i SUV il più sottratto è il Nissan Qashqai. Le province dove si ruba di più

Sono stati diffusi i dati sulle auto rubate in Italia, in occasione dell’incontro, tenuto a Maranello nella sede della Ferrari, fra i rappresentanti delle polizie europee, in merito al traffico internazionale di veicoli. Dal 2016 al 2017 i furti di veicoli sono diminuiti del 6,25%. In particolare è calata la sottrazione dei mezzi pesanti (-23,7%). Calo anche per le moto, -7%. In totale, nel 2017 sono stati rubati in Italia 147.117 veicoli, di cui 103.030 autovetture. Dal punto di vista dei ritrovamenti di veicoli rubati, le forze dell’ordine ne hanno recuperati 63.979 (di cui 44.040 autovetture), pari ad una diminuzione del 7,67% rispetto al 2016.

Per quanto riguarda le auto più rubate in Italia, al numero 1 c’è sempre la Fiat Panda: 9.719 esemplari sottratti ai proprietari, pari al 10,91% sul totale delle autovetture asportate. Seguono Punto e 500, poi Lancia Ypsilon, Volkswagen Golf, Ford Fiesta. Al settimo posto troviamo ancora l’inossidabile Fiat Uno, a più di 20 anni dalla sua uscita di produzione. Dietro di lei Smart Fortwo, Renault Clio e Opel Corsa.

C’è anche la classifica dei SUV più rubati (considerati insieme a crossover e fuoristrada). Al primo posto il Nissan Qashqai, 675 unità pari al 14,37% del totale. A grande distanza il secondo, Kia Sportage, 9,22%. Seguono Range Rover, Toyota Rav, Range Rover Evoque, Hyundai Tucson, Mercedes ML, BMW X1, Mitsubishi Pajero e BMW X5.

Ci sono infine i dati sulle province dove si rubano più auto. Nel 2017 la prima è stata Roma col 16,64% sul totale dei furti nazionali. Seguono Napoli, Milano, Bari, Catania e Torino. Tuttavia i numeri assoluti dicono poco, perché dipendono in gran parte dalla popolazione. Più abitanti = più veicoli = più furti.

Se quindi facciamo il rapporto tra furti e popolazione, allora vediamo che la provincia dove si rubano più auto è invece Barletta-Andria-Trani, con 5,5 auto rubate ogni mille abitanti. Segue Catania, stessa percentuale ma popolazione molto più ampia. Poi Bari (5,1), Napoli (4,5), Foggia (4,4) e Roma (3,9). Milano è decima (2,6), Torino dodicesima (2,1).

Il calo delle auto rubate è una notizia buona o cattiva? Certamente buona perché meno persone hanno subìto un danno a causa di un’attività criminale. Ma se riflettiamo un po’ più in profondità, chiediamoci: perché si ruba un’auto? Nella quasi totalità dei casi per rivenderla, intera o a pezzi nel mercato nero dei ricambi. In minima parte per usarla come mezzo di trasporto per un’altra attività criminale, ad esempio le rapine.

Ma non è quest’ultima ipotesi ad interessarci, per il momento. Se cala un’offerta (la “fornitura” di auto rubate), di solito è perché cala anche la domanda. Quindi la merce in questione diventa meno redditizia, nel senso che il suo valore cala troppo.

Naturalmente non dobbiamo ignorare il lavoro di contrasto ad opera degli organi di polizia, i quali fanno ciò che possono (spesso anche molto di più), dati i mezzi a disposizione. Tuttavia, se ricordiamo che finire in galera è un’eventualità sempre più rara per un ladro, soprattutto per colpa di leggi eccessivamente permissive, vediamo che il deterrente non è poi così forte. Anche perché i ritrovamenti di veicoli rubati sono calati in percentuale ancora più dei furti; segno di un’attività illecita ridotta, più che di una stretta da parte delle forze dell’ordine.

Dobbiamo anche tenere a mente il rapporto diretto tra vendite di veicoli nuovi e furti d’auto: i modelli che si rubano di più sono soprattutto quelli più venduti. Ma quando si vendono meno auto, anche la richiesta di veicoli rubati diminuisce. Perché cala l’interesse stesso della gente nel possedere un’automobile, quindi anche nel cercarne una a prezzi stracciati (quelle rubate e “trasformate” in legali alterando i documenti), anche nei mercati dell’est dove quasi sempre queste vetture vengono “esportate”.

Cala pure l’interesse nel cercare un pezzo a prezzi sospetti da alcuni ricambisti o demolitori spregiudicati (quando non direttamente pregiudicati). Inoltre se calano pesantemente i furti di camion è soprattutto perché circolano meno merci. Tutti segnali di un’economia così debole dal rendere meno lucrosa perfino l’attività criminale. Per questo il calo delle auto rubate, pur positivo in sé, dovrebbe farci riflettere.

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