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Air Ink: l’inquinamento diventa inchiostro

Una startup trasforma l’inquinamento in inchiostro: ecco come funziona Air Ink.

Tutto ha una seconda vita. Questo è davvero il caso di dirlo visto che la startup Air Ink ha ideato un modo per trasformare l’inquinamento in inchiostro. Alcuni studenti dell’MIT hanno prima inventato un macchinario capace di catturare l’inquinamento e poi hanno pensato di condensare le emissioni creando un inchiostro d’altissima qualità per applicazioni artistiche. Un bel modo di riutilizzare i gas di scarico delle automobili, in pieno stile Ecologico.

I creatori di Air Ink sostengono che gli inchiostri ricavati dall’inquinamento dei veicoli a motore sono totalmente sicuri in quanto anche il processo di produzione degli inchiostri neri prevede, in alcuni casi, la combustione di carburanti fossili. Così, di fatto, Air Ink sfrutta la combustione dei motori per ricavare delle particelle nere che poi vengono mischiate ad altre componenti per creare un inchiostro fluido e indelebile. Per ricavare 28 grammi di materiale base per inchiostro bastano 45 minuti di “cattura” di emissioni dallo scarico di un veicolo. Se ne ricava un pennarello.

I ragazzi, da poco approdati su Kickstarter, hanno già oltrepassato il loro obbiettivo di raccolta fondi, ottenendo il consenso di quasi 300 persone che hanno supportato il progetto con oltre 17 mila dollari. Per il momento si possono acquistare diversi pacchetti di pennarelli neri con diversi tipi di punte per impiego artistico ma in futuro non è da escludere un possibile ampliamento della gamma.

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