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DS 5 Hybrid4: il video test

Sulle colline toscane con la DS 5 Sport Chic in versione ibrida 4×4.

DS 5 Hybrid4 – Non è più una novità assoluta, ma la DS 5 è comunque una vettura interessante e per nulla banale. Non è un caso se è stata scelta come ambasciatrice del nuovo corso stilistico che dal 2014 ha portato alla nascita del brand DS Automobiles e la separazione dal più generico e generalista Citroen.

Nella DS 5 rivivono lo spirito e i geni delle vecchie DS a partire dal design d’avanguardia come elemento distintivo, fino alla cura dei dettagli e al comfort di bordo. DS si pone come un brand premium e come tale non fa eccezione sul prezzo, con i 31.000 della 1.6 120 CV Hdi passando dai 44.200 della Hybrid 4×4 So chic per arrivare ai 47.600 della Sport Chic.

A un esborso importante, la DS 5 Hybrid4 risponde punto per punto con una dotazione da alto di gamma e soprattutto soluzioni tecniche e tecnologiche che ne aumentano l’esclusività. Il sistema ibrido, basato su motore anteriore a gasolio HDi e motore elettrico al posteriore, la rende integrale e potente con 200 cv a disposizione, ma anche fluida ed efficiente.

L’abbiamo messa alla prova sulle colline toscane tra strade tutte curve e piccoli borghi medievali, alla scoperta della Val D’Orcia e delle sue eccellenze. Ecco allora come va e com’è l’ibrida di casa DS.

DS 5 Hybrid4, beve poco, ma non è così Sprint

Il primo approccio con la DS 5 Hybrid4 è di quelli che si ricordano… se fuori il design gioca un ruolo fondamentale, dentro l’effetto è ancora più d’impatto. Ad una plancia asimmetrica e ricercata, ma comunque tradizionale, si accosta un tunnel centrale “importante” con pulsantiera e comandi “spaziali”, che separa l’ambiente anteriore e relega il passeggero in un’altra dimensione.

L’effetto astronave si accentua ancora se si alza la testa. Non è solo il tetto in vetro ad attirare l’attenzione, ma è una seconda plancia di comando proprio sopra la nostra testa, con ben 8 tasti fisici di controllo e altrettanti per luci, portiere e chiamata d’emergenza. La corrispondenza del tunnel centrale inferiore e superiore abbinata alla vetratura rastremata crea una piacevole sensazione di inclusione nell’abitacolo. Presa confidenza con i comandi anche l’esperienza di guida è particolare.

[rating title=”comfort” value=”8″ layout=”left”]Il posto guida è molto comodo e con la plancia rivolta verso il pilota si hanno tutti i comandi a portata di mano. La visibilità invece non è delle migliori per il doppio montante anteriore e per il lunotto posteriore compatto che esalta la funzionalità della telecamera posteriore. Premuto il tasto start, con una piccola pressione sul gas si parte in elettrico in modalità Auto, cioè ibrida. Per rimanere a zero emissioni devo selezionare dal manopolone la modalità ZEV e se la batteria è carica, posso a viaggiare fino ai 70 km/h ma solo per circa 4 km.

La DS 5 Hybrid4 offre 4 driving mode, Auto, Sport, ZEV e 4WD. In 4WD turbodiesel ed elettrico sono sempre in funzione, la trazione anteriore è demandata al termico, mentre la posteriore all’elettrico, diventa una integrale a tutti gli effetti per muoversi senza problemi anche sui fondi a bassa aderenza.

Auto è quella che preferisco, in cui il sistema gestisce in maniera autonoma motore termico ed elettrico in modo fluido e naturale, sfruttando la grande coppia a disposizione anche dai regimi più bassi. Su Sport, invece, il motore elettrico è sempre pronto e può generare 37 CV, quello termico tende a girare più in alto, la risposta è più pronta e robusta potendo contare su 200 CV e 450 Nm complessivi, ma in questa modalità di guida emergono i limiti di un cambio elettroattuato lento nei cambi marcia, anche se si sfrutta il comando manuale/sequenziale. Meglio una guida brillante, lasciando tutto in Auto, nelle mani del grande fratello elettronico che gestisce i sistemi secondo le logiche preimpostate.

[rating title=”su strada” value=”8″ layout=”left”] Anche dal punto di vista dinamico, la DS 5 Hybrid4 sembra suggerire una condotta di guida spigliata, ma niente di più. Lo sterzo è leggero ma preciso, le sospensioni tendenzialmente sportive sono da gran turismo, perfette sui saliscendi toscani, dove c’è anche da guidare. Ottimo il comfort e l’insonorizzazione in autostrada, si soffrono invece buche e pavimentazioni irregolari in città, anche per la gommatura decisamente generosa con i 235/45 R18. Potente e ben modulabile la risposta dell’impianto frenante che con dischi da 340 mm davanti e 290 mm dietro riesce sempre a garantire decelerazioni puntuali anche se la massa a secco supera i 1.700 kg.

L’ibrido della DS 5 si prende qualche rivincita alla voce consumi. In città in particolar modo siamo riusciti a percorrere circa 20 km/l, valore di tutto rispetto per una vettura di questa stazza; anche in extraurbano con un po’ di attenzione si superano i 18 km/l, mentre è in autostrada che il maggior peso non è compensato dall’ibrido che non offre grande sostegno e le percorrenze scendono a valori “normali” di circa 16 km/l.

DS 5 Hybrid, ibrida con stile


Ibrida nella trazione, ma ibrida anche nell’estetica. Nessuna auto più di questa DS 5 Hybrid4 rappresenta un’estrema e ben riuscita sintesi di stili diversi. Un po’ station, un po’ coupè, ma con alcune caratteristiche dei monovolume; una vera crossover, dunque, vista la sua capacità di mixare design e soluzioni tecniche.
Difficile se non impossibile ritrovare i geni delle vecchie DS, se non nell’audacia di un design unico e inimitabile, di sicuro d’avanguardia e anticonvenzionale. Elegante e sportiva, con un’alternanza di linee morbide e tese che la rendono dinamica senza eccessi, sobria ma anche così particolare che non passa inosservata.


Le dimensioni sono quelle da segmento C con una lunghezza di 4 metri e 53, una larghezza di 1 metro e 87 ed un’altezza di 1,5. Misure che non nascondo una certa “presenza” confermata da elementi quali i cerchi in lega da 18 pollici, la nuova calandra DS Wings, le feritoie del frontale, due grossi terminali di scarico e spoiler posteriore. La Sport Chic Hybrid4 si distingue per piccoli dettagli come il tetto in cristallo, e le cromature che ricorrono costanti sul frontale, la fiancata e al posteriore.

DS 5 Hybrid4, lusso e comfort spaziale


Salendo a bordo della DS 5 il richiamo al mondo dell’aeronautica non è solo una trovata del marketing. Il tetto in cristallo di serie sulla Sport Chic con 3 punti luce, ripropone l’atmosfera di bordo di un aeroplano con tanto di tunnel centrale sopra la testa con due piccoli vani e una serie di tasti che comandano le tre tendine e l’head up display su cui vengono proiettate informazioni su velocità, navigazione e sistemi di assistenza alla guida.

Anche il tunnel centrale “importante”, dove si trovano i comandi del cambio automatico e il manopolone delle 4 modalità di guida, contribuisce alla piacevole sensazione di trovarsi pilota della propria auto. I comandi sono facili e intuitivi, anche perché orientati verso il guidatore. Lo spazio a bordo è abbondante sia davanti dove si gode di sedili riscaldabili e con funzione massaggio per chi guida, sia dietro dove il pianale è piatto e il divanetto accogliente per 4 persone.

A livello di infotainment la DS 5 dispone di sistema Touch Pad 7” a colori con un accesso facilitato a tutte le funzioni della vettura, dalla navigazione alla musica grazie anche a New Mirror Screen, che duplica lo schermo dello smartphone per poterne utilizzare le applicazioni in tutta sicurezza.

DS 5 Hybrid4, i vantaggi del diesel uniti all’ibrido e al 4×4


[rating title=”motore” value=”8″ layout=”left”]Abbiamo già visto le diverse tipologie di hybrid in commercio, la DS 5 Hybrid4 è una vettura full-hybrid che unisce le prestazioni di un motore diesel HDi e l’efficienza della propulsione elettrica. In poche parole un veicolo ibrido che con 200 CV e la trazione integrale offre un’esperienza di guida gratificante insieme a consumi dichiarati di 3,8 l/100 km ed emissioni di CO2 molto basse circa 90 g / km.

Il sistema scelto sfrutta un’architettura parallela, con il motore termico che dà trazione alle ruote anteriori e il motore elettrico indipendente sull’asse posteriore che generando trazione, la rende integrale senza gli svantaggi e le perdite delle 4×4 convenzionali. L’assenza di trasmissione tra i due assi non influenza lo spazio a bordo, ma si ripercuote sul vano bagagli che con 325 litri perde circa 140 rispetto alla DS 5 standard per fare spazio alla batteria.


Il motore termico anteriore è il 2.0 HDi da 163 cavalli e 300 Nm di coppia, che lavora in abbinamento alla trasmissione automatica/sequenziale a sei rapporti con cambio robotizzato. Dietro invece il motore elettrico è in grado di sviluppare 37 cavalli e 200 Nm ed è alimentato da batterie al nickel-metal-idruro da 1,2 kWh di capacità. L’elettronica la fa da padrone nella gestione dei due sistemi; il guidatore può scegliere comunque 4 modalità di guida preimpostate: Auto, ZEV, Sport e 4WD.

Pregi e difetti


Piace
– Design e stile
– Qualità finiture e solidità
– Consumo e emissioni (urbano/extraurbano)
– Comfort di viaggio e posizione di guida

Non Piace
– Cambio automatico lento
– Sospensioni rigide sullo sconnesso
– Vano bagagli ridotto e poco pratico

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