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Il carburante del futuro?

Ecoblog ci segnala questo interessante approfondimento: Alex Saragosa ha intervistato, sul mensile Quark n°40, il premio nobel George Andrew Olah, un chimico ungherese che attualmente collabora con la South California University. Il problema è il solito: petrolio e metano cominciano a scarseggiare e nel futuro prossimo avremo bisogno di un “vettore” per immagazzinare, distribuire e

Ecoblog ci segnala questo interessante approfondimento: Alex Saragosa ha intervistato, sul mensile Quark n°40, il premio nobel George Andrew Olah, un chimico ungherese che attualmente collabora con la South California University.

Il problema è il solito: petrolio e metano cominciano a scarseggiare e nel futuro prossimo avremo bisogno di un “vettore” per immagazzinare, distribuire e utilizzare energia.
Una delle tante ipotesi è l’idrogeno che però è un gas estremamente leggero, sfuggente, si infiltra nei metalli, e con una densità energetica minima, per usarlo è necessario comprimerlo con tutti i problemi energetici e di sicurezza che ciò comporta.

Olah è convinto che la soluzione ottimale sia il metanolo. Il metanolo è un liquido, è un alcool tra i più semplici dal punto di vista chimico.
L’idea è quella di produrre metanolo partendo dall’acqua e anidride carbonica. Sfruttando un energia rinnovabile/pulita (solere, eolico, ecc) si prenderebbe l’idrogeno dall’acqua da miscelare poi con l’anidride carbonica ottenendo così metanolo.

Si intuisce, anche a colpo d’occhio, che c’è una trasformazione in più e quindi una perdita di efficienza rispetto all’utilizzo diretto dell’idrogeno, ma si eliminerebbero tutti i problemi dedicati allo stoccaggio, trasporto, distribuzione: il metanolo si può tranquillamente gestire nello stesso modo in cui noi usiamo oggi la benzina (esattamente come fanno in Brasile dagli anni 70).

L’altro grande vantaggio è l’uso dell’anidride carbonica (CO2) che è uno dei principali problemi ambientali/climatici. Si potrebbe usare l’anidride carbonica presente nei fumi di scarico delle centrali elettriche, o quella estratta insieme al metano o in futuro direttamente dall’aria.

Il metanolo potrebbe essere prodotto anche direttamente dalle piante, che già provvedono ad assorbire CO2, ma per saziare la nostra fame di energia, secondo Olah, dovremmo radere al suolo tutte le foreste per utilizzare il suolo con piante tipo switchgrass.

Ugo Bardi, presidente dell’ASPO Italia, è molto scettico sull’uso di qualsiasi combustibile liquido o gassoso, e prevede un futuro diverso dove il concetto base si chiama “EFFICIENZA”.

Idrogeno, metanolo, bioetanolo saranno tutte soluzioni che saranno (e qualche volta già lo sono) utiizzate. Una soluzione univoca e definitiva non esiste. Ogni idea ha i suoi aspetti positivi e negativi.
Ma da qualsiasi angolo lo si guardi il problema energetico si intuisce che le fonti alternative pulite e rinnovabili saranno indispensabili e che non possiamo minimamente pensare di continuare a sprecare l’energia come facciamo oggi.

Una cosa sola non sono riuscito a capire: dal tubo di scappamento di un auto a metanolo cosa esce?

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