Tutte le auto che ci saluteranno nel 2026: addio ad alcune icone

Sei modelli storici escono nel 2026 tra edizioni finali e strategie per l'elettrificazione: impatto su appassionati, mercato e piattaforme come SSP e APP.

Tutte le auto che ci saluteranno nel 2026: addio ad alcune icone
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Giorgio Colari
Pubblicato il 14 nov 2025

Il 2026 segnerà un momento di svolta per il panorama automobilistico europeo: sei modelli che hanno scritto pagine fondamentali della storia recente dell’auto si preparano a uscire di scena. Una scelta che non è solo frutto di logiche commerciali, ma rappresenta il simbolo di una trasformazione radicale che coinvolge tutto il settore, sospinto dalla spinta verso l’elettrificazione e dalla necessità di rispettare normative sempre più severe in materia di emissioni. I protagonisti di questo addio sono nomi che evocano emozioni, ricordi e passioni: Fiat Tipo, Alpine A110, BMW Z4, Toyota Supra, Audi Q2 e Audi A1. Ognuno di questi modelli rappresenta una pietra miliare per il proprio segmento e per la storia dei rispettivi marchi.

Una svolta industriale dettata dal futuro

L’uscita dai listini di queste auto non è un semplice ricambio generazionale. Dietro questa scelta si cela una strategia industriale sistemica, in cui i grandi gruppi come Stellantis, Audi, BMW e Toyota stanno ridefinendo la propria identità. L’obiettivo è chiaro: ottimizzare le risorse, puntare su economie di scala e sviluppare piattaforme condivise che consentano di accelerare il passaggio ai veicoli elettrici. Un esempio emblematico è la piattaforma SSP, destinata a diventare il cuore tecnologico delle future generazioni di modelli Audi, oppure la Alpine Performance Platform, su cui si baseranno le nuove sportive francesi. Questa razionalizzazione delle gamme permette di concentrare investimenti e know-how su progetti innovativi, riducendo la dispersione produttiva su architetture ormai superate.

I modelli che salutano la scena

Fiat Tipo è da anni una compagna affidabile per chi cerca praticità e accessibilità. La sua produzione terminerà entro giugno 2026, lasciando un vuoto nella fascia delle compatte accessibili. Al momento, la strategia per il futuro è ancora in fase di definizione: si parla di un possibile fastback o di un SUV compatto, ma l’obiettivo resta quello di mantenere viva l’eredità del marchio, adattandola alle nuove esigenze di mobilità elettrica.

L’addio della Alpine A110 segna la fine di un’epoca per le sportive leggere a motore termico. L’iconica coupé francese si congeda con una edizione finale limitata a 1.750 unità, di cui 50 nella versione più estrema A110 R 70. Il futuro? Un’erede su piattaforma dedicata, fedele alla filosofia di leggerezza e piacere di guida che ha reso celebre il modello.

Per gli appassionati delle roadster, la fine della BMW Z4 (G29) a maggio 2026 rappresenta un momento carico di nostalgia. La casa bavarese ha scelto di prolungare la disponibilità della versione M40i con cambio manuale, un vero tributo ai puristi della guida. Tuttavia, non è previsto un successore diretto, segno che il mercato delle sportive tradizionali sta lasciando spazio a nuove forme di mobilità.

La Toyota Supra chiuderà la sua quinta generazione (A90) a marzo 2026, con una edizione finale caratterizzata da interventi su sospensioni, sterzo e differenziale, oltre a dettagli estetici esclusivi. Le voci di una possibile rinascita in chiave ibrida nei prossimi anni alimentano le speranze degli appassionati, ma per ora il modello si avvia verso il suo addio.

Sul fronte dei marchi premium tedeschi, anche Audi Q2 e Audi A1 usciranno di scena nel 2026. Entrambi hanno rappresentato l’ingresso di Audi nei segmenti dei crossover compatti e delle citycar di lusso. Il futuro sarà affidato a modelli elettrici sviluppati sulla piattaforma SSP, che promette maggiore efficienza e tecnologie all’avanguardia.

Le conseguenze di una transizione epocale

L’impatto di queste scelte si riflette su più livelli. I collezionisti stanno già puntando sulle edizioni finali dei modelli in uscita, considerate veri e propri oggetti del desiderio destinati a rivalutarsi nel tempo. I concessionari si preparano a gestire una fase di transizione complessa, tra la gestione degli stock e la riorganizzazione dell’assistenza post-vendita. Anche il mercato dell’usato potrebbe beneficiarne, con una domanda crescente per le auto che stanno per diventare rare.

Ma la vera sfida sarà quella dell’accettazione da parte dei consumatori. Se i segmenti di lusso tenderanno a conservare icone e caratteristiche distintive, sarà soprattutto nell’entry level che l’elettrificazione dovrà dimostrare di saper rispondere alle esigenze di un pubblico vasto e variegato. La partita si gioca sulla capacità di offrire soluzioni innovative, efficienti e accessibili, senza tradire lo spirito che ha reso grandi questi modelli.

Il 2026 non rappresenta solo la fine di un ciclo, ma l’inizio di una nuova era per l’automotive europeo. Un’era in cui la memoria del passato si fonde con la spinta verso il futuro, tra nostalgia e innovazione, passione e sostenibilità.

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