Toyota spiazza tutti: la batteria da 1.200 km si ricarica in 10 minuti
Accordo strategico tra i due colossi giapponesi per portare sul mercato, entro il 2028, batterie capaci di 1.200 km di autonomia e ricariche in soli 10 minuti. Un passo decisivo verso l’elettrico del futuro.
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Toyota accelera sulla frontiera più attesa dell’elettrificazione. Il costruttore giapponese ha firmato un accordo con Sumitomo Metal Mining, azienda leader nei materiali catodici, per sviluppare e industrializzare le batterie allo stato solido di prossima generazione. L’obiettivo è chiaro: portare sul mercato, tra il 2027 e il 2028, i primi veicoli elettrici dotati di accumulatori completamente solidi.
Sarebbe il primo utilizzo pratico al mondo di questa tecnologia su scala commerciale, un traguardo che potrebbe cambiare definitivamente il volto della mobilità elettrica.
Un’alleanza nata in laboratorio
Toyota e Sumitomo collaborano dal 2021 su questa tecnologia. La sfida principale è sempre stata la scalabilità industriale: tradurre la chimica avanzata dei prototipi in un processo produttivo stabile, economico e ripetibile.
Grazie alla tecnologia proprietaria di sintesi delle polveri sviluppata da Sumitomo, è stato possibile creare un nuovo materiale catodico ad alta resistenza meccanica, capace di sopportare le sollecitazioni tipiche delle batterie solide senza degradare nel tempo.
Il risultato, spiegano da Toyota, è una cella più compatta, più sicura e con una densità energetica superiore del 50% rispetto agli attuali ioni di litio liquidi. La collaborazione proseguirà ora con l’obiettivo di trasferire la produzione su linee industriali dedicate, un passo essenziale per la commercializzazione di massa.
Cos’è una batteria allo stato solido
La differenza con le batterie tradizionali è sostanziale: negli accumulatori convenzionali, l’elettrolita che consente il flusso di ioni tra catodo e anodo è liquido. Nelle batterie allo stato solido, invece, ogni elemento — catodo, anodo ed elettrolita — è completamente solido.
Questo consente di eliminare i rischi di perdita o instabilità termica, aumentare la sicurezza e soprattutto incrementare la densità di potenza, ovvero la quantità di energia accumulata a parità di volume.
Toyota parla di prestazioni potenziali fino a 1.200 chilometri di autonomia con tempi di ricarica dal 10 all’80% in soli 10 minuti. Dati che, se confermati, ridefinirebbero il concetto stesso di veicolo elettrico, superando le due barriere storiche: autonomia e tempo di rifornimento.
Il piano giapponese: indipendenza e leadership
La partnership con Sumitomo si inserisce in una strategia nazionale più ampia. Il Giappone punta infatti a ridurre la dipendenza tecnologica da Cina e Corea del Sud, oggi dominanti nel mercato degli accumulatori. Toyota è parte di un piano governativo da 7 miliardi di dollari (circa 1 trilione di yen) per creare una filiera domestica del litio e delle batterie. Nel 2024 la Casa ha già ottenuto la certificazione METI per la produzione in patria delle nuove celle, con il supporto di sovvenzioni pubbliche e fondi destinati all’innovazione energetica.
Parallelamente, un altro attore chiave del progetto, Idemitsu Kosan, ha annunciato la costruzione di un impianto per la produzione di solfuro di litio, materiale essenziale per gli elettroliti solidi. Il sito, operativo dal giugno 2027, avrà una capacità annua di 1.000 tonnellate e sarà una delle basi produttive più grandi al mondo nel suo genere.
Una corsa globale verso lo stato solido
Toyota non è sola in questa corsa: le batterie allo stato solido sono il nuovo terreno di competizione strategica per l’industria automotive:
- Mercedes-Benz ha già testato su strada una EQS con batteria litio-metallo allo stato solido, percorrendo oltre 1.200 km con una sola carica;
- BMW, Volkswagen e Honda stanno investendo in progetti paralleli, con tempistiche simili al 2027;
- i cinesi CATL e BYD hanno anch’essi fissato il 2027 come anno chiave per i loro primi accumulatori solidi di produzione;
- SAIC MG ha anticipato tutti con la MG4 semi-solida, già in vendita in alcune regioni asiatiche.
Fedele alla sua filosofia di evoluzione graduale e affidabile, Toyota non punta alla corsa più veloce, ma alla soluzione più affidabile e duratura.
Un approccio che sintetizza perfettamente la mentalità del marchio: l’innovazione non è spettacolo, ma ingegneria che resiste al tempo.
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