Stellantis, striscioni di protesta a Mirafiori: "Qui ci resta solo il declino"

Stellantis al centro delle polemiche a Torino per l'evento di San Giovanni. La Fiat Grande Panda, prodotta in Serbia, divide opinioni

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 24 giu 2025
Stellantis, striscioni di protesta a Mirafiori:

Le celebrazioni per San Giovanni, patrono di Torino, si sono trasformate quest’anno in un terreno di scontro tra festeggiamenti e polemiche. L’evento “Torino is fantastic”, organizzato e finanziato da Stellantis, aveva come scopo principale la presentazione della nuova Fiat Grande Panda. Tuttavia, l’entusiasmo per il lancio del modello è stato oscurato dalla decisione di produrre l’auto negli stabilimenti serbi di Kragujevac, lasciando a bocca asciutta il sito storico di Mirafiori.

Gli striscioni di protesta

Questa scelta ha scatenato una reazione accesa da parte dei sindacati e dei lavoratori del settore automobilistico. Secondo Edi Lazzi, segretario della FIOM CGIL torinese, l’iniziativa è stata definita una “operazione propagandistica”. Due striscioni, apparsi in punti simbolici della città, hanno sintetizzato il malcontento generale. Uno, davanti alla sede direzionale di Stellantis, recitava: “Elkann paga i festeggiamenti, ma a Mirafiori solo licenziamenti“. L’altro, collocato presso la Chiesa della Gran Madre, dichiarava: “Elkann per il patrono lanci la Grande Panda a Torino, ma qui ci resta solo il declino. Tuo nonno si sta rivoltando”.

Un contesto complesso

Il contesto non è dei più rosei per il comparto produttivo torinese. Negli ultimi anni, si sono registrati oltre 5.000 licenziamenti, con ulteriori 610 già previsti. A tal proposito, Gianni Mannori della FIOM ha proposto un’alternativa concreta: destinare a Mirafiori la produzione auto della nuova Fiat Tipo, attualmente prevista in Brasile o Marocco. Secondo le stime, ciò potrebbe generare una produzione annua di 350.000 unità, offrendo una boccata d’ossigeno al sito torinese.

Nonostante le critiche, l’evento ha mantenuto il suo corso, ma con un’ombra di disillusione tra i cittadini e i lavoratori del settore. Molti torinesi hanno deciso di boicottare i festeggiamenti, vedendoli come un tentativo di distrarre l’opinione pubblica dalla crisi che colpisce uno dei simboli storici dell’industria automobilistica italiana.

La vicenda riflette una tensione crescente tra l’identità industriale di Torino e le scelte strategiche di Stellantis. Mentre la città cerca di preservare il suo ruolo centrale nella produzione automobilistica, il disimpegno progressivo da parte del gruppo automobilistico sembra mettere a rischio il futuro di un’area che ha visto nascere e crescere il marchio Fiat.

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