Tempi duri per i marchi italiani, nel domani potrebbero esserci meno modelli
Stellantis avvia una revisione strategica per Alfa Romeo, Lancia e Maserati: riduzione della gamma, più sinergie tecniche e investimenti mirati nell'elettrificazione
Il settore automobilistico europeo sta vivendo una fase di profonda trasformazione e, in questo scenario, Stellantis compie una svolta strategica significativa per i suoi marchi italiani di fascia alta. Una revisione radicale sta interessando i brand storici Alfa Romeo, Lancia e Maserati, che vedono ridefinite le proprie linee guida in risposta a una concorrenza sempre più agguerrita nel segmento premium e all’accelerazione verso la elettrificazione. L’obiettivo è chiaro: ottimizzare risorse e investimenti, puntando su una gamma più snella e una maggiore efficienza produttiva.
Lancia sulla graticola
Il cambiamento più drastico riguarda Lancia, la cui posizione nel futuro di Stellantis appare più che mai incerta. Dopo il recente rilancio della Ypsilon, che nel 2024 ha totalizzato 32.000 immatricolazioni – pari a una quota di mercato del 2,1%, ma con un calo del 27,2% rispetto all’anno precedente – il gruppo ha sospeso i progetti per una nuova berlina e un crossover. Secondo fonti interne, non si escludono scenari estremi: se i risultati non miglioreranno, si valutano opzioni drastiche, tra cui la possibile cessione o addirittura la liquidazione del marchio. Questa incertezza alimenta il dibattito tra gli addetti ai lavori e solleva interrogativi sul destino di uno dei nomi più iconici dell’automobilismo italiano.
Anche per Alfa Romeo si apre una fase di monitoraggio e valutazione attenta. Nonostante il recente debutto della nuova Tonale, un C-SUV che amplia la gamma con motorizzazioni come il 1.6 Diesel da 130 CV e il 1.3 plug-in Hybrid Q4 da 270 CV, con prezzi a partire da 39.850 euro, la dirigenza mantiene un atteggiamento prudente. Il mercato europeo premium mostra segnali di rallentamento nelle vendite, spingendo il management a verificare con attenzione la redditività degli investimenti futuri e a considerare eventuali aggiustamenti di gamma e strategie di prodotto.
Il Tridente in restauro
Nel caso di Maserati, il percorso di ristrutturazione è già in atto. I modelli Grecale e MC20 non hanno raggiunto i target commerciali prefissati, portando a una revisione dei piani di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda la elettrificazione delle nuove versioni di GranTurismo e Quattroporte. Il gruppo punta ora a ridurre l’offerta, concentrandosi su una gamma più razionale e favorendo sinergie tecniche tra i modelli per ottimizzare i costi di produzione. Nonostante le difficoltà, la volontà di mantenere il marchio del Tridente all’interno di Stellantis resta ferma, con la consapevolezza che la sua identità di lusso rappresenta un asset fondamentale per il gruppo.
La nuova strategia di Stellantis si allontana dalla precedente tendenza alla proliferazione di modelli e varianti, per abbracciare una filosofia di sviluppo più sostenibile e orientata alla razionalizzazione delle piattaforme. Ogni marchio italiano assume così una fisionomia più definita: Alfa Romeo rafforza il suo ruolo di brand sportivo, Lancia viene riposizionata come simbolo di eleganza urbana, mentre Maserati si concentra su un lusso più esclusivo e misurato. Questo nuovo approccio impone scelte industriali complesse, come la condivisione di piattaforme e l’ottimizzazione della rete produttiva, per ridurre la complessità e aumentare la redditività.
In nome della sostenibilità
Le reazioni al cambiamento sono contrastanti. I vertici di Stellantis difendono la nuova strategia come una necessità per garantire sostenibilità e profittabilità nel lungo termine, sottolineando la volontà di preservare la distintività di ogni marchio. Tuttavia, tra i concessionari cresce la preoccupazione per le possibili ripercussioni sul portafoglio prodotti e sulla rete di vendita, mentre gli appassionati temono un ridimensionamento che potrebbe impoverire la tradizione automobilistica italiana, soprattutto nel caso di Lancia.
La vera sfida per Stellantis sarà dunque trovare un equilibrio tra la razionalizzazione dei costi e la salvaguardia dell’identità di ciascun brand. Le decisioni prese oggi avranno un impatto determinante sul futuro industriale di Alfa Romeo, Lancia e Maserati nel prossimo decennio, con effetti a cascata anche su fornitori e territori legati alla filiera produttiva. In un contesto di trasformazione senza precedenti per l’industria automobilistica, la capacità di innovare e adattarsi alle nuove sfide del mercato sarà la chiave per restare competitivi e continuare a scrivere la storia dei grandi marchi italiani.
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