Stellantis in Italia, Fiat 500 e Jeep Compass per sistemare i numeri

Scopri il Piano Italia di Stellantis: 8 miliardi di investimenti, nuovi modelli, innovazione e crescita per gli stabilimenti italiani dal 2025

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 8 set 2025
Stellantis in Italia, Fiat 500 e Jeep Compass per sistemare i numeri

Il settore automobilistico italiano si prepara a vivere una fase di profonda trasformazione grazie a un piano di rilancio senza precedenti, destinato a ridefinire il ruolo industriale del Paese nel panorama globale. Al centro di questa rivoluzione si colloca Stellantis, che attraverso il suo ambizioso Piano Italia intende riportare la produzione nazionale ai vertici dell’innovazione e della competitività. La strategia, articolata su un investimento complessivo di 8 miliardi di euro, promette di dare nuova linfa agli stabilimenti, valorizzare le competenze locali e favorire la crescita dell’intero indotto.

Nel dettaglio, il piano prevede la destinazione di due miliardi agli impianti produttivi, mentre sei miliardi saranno impiegati per rafforzare la rete delle forniture locali. Si tratta di una manovra di grande portata, pensata per sostenere non solo la filiera automotive, ma anche il tessuto economico italiano nel suo complesso. Il progetto è sostenuto con forza dal presidente John Elkann e presentato al pubblico dal CEO Antonio Filosa, i quali sottolineano come questa iniziativa non sia una mera dichiarazione d’intenti, ma una vera e propria strategia industriale destinata a riportare le fabbriche italiane al centro della scena internazionale.

A Mirafiori serve una svolta

Antonio Filosa, intervistato dal Sole 24 Ore, ha definito il Piano Italia come “un’occasione storica per il Paese”, evidenziando l’impatto potenziale non solo sul comparto automobilistico, ma sull’intera economia nazionale. La roadmap presentata introduce elementi di grande novità e discontinuità rispetto al passato: a partire da ottobre 2025, lo stabilimento di Melfi sarà protagonista con la produzione di una SUV media americana, segno tangibile della volontà di attrarre nuovi segmenti di mercato e di diversificare l’offerta.

Parallelamente, il sito di Mirafiori si prepara a lanciare entro la fine dell’anno la nuova Fiat 500 hybrid, modello chiave per la transizione verso una mobilità più sostenibile e per la valorizzazione del brand italiano. Questi due progetti si affiancano allo sviluppo di ulteriori nuovi modelli basati sulle innovative piattaforme Stla Medium e Stla Small, pensate per favorire la flessibilità produttiva e l’adozione di tecnologie all’avanguardia. L’obiettivo è stimolare la produzione interna, promuovere l’innovazione e consolidare la leadership tecnologica di Stellantis a livello internazionale.

Valorizzazione dei marchi

Uno degli aspetti più interessanti della strategia riguarda la gestione e la valorizzazione dei dodici marchi del gruppo, ciascuno dotato di un’identità forte e di un posizionamento geografico ben definito. Peugeot continua a dominare in Europa e Sud America, mentre Fiat mantiene una presenza rilevante nell’Europa meridionale e nel mercato sudamericano. Jeep, invece, si conferma come brand a vocazione globale, capace di intercettare le tendenze dei mercati internazionali e di contribuire alla crescita complessiva del gruppo.

Sul fronte della razionalizzazione degli impianti, Antonio Filosa adotta una posizione di cautela: “Non possiamo ancora dire se chiuderemo impianti”, afferma, lasciando intendere che molto dipenderà dall’evoluzione delle normative europee e dal contesto competitivo. L’approccio pragmatico riflette la volontà di mantenere aperte tutte le opzioni, privilegiando la flessibilità e la capacità di adattamento alle nuove sfide del settore.

I dati dei trimestre

Dal punto di vista finanziario, Stellantis mira a migliorare progressivamente i risultati trimestrali, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere un margine operativo compreso tra il 6 e l’8% nel medio termine. Si tratta di una sfida ambiziosa, che passa attraverso l’efficienza produttiva, la valorizzazione delle risorse umane e l’adozione di tecnologie sempre più avanzate.

Il Piano Italia sarà ulteriormente dettagliato nel primo trimestre del prossimo anno, ma già oggi si configura come una delle iniziative industriali più rilevanti degli ultimi anni. La sua attuazione promette di ridisegnare il futuro dell’automotive italiano, rafforzando il ruolo del Paese nell’innovazione tecnologica globale e restituendo centralità agli stabilimenti nazionali. Un’opportunità che l’Italia non può permettersi di perdere, per tornare protagonista in uno dei settori chiave dell’economia mondiale.

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