Giravano con auto intestate a deceduti per sfuggire alle tante multe

A Napoli la Polizia Locale ha identificato due conducenti che usavano auto intestate a deceduti accumulando oltre mille multe per sosta irregolare e 75.000 euro di sanzioni

Giravano con auto intestate a deceduti per sfuggire alle tante multe
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Giorgio Colari
Pubblicato il 11 dic 2025

Un’indagine condotta dalla Polizia Locale di Napoli ha portato alla luce un sofisticato sistema di elusione del Codice della Strada, rivelando numeri impressionanti: 550 e 547 multe elevate, oltre 75.000 euro di sanzioni comminate e diversi veicoli intestati a deceduti. Questo scenario, emerso grazie a un’attenta attività investigativa e all’utilizzo strategico delle telecamere di sorveglianza urbana, mostra quanto la tecnologia possa diventare uno strumento decisivo nel contrasto alle frodi automobilistiche.

Tutto ha avuto inizio quando gli agenti dell’Ufficio Attività Investigative del Servizio Sanzioni Amministrative hanno rilevato un’anomalia piuttosto insolita: alcuni veicoli, circolanti e spesso coinvolti in infrazioni, risultavano formalmente intestati a persone decedute da anni. Una circostanza che, senza un approfondimento tecnologico, sarebbe potuta facilmente passare inosservata, lasciando impuniti i veri responsabili delle violazioni.

La videosorveglianza è stata fondamentale

Il ricorso alle telecamere di videosorveglianza cittadina si è rivelato fondamentale. Attraverso l’analisi dei filmati, gli investigatori sono riusciti a ricostruire gli spostamenti, gli orari e le aree di attività dei mezzi sospetti. Soprattutto, è stato possibile identificare in modo inequivocabile i due automobilisti che, sfruttando le lacune burocratiche e le intestazioni fittizie, pensavano di poter aggirare i controlli. L’incrocio tra dati anagrafici e immagini ha permesso di superare l’ostacolo rappresentato dai registri non aggiornati, fornendo agli agenti gli elementi necessari per agire.

Una volta accertata la responsabilità dei conducenti, i veicoli sono stati immediatamente rimossi dalla sosta irregolare e trasferiti in deposito comunale. I due responsabili sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria, mentre le procedure amministrative per la formalizzazione delle sanzioni sono ancora in corso. L’operazione rappresenta un esempio concreto di come la sinergia tra tecnologie di sorveglianza e capacità investigativa possa produrre risultati tangibili anche nei casi più complessi.

Una problematica diffusa

Ma la vicenda napoletana mette in luce una problematica ben più ampia e diffusa. Secondo gli esperti del settore, le amministrazioni comunali si trovano spesso a dover fronteggiare ingenti perdite economiche a causa di banche dati non aggiornate e della lentezza con cui vengono segnalati decessi e cambi di titolarità dei veicoli. Questa inefficienza amministrativa facilita il proliferare di pratiche illecite come quella scoperta a Napoli, minando la credibilità e l’efficacia dell’intero sistema sanzionatorio.

Diventa quindi fondamentale migliorare la comunicazione tra l’anagrafe, il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e gli uffici incaricati della gestione delle multe e delle sanzioni. Solo un flusso informativo tempestivo e coordinato può garantire che le intestazioni dei veicoli siano sempre aggiornate, riducendo il rischio di abusi e frodi. In questo contesto, l’adozione di innovazioni tecnologiche che consentano un incrocio rapido ed efficace dei dati rappresenta una priorità condivisa da amministratori e operatori del settore.

Interrogativi sulla privacy

Tuttavia, l’uso sempre più massiccio delle telecamere solleva anche interrogativi sul fronte della privacy. Diverse associazioni che tutelano i diritti dei cittadini, insieme a rappresentanti di categorie particolarmente sensibili, hanno espresso perplessità sull’intensità dei controlli e sulla gestione dei dati personali raccolti durante i procedimenti sanzionatori. Il dibattito tra esigenze di sicurezza e tutela della riservatezza è destinato a rimanere aperto, soprattutto in un’epoca in cui la tecnologia offre possibilità di controllo senza precedenti.

Nonostante queste criticità, l’efficacia dell’approccio integrato tra analisi dei dati e sorveglianza elettronica appare ormai indiscutibile. Quando i controlli documentali tradizionali si rivelano insufficienti, le immagini e i dati raccolti dalle telecamere consentono di ricostruire i comportamenti sospetti e di colmare i vuoti informativi generati da veicoli intestati a deceduti o da pratiche amministrative obsolete. Gli esperti concordano sulla necessità di investire in sistemi che facilitino la collaborazione tra le diverse banche dati pubbliche e di introdurre controlli anagrafici più rigorosi, oltre a una revisione costante dei registri di proprietà.

L’operazione condotta a Napoli rappresenta quindi un esempio virtuoso di come sia possibile affrontare le criticità del sistema attraverso un mix di innovazione, competenza e determinazione. Solo in questo modo sarà possibile ridurre le perdite economiche per le amministrazioni, garantire una corretta applicazione del Codice della Strada e, al tempo stesso, tutelare i diritti dei cittadini onesti.

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