Milleproroghe sospende l'adeguamento delle sanzioni del CdS

Il decreto Milleproroghe sospende l'adeguamento biennale delle sanzioni; l'aumento del 15,6% legato all'inflazione è rinviato al 2026. Impatti su automobilisti e amministrazioni

Milleproroghe sospende l'adeguamento delle sanzioni del CdS
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Giorgio Colari
Pubblicato il 11 dic 2025

Un’importante novità interessa tutti gli automobilisti italiani: lo stop all’aumento delle multe fino al 2026, una decisione che avrà effetti tangibili sulle tasche dei cittadini e sulla gestione della sicurezza stradale. Il governo ha infatti scelto di rinviare l’adeguamento automatico delle sanzioni amministrative previsto dal Codice della Strada, bloccando un incremento che avrebbe pesato soprattutto sulle famiglie a reddito più basso. Questo congelamento, inserito nel milleproroghe approvato l’11 dicembre 2025, posticipa di un anno l’indicizzazione delle multe calcolata sull’indice FOI dell’Istat. Così, per esempio, le sanzioni per eccesso di velocità nei centri abitati resteranno comprese tra 220 e 880 euro, almeno fino al prossimo aggiornamento.

Slittamento temporaneo

Questa misura rappresenta uno slittamento temporaneo e non una cancellazione definitiva dell’aumento: l’aggiornamento sarà infatti recuperato nel ciclo biennale successivo. Nel frattempo, il sistema sanzionatorio rimarrà congelato ai livelli attuali, consentendo a famiglie e automobilisti di evitare, almeno per ora, il peso di un incremento del 15,6%. La decisione si inserisce in un quadro più ampio di riforma della sicurezza stradale, in cui il legislatore ha già introdotto modifiche significative: dalla ridefinizione di alcune violazioni all’inasprimento dei criteri di recidiva, fino all’adozione di strumenti tecnologici come la pubblicazione dell’elenco nazionale degli autovelox.

Le motivazioni ufficiali addotte dal governo sono di natura organizzativa e tecnica. L’obiettivo è armonizzare i nuovi importi delle sanzioni amministrative con gli aggiornamenti tecnologici ancora in corso, evitando di introdurre variabili economiche mentre le infrastrutture di controllo sono in fase di adeguamento. Una scelta che ha raccolto il plauso delle associazioni dei consumatori, particolarmente preoccupate per l’impatto redistributivo che un aumento delle multe del 15,6% avrebbe avuto sulle fasce sociali più deboli. Tuttavia, non mancano le critiche da parte degli operatori della sicurezza stradale, che temono che sanzioni meno severe possano ridurre l’efficacia deterrente delle regole.

Cosa comporta sul piano pratico

Sul piano pratico, la sospensione dell’adeguamento coinvolgerà direttamente comuni e prefetture. Questi enti dovranno rivedere le istruzioni operative e aggiornare i bilanci in vista del recupero previsto per il 2026. Per i comuni, che spesso finanziano la manutenzione delle strade e i controlli grazie ai proventi delle multe, si pone la necessità di ricalibrare le risorse disponibili, almeno temporaneamente. Questa situazione potrebbe comportare una riduzione degli interventi sulla viabilità o una revisione delle priorità nei servizi di controllo e prevenzione.

Dal punto di vista politico, la decisione di rinviare l’aumento delle sanzioni amministrative risponde alle forti pressioni sociali, ma non risolve alla radice un problema strutturale. L’inflazione straordinaria registrata nel biennio 2020-2022 resta infatti un nodo irrisolto: il congelamento dell’indicizzazione rimanda soltanto il momento del confronto con una crescita dei costi che, prima o poi, dovrà essere affrontata. Quando nel 2026 scatterà il recupero degli importi, l’adeguamento rischia di essere ancora più impattante, sia per gli automobilisti che per gli enti locali.

Nei prossimi mesi, il dialogo tra governo, associazioni di categoria, enti locali e organizzazioni dei consumatori sarà cruciale per definire la rotta. L’obiettivo dichiarato resta quello di trovare un equilibrio tra efficacia deterrente delle multe, sostenibilità sociale e applicabilità concreta delle norme. Tuttavia, il calendario resta aperto e denso di incognite, soprattutto riguardo alle modalità e ai tempi con cui verrà effettuato il recupero dell’adeguamento nel 2026.

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