Si addormenta con l'auto in mezzo alla strada: era ubriaco
A Mesnil-au-Grain un 24enne trovato addormentato in auto con tasso alcolemico superiore a 1,2 g/l. Sentenza: tre mesi condizionali e revoca definitiva della patente. Confronto con il nuovo Codice della Strada italiano e le sanzioni per guida in stato di ebbrezza
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Un episodio avvenuto in Francia riporta al centro dell’attenzione il tema della sicurezza stradale e delle conseguenze che possono derivare dalla guida in stato di ebbrezza. Un giovane di 24 anni è stato sorpreso addormentato al volante della propria auto, ferma in mezzo alla carreggiata nella cittadina di Mesnil au Grain. Il caso ha destato scalpore non solo per la scena in sé, ma soprattutto per la risposta severa delle autorità giudiziarie, che hanno inflitto una pena esemplare: tre mesi di carcere con la condizionale e la patente revocata a vita.
L’intervento delle forze dell’ordine
L’intervento delle forze dell’ordine ha messo in luce una situazione di grave pericolo: il veicolo, bloccando la circolazione, rappresentava un rischio per tutti gli utenti della strada. All’interno dell’abitacolo, oltre al conducente profondamente addormentato, si trovava un passeggero in evidente stato di ebbrezza, che aveva vomitato, contribuendo a peggiorare il quadro già critico. Il giovane presentava un tasso alcolemico elevato, ben oltre 1,2 grammi per litro, valore che secondo la normativa francese configura un’infrazione particolarmente grave.
Il tribunale di Caen, chiamato a giudicare l’accaduto, ha respinto le giustificazioni dell’imputato, il quale sosteneva di aver consumato solo alcuni “shottini fatti in casa” offerti dall’ex fidanzata. Tale difesa è apparsa poco credibile, soprattutto alla luce dei precedenti specifici per reati simili. Non va dimenticato che la patente del giovane era già stata sospesa dal 2022, elemento che ha pesato in modo determinante nella decisione di procedere con una patente revocata in via definitiva.
Uno spunto di riflessione
Questo episodio francese offre un interessante spunto di riflessione se confrontato con la normativa italiana, che si è recentemente aggiornata. Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada il 14 dicembre 2024, anche l’Italia ha rafforzato il proprio impianto sanzionatorio nei confronti di chi guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Le nuove disposizioni prevedono, per tassi alcolemici compresi tra 0,5 e 0,8 g/l, multe significative e la sospensione della patente. Se il livello sale fino a 1,5 g/l, alle sanzioni pecuniarie si aggiunge la possibilità di arresto fino a sei mesi. Per chi supera questa soglia, le pene possono arrivare a un anno di reclusione, con multe ancora più pesanti e la sospensione della patente fino a due anni.
Un’attenzione particolare è riservata ai neopatentati: per loro vige la tolleranza zero nei primi tre anni dal conseguimento della licenza di guida. Questa misura, introdotta proprio dal nuovo Codice della Strada, nasce dalla volontà di proteggere i conducenti meno esperti, spesso più vulnerabili ai rischi della strada e alle tentazioni legate al consumo di alcol.
Il caso di Mesnil au Grain evidenzia come la recidiva rappresenti un fattore aggravante decisivo nelle valutazioni delle autorità giudiziarie. In presenza di precedenti, la risposta tende a essere molto più severa, con l’obiettivo non solo di punire, ma anche di prevenire futuri comportamenti pericolosi. Le sanzioni alcol alla guida, quindi, assumono una duplice valenza: deterrente e rieducativa.
La prevenzione è utile
Le associazioni che si occupano di sicurezza stradale sottolineano, tuttavia, che un sistema efficace di prevenzione non può basarsi solo sulle punizioni. Occorre affiancare alle sanzioni alcol controlli mirati e campagne di sensibilizzazione, in particolare nei fine settimana e nelle ore notturne, quando i casi di guida in stato di ebbrezza aumentano in modo significativo. L’obiettivo è creare una cultura della responsabilità e della consapevolezza, capace di ridurre concretamente il numero di incidenti legati all’abuso di alcol.
Resta comunque aperto il dibattito sul giusto equilibrio tra clemenza e severità. I sistemi giudiziari sono chiamati a valutare caso per caso, tenendo conto sia delle circostanze individuali sia dell’interesse collettivo alla sicurezza pubblica. L’episodio di Mesnil au Grain si trasforma così in un monito per tutti: le conseguenze legali e i rischi reali dell’abuso di alcol alla guida sono elevati e non possono essere sottovalutati. In un contesto in cui la sicurezza sulle strade è una priorità, la prevenzione e l’educazione rimangono strumenti fondamentali per cambiare davvero le cose.
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