Se anche il gigante barcolla, allarme occupazione per l'industria auto tedesca
Il settore automobilistico tedesco affronta una crisi senza precedenti: 100.000 posti di lavoro persi nel 2025 e ulteriori rischi per il futuro
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La Germania sta affrontando una crisi significativa nel settore industriale, con una particolare enfasi sul settore automobilistico. Secondo un rapporto della società di revisione EY, basato su dati federali, al 31 marzo 2025 l’occupazione complessiva nell’industria manifatturiera è scesa a 5,46 milioni di lavoratori, registrando una perdita di 101.000 posti di lavoro rispetto all’anno precedente, pari a un calo dell’1,8%. Il comparto automobilistico, da solo, ha subito una contrazione ancora più drastica, con 45.400 posti persi, corrispondenti a un decremento del 6%.
I numeri negativi
Questa tendenza negativa risulta ancora più evidente se si confrontano i dati con i livelli pre-pandemia. Complessivamente, l’industria manifatturiera ha perso 217.000 occupati (-3,8%) rispetto al periodo precedente alla crisi sanitaria globale. Nel settore automobilistico, la riduzione è stata ancora più marcata: gli addetti sono passati da oltre 900.000 a circa 734.000, registrando una perdita di oltre 150.000 unità in meno di cinque anni.
Le prospettive future non sono incoraggianti. Secondo le previsioni, entro la fine del 2025 potrebbero scomparire ulteriori 70.000 posti di lavoro. Tra i fattori che contribuiscono a questa crisi figurano i costi energetici elevati, l’interruzione delle forniture dalla Russia, l’eccesso di burocrazia e le vulnerabilità intrinseche di un modello economico fortemente orientato all’export.
Un fattore di resilienza
Nonostante il quadro preoccupante, ci sono anche elementi di resilienza. Dal 2014, l’occupazione industriale è cresciuta del 3,5%, con un incremento di 185.000 lavoratori. Alcuni settori, come quello chimico-farmaceutico, mostrano una maggiore capacità di adattamento e resistenza rispetto ad altri comparti.
Per contrastare questa tendenza negativa, il governo guidato da Friedrich Merz ha varato un piano economico straordinario. Questo piano include una revisione del freno al debito pubblico, noto come Schuldenbremse, e prevede investimenti per un totale di 1.000 miliardi di euro. L’obiettivo è duplice: preservare la leadership della Germania nel settore automobilistico a livello mondiale e prevenire il rischio di deindustrializzazione del Paese.
La gravità della situazione
Il presidente della VDA ha sottolineato la gravità della situazione, dichiarando: “La Germania sta perdendo la sua spina dorsale industriale, e con essa il futuro della nostra economia nazionale”. Questa affermazione evidenzia l’urgenza di adottare misure concrete per salvaguardare uno dei pilastri economici del Paese.
In conclusione, mentre la Germania affronta sfide senza precedenti, il mix di politiche governative, investimenti strategici e adattamento settoriale rappresenta una speranza per il futuro. Tuttavia, il successo di queste iniziative dipenderà dalla capacità di affrontare le criticità strutturali e di sostenere la competitività del Paese in un contesto economico globale sempre più complesso.
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