Salvini annuncia un nuovo esame per la patente: come cambierà

Matteo Salvini annuncia la riforma dell'esame per la patente per valutare competenze reali, ridurre la casualità dei quiz e semplificare l'accesso alle patenti professionali

Salvini annuncia un nuovo esame per la patente: come cambierà
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Giorgio Colari
Pubblicato il 24 ott 2025

La riforma dell’esame patente si appresta a cambiare radicalmente il modo in cui gli italiani si avvicinano alla guida. Nel corso del forum di Conftrasporto-Confcommercio, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato una svolta destinata a superare il vecchio sistema, spesso accusato di affidarsi eccessivamente al caso. L’obiettivo dichiarato è quello di dire addio ai quiz fortunosi e di dare maggiore spazio alle competenze pratiche, rispondendo così alle reali esigenze della mobilità contemporanea.

Un esame che non sia la ruota della fortuna

Secondo quanto affermato dal vicepremier, “Entro la fine del mio mandato conto di arrivare a un esame aggiornato che non sia la ruota della fortuna”. Una presa di posizione chiara che sottolinea la volontà di abbandonare l’attuale meccanismo, troppo simile a una lotteria, per introdurre valutazioni più concrete e coerenti con le sfide che oggi la circolazione stradale impone.

La riforma si muove lungo tre direttrici fondamentali. In primo luogo, l’aggiornamento dei contenuti dell’esame patente, con lo scopo di riflettere le nuove dinamiche della mobilità e le tecnologie emergenti. In secondo luogo, la necessità di garantire un’omogeneità nelle procedure adottate dalle diverse motorizzazioni italiane, eliminando così le disparità territoriali che troppo spesso penalizzano i candidati. Infine, un punto cruciale riguarda il ridimensionamento del fattore casualità nei quiz teorici, per restituire all’esame la sua funzione di reale certificazione delle competenze.

Il bonus patente

Questo progetto di rinnovamento non si limita però al solo esame di guida. Si inserisce infatti in un quadro più ampio, che prevede anche il nuovo bonus patente. Si tratta di una misura economica pensata per facilitare l’accesso alle patenti professionali, in particolare in un settore come quello dei trasporti, oggi fortemente segnato dalla carenza di personale qualificato. L’iniziativa mira a sostenere i giovani e chiunque desideri intraprendere una carriera in questo ambito, alleggerendo il peso dei costi necessari per ottenere le certificazioni.

Le reazioni delle associazioni di categoria sono state in generale positive: la riforma viene accolta come un passo necessario verso la modernizzazione del settore. Tuttavia, non mancano richieste di chiarezza sui tempi di attuazione e sulla disponibilità di risorse adeguate. Le autoscuole, in particolare, pongono l’accento sugli investimenti che potrebbero essere richiesti per aggiornare strutture e formazione del personale, in vista di nuove modalità di valutazione più orientate alla pratica e alla sicurezza su strada.

Quale modello verrà adottato

Un nodo ancora da sciogliere riguarda il modello specifico che verrà adottato per l’esame patente. Alcuni Paesi europei hanno già introdotto prove pratiche prolungate, valutazioni direttamente su strada e test di percezione del rischio, soluzioni che hanno contribuito a rendere gli automobilisti più consapevoli e preparati. Il governo italiano dovrà decidere se ispirarsi a questi esempi o se sviluppare un sistema su misura, capace di rispondere alle peculiarità del contesto nazionale.

Al momento, restano da definire dettagli cruciali come il calendario di attuazione della riforma, la struttura precisa delle nuove prove e i finanziamenti necessari per accompagnare la transizione. Gli operatori del settore sono in attesa di incontri tecnici che possano chiarire questi aspetti fondamentali, mentre dal governo arriva la promessa di una patente meno burocratica e maggiormente orientata alle competenze reali.

La sfida principale

La sfida principale sarà quella di trovare un equilibrio tra il rigore necessario nella certificazione delle capacità di guida e l’accessibilità del percorso formativo. L’obiettivo è evitare che la riforma si trasformi in un ulteriore ostacolo all’ingresso nel mercato del lavoro, soprattutto per i giovani, già penalizzati da costi eccessivi e da un sistema percepito come poco trasparente.

In definitiva, la riforma dell’esame patente voluta da Matteo Salvini si pone come un tassello chiave per il futuro della mobilità italiana. Se da un lato mira a rafforzare la sicurezza e la preparazione degli automobilisti, dall’altro intende semplificare e rendere più giusto l’accesso alle patenti professionali, anche grazie al bonus patente e a una revisione profonda dei quiz teorici. Un cambiamento atteso, che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per la formazione alla guida in Italia.

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