Ritrovata la Corvette numero 1: il primo esemplare di sempre

La prima Corvette (seriale 001) del 1953 è stata ritrovata e mostra tracce originali. Il proprietario Petersen pianifica un restauro conservativo nel tempo

Ritrovata la Corvette numero 1: il primo esemplare di sempre
F C
Fabrizio Caratani
Pubblicato il 24 set 2025

Quando Corey Petersen ha sollevato le alette nel bagagliaio di una vecchia auto polverosa, non immaginava certo di trovarsi davanti a un autentico tesoro dell’automobilismo americano. Eppure, nascosta sotto anni di polvere e dimenticanza, si celava la targhetta con il seriale 001: la prova inconfutabile che quella vettura era la prima Corvette mai costruita. Una scoperta sensazionale che ha riacceso l’entusiasmo di appassionati e collezionisti, riportando alla luce un capitolo che molti credevano perduto per sempre.

Una sportiva che ha lasciato il segno

La storia di questa Corvette inizia nel 1953, anno in cui General Motors lanciò la sua nuova sportiva destinata a diventare un’icona. Delle sole 300 unità prodotte nel primo lotto, la vettura con il seriale 001 sembrava scomparsa nel nulla. Nessuno avrebbe mai immaginato che il suo destino l’avrebbe portata a riposare per oltre vent’anni nell’officina di Lloyd Miller, un restauratore di Tulsa, Oklahoma. Solo grazie all’occhio esperto e alla tenacia di Corey Petersen, il prezioso esemplare è stato identificato e restituito alla storia.

L’incredibile ritrovamento è avvenuto quasi per caso: Petersen aveva acquistato quella che, a prima vista, sembrava una Corvette vintage malconcia, destinata forse a un restauro impegnativo ma senza particolari pretese. Tutto è cambiato quando, durante un’ispezione accurata, ha scovato la targhetta originale del telaio. Un dettaglio che ha fatto la differenza, svelando il valore inestimabile del veicolo e trasformando un acquisto ordinario in una scoperta storica.

La capostipite

La Corvette del 1953 con seriale 001 non è solo la capostipite di una lunga dinastia di sportive americane: rappresenta un vero e proprio laboratorio su ruote. Equipaggiata con il motore “Blue Flame Six” da 150 cavalli, abbinato al cambio automatico Powerglide a due rapporti, la vettura sfoggiava la classica carrozzeria Polo White, interni Sportsman Red e capote nera, l’unica configurazione disponibile all’epoca. Alcuni dettagli, come l’assenza di maniglie esterne e l’utilizzo di tendine in plastica al posto dei vetri laterali, testimoniano l’approccio sperimentale adottato da Chevrolet nelle primissime fasi di produzione.

Non solo: questa Corvette fu anche il banco di prova per numerose modifiche tecniche e stilistiche. I tecnici della casa madre intervennero su vari aspetti, dal riposizionamento del sedile e della colonna dello sterzo, fino alla sistemazione del tappo del serbatoio, sperimentando soluzioni che sarebbero poi confluite nelle versioni successive. Ogni particolare racconta una storia di ricerca e innovazione, rendendo questo esemplare unico nel suo genere.

Tornare alla condizioni originali

Dopo il suo ritrovamento, Corey Petersen ha scelto di esporre l’auto in condizioni originali al celebre raduno Corvettes at Carlisle in Pennsylvania nel 2025. La presenza della vettura ha catalizzato l’attenzione di migliaia di appassionati, diventando il vero centro di gravità dell’evento. Petersen ha dichiarato pubblicamente di non voler cedere la Corvette, preferendo intraprendere un restauro conservativo pluriennale. L’obiettivo è chiaro: preservare il più possibile l’autenticità storica, evitando interventi invasivi che potrebbero snaturare la vettura.

Il valore di una Corvette del 1953 in condizioni eccellenti si aggira mediamente sui 254.000 dollari, secondo le quotazioni di Hagerty, con punte che possono raggiungere i 340.000 dollari per esemplari da concorso. Tuttavia, il prezzo di questa vettura trascende ogni valutazione di mercato: il suo significato storico la rende praticamente inestimabile, un vero “Santo Graal” per i collezionisti di tutto il mondo.

Il ritrovamento

Il ritrovamento ha acceso anche un acceso dibattito tra i puristi del restauro perfetto e i sostenitori della conservazione “vissuta”, che valorizza i segni del tempo e le tracce della storia. Petersen ha scelto una via di mezzo, puntando a un intervento rispettoso che sappia mantenere intatta l’identità della vettura, senza cancellare le cicatrici che ne raccontano il passato.

Restano ancora molti interrogativi sul percorso compiuto dalla Corvette seriale 001 dopo la sua uscita dagli stabilimenti GM e prima di approdare nell’officina di Miller. Un mistero che alimenta la curiosità degli appassionati e rende questa storia ancora più affascinante. La ricerca prosegue, sostenuta dalla passione di chi vede in questa automobile non solo un mezzo di trasporto, ma un simbolo della creatività e dell’ingegno industriale americano.

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