Ma quale Pixo, la Nissan gemella della Twingo avrà un altro nome
Scopri la Nissan Wave, la city car elettrica gemella della Renault Twingo in arrivo nel 2027: autonomia 300 km, prezzo sotto i 20.000 euro e stile esclusivo
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Una nuova protagonista si prepara a cambiare il volto della mobilità urbana: la Nissan Wave, una city car elettrica che promette di ridefinire gli standard del segmento. Attesa al debutto nel primo trimestre del 2027, questa vettura a zero emissioni nasce dalla sinergia tra il colosso giapponese Nissan e Renault, portando con sé una serie di innovazioni che puntano a conquistare un pubblico sempre più ampio e attento sia ai costi che alla sostenibilità.
Prezzo low cost
Il mercato delle compatte elettriche è più competitivo che mai, e la Nissan Wave entra in scena con numeri destinati a far parlare di sé. Il prezzo di lancio sarà inferiore ai prezzo 20000 euro, rendendo questa vettura accessibile a una vasta platea di automobilisti urbani e suburban. Ma non è solo il costo d’acquisto a rendere interessante la nuova proposta Nissan: l’autonomia dichiarata di autonomia 300 km la pone tra le migliori della categoria, garantendo una mobilità senza pensieri anche a chi utilizza l’auto per spostamenti quotidiani o tragitti extraurbani.
La piattaforma su cui poggia la Nissan Wave è la moderna AmpR Small, già scelta anche per la prossima generazione della Renault Twingo. Questa base tecnica, sviluppata per massimizzare l’efficienza e la flessibilità produttiva, ospita un motore elettrico di origine cinese da 85 CV, che assicura prestazioni brillanti e consumi contenuti. L’energia necessaria per muovere la vettura arriva da innovative batterie LFP (litio-ferro-fosfato) fornite da CATL, con una capacità di circa 30 kWh. Questa tecnologia non solo contribuisce a contenere i costi, ma garantisce anche una maggiore durata e una migliore resistenza ai cicli di ricarica, aspetto fondamentale per chi utilizza l’auto ogni giorno.
Il nome Wave non è una novità assoluta
Il nome Nissan Wave non è una novità assoluta nel panorama automobilistico dell’alleanza franco-giapponese. In passato, Nissan aveva già scelto questa denominazione per una versione speciale della Micra, mentre Renault l’aveva utilizzata per una variante premium della Captur nel 2016. Il ritorno di questo nome suggerisce la volontà di posizionare la nuova city car su un livello più esclusivo rispetto alla “gemella” francese, replicando una strategia già vista in altri modelli condivisi tra i due marchi.
Pur condividendo molto con la Renault Twingo elettrica e con la futura Dacia Spring (o Evader), la Nissan Wave si distingue per un’identità stilistica propria. Nissan punta infatti a differenziarsi in modo netto dalle altre vetture dell’alleanza, proponendo un design esclusivo e dettagli che valorizzano la personalità della vettura. Questo approccio consente di offrire una proposta unica, pur beneficiando delle economie di scala derivanti dalla condivisione delle piattaforme e delle tecnologie.
Il calendario dei lanci
Il calendario dei lanci è già fissato: la prima a debuttare sarà la nuova Renault Twingo nella primavera del 2026, seguita dalla Dacia in autunno e infine dalla Nissan Wave nei primi mesi del 2027. Questa strategia permetterà a Nissan di osservare le dinamiche di mercato e di adattare la propria offerta in base alle esigenze e alle aspettative dei clienti europei, ottimizzando così il successo commerciale del modello.
L’introduzione della city car elettrica rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di elettrificazione di Nissan in Europa. Il posizionamento sotto la soglia dei prezzo 20000 euro è una mossa che mira a intercettare una fascia di clientela sempre più attenta non solo ai costi di acquisto, ma anche a quelli di gestione. L’obiettivo è offrire una vettura tecnologicamente avanzata, efficiente e dotata di una forte identità, senza rinunciare all’accessibilità economica.
La Nissan Wave si propone quindi come una delle novità più attese dei prossimi anni: un mix di efficienza, autonomia 300 km e design distintivo, racchiuso in un pacchetto che guarda al futuro della mobilità urbana. Gli automobilisti europei dovranno attendere ancora qualche anno prima di poterla guidare, ma le premesse per un successo di mercato sono già tutte sul tavolo.
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