Nissan ha deciso, chiude uno storico stabilimento: dove si trova
Nissan chiude la storica fabbrica Civac in Messico: produzione spostata, futuro dei lavoratori incerto e interesse dei costruttori cinesi per lo stabilimento
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Un capitolo fondamentale dell’industria automobilistica si chiude in Messico: la casa automobilistica Nissan ha annunciato ufficialmente la chiusura dello storico stabilimento Civac entro marzo 2026, segnando la fine di un’epoca iniziata nel lontano 1966. Questa decisione, parte di una più ampia strategia di ristrutturazione globale, sottolinea come il settore sia oggi chiamato a confrontarsi con nuove sfide produttive, tecnologiche e di mercato, imponendo scelte drastiche anche ai giganti storici del comparto.
Lo stabilimento Civac, situato a Cuernavaca nello stato di Morelos, rappresenta un simbolo della presenza internazionale di Nissan, essendo stato il primo impianto realizzato dal costruttore giapponese fuori dai confini nazionali. Per oltre mezzo secolo, questo sito produttivo ha sostenuto lo sviluppo industriale e occupazionale del Messico, ma oggi cede il passo a una realtà profondamente mutata. L’azienda ha motivato la scelta con l’insufficiente tasso di utilizzo dell’impianto, infrastrutture ormai obsolete e una serie di difficoltà economiche persistenti che rendono insostenibile la prosecuzione delle attività produttive.
Alcuni modelli chiave
Attualmente, lo stabilimento di Civac ospita l’assemblaggio di modelli chiave come il pick-up NP300 Frontier, la berlina V-Drive destinata al mercato locale e la popolare Versa per il mercato statunitense. Tuttavia, Nissan ha già annunciato che la produzione di questi veicoli sarà progressivamente trasferita ad altri stabilimenti messicani del gruppo, senza però specificare quali saranno le nuove destinazioni. Questa fase di transizione sarà cruciale per garantire la continuità dei modelli strategici come Frontier e Versa nei mercati nordamericani e globali, soprattutto in un contesto in cui la riorganizzazione delle catene di fornitura e l’efficienza produttiva sono diventate priorità assolute.
La chiusura di Civac si inserisce nel quadro della strategia globale Re Nissan, un piano di razionalizzazione che ha già portato alla chiusura di altri impianti in Argentina e India, nonché all’annuncio della cessazione delle attività in due storici siti giapponesi: l’Oppama Plant e la Shonan Plant di Nissan Shatai, entrambi situati nella prefettura di Kanagawa. Questa politica di ridimensionamento risponde all’esigenza di adattarsi a un settore automobilistico in rapida trasformazione, segnato dall’introduzione di nuove tecnologie, normative ambientali più stringenti e una concorrenza sempre più agguerrita.
Altro stabilimento in difficoltà
Un altro elemento di incertezza riguarda il futuro dello stabilimento COMPAS di Aguascalientes, nato nel 2015 dalla collaborazione con Mercedes Benz. Qui la produzione di modelli come Infiniti QX50, QX55 e Mercedes-Benz GLB terminerà tra la fine del 2024 e l’inizio del 2026, ma resta ancora da chiarire se l’impianto verrà definitivamente chiuso o riconvertito a nuove attività. Questo scenario riflette la necessità di rivedere profondamente la presenza produttiva internazionale, alla luce della contrazione della domanda globale, dei costi operativi crescenti e delle pressioni competitive, aggravate anche da misure protezionistiche come i dazi statunitensi sulle auto prodotte all’estero.
L’addio di Nissan a Civac potrebbe però aprire nuovi scenari per l’industria automobilistica messicana. Secondo alcune indiscrezioni riportate da Automotive News, costruttori cinesi come BYD e SAIC avrebbero già manifestato interesse per rilevare la fabbrica e avviare nuove produzione in Nord America, sfruttando la posizione strategica e le infrastrutture esistenti. Al momento, tuttavia, non sono stati formalizzati accordi ufficiali, lasciando aperta la partita per il futuro del sito e delle sue maestranze.
La questione occupazionale
Resta infine irrisolta la questione occupazionale: Nissan non ha ancora comunicato il numero esatto di lavoratori coinvolti dalla chiusura dello stabilimento Civac, alimentando incertezza tra centinaia di famiglie e nell’intero indotto locale. Il ridimensionamento produttivo in Messico, insieme alla possibile cessione di asset storici come la sede centrale di Yokohama, testimonia l’urgenza di adattamento di fronte a una competizione globale che non lascia spazio a inefficienze o ritardi tecnologici.
In definitiva, la vicenda rappresenta uno spartiacque per il settore automotive messicano e internazionale. Le scelte di Nissan sono il riflesso di una trasformazione profonda, dove la capacità di innovare, riorganizzare le proprie risorse e anticipare le tendenze di mercato farà la differenza tra chi saprà restare protagonista e chi rischia di essere relegato ai margini della nuova mobilità globale.
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