Nelle linee di produzione Schaeffler ci saranno i robot umanoidi

Schaeffler e Neura Robotics collaborano per sviluppare attuatori planetari e la piattaforma Neuraverse, con l'obiettivo di integrare migliaia di robot umanoidi nelle linee produttive entro il 2035

Nelle linee di produzione Schaeffler ci saranno i robot umanoidi
G C
Giorgio Colari
Pubblicato il 6 nov 2025

L’automazione delle fabbriche si prepara a una svolta epocale grazie alla sinergia tra Schaeffler e Neura Robotics, due realtà leader che stanno tracciando il futuro della produzione industriale europea. La loro alleanza strategica punta a portare migliaia di robot umanoidi nelle linee produttive entro il 2035, introducendo soluzioni tecnologiche avanzate come gli attuatori planetari da 250 newton metri di coppia e un ecosistema digitale basato sull’intelligenza artificiale.

L’accordo, recentemente ufficializzato, prevede lo sviluppo congiunto di componenti chiave destinati ai robot antropomorfi che popoleranno gli stabilimenti del gruppo tedesco. Al centro dell’innovazione troviamo proprio gli attuatori planetari, autentici “muscoli meccanici” in grado di offrire dimensioni compatte, massima precisione e resistenza all’utilizzo prolungato, elementi essenziali per affrontare le sfide attuali del settore manifatturiero.

Le pressioni cui è sottoposta l’industria oggi sono molteplici: dalla crescente carenza di personale qualificato, all’esigenza di flessibilità produttiva, fino alla necessità di mantenere la competitività sui costi. In questo contesto, la roadmap di Schaeffler e Neura Robotics prevede l’introduzione di oltre mille unità robotiche entro il 2035, con compiti che richiedono una destrezza particolare e una capacità di interazione intelligente con l’ambiente circostante.

L’ambizione oltre la meccanica

L’ambizione del progetto, però, va ben oltre la semplice meccanica. Uno dei pilastri dell’iniziativa è lo sviluppo del Neuraverse, una piattaforma digitale avanzata che raccoglierà dati operativi reali direttamente dalle linee produttive. Questo sistema consentirà di perfezionare costantemente gli algoritmi di apprendimento dei robot, permettendo loro di adattarsi autonomamente ai cambiamenti dei processi e di migliorare le prestazioni con l’esperienza acquisita sul campo.

Per Schaeffler, questa strategia rappresenta una leva fondamentale per la diversificazione del business: l’obiettivo è arrivare a generare fino al 10% del fatturato da settori emergenti come la difesa, la mobilità aerea elettrica – con particolare attenzione agli eVTOL (electric Vertical Take-Off and Landing) – e la robotica umanoide entro il prossimo decennio.

Adozione su larga scala

L’adozione su larga scala di robot umanoidi nelle fabbriche non è un fenomeno isolato. Anche altri giganti del settore automobilistico europeo, tra cui Mercedes-Benz, BMW e Audi, stanno esplorando l’integrazione di robot antropomorfi nei propri processi produttivi. Questa tendenza promette vantaggi tangibili in termini di efficienza, qualità e adattabilità delle linee, ma solleva anche interrogativi importanti.

Le implicazioni non riguardano solo la tecnologia: esperti e rappresentanti sindacali chiedono chiarezza sui piani di riorganizzazione del lavoro, sulle tutele dei diritti dei dipendenti e sulla gestione dei dati industriali sensibili. La sicurezza informatica diventa un tema centrale, poiché sistemi così integrati e intelligenti richiedono protocolli di cybersecurity all’avanguardia per proteggere il cuore della produzione.

Dal punto di vista tecnico, l’affidabilità degli attuatori planetari in scenari di produzione intensiva è sotto la lente degli ingegneri. La manutenzione preventiva e l’adozione di standard rigorosi saranno cruciali per garantire continuità operativa e minimizzare i rischi di fermo impianto.

Un modello virtuoso

Il modello di sviluppo promosso da Neura Robotics e Schaeffler si basa su un ciclo virtuoso di miglioramento continuo: i dati raccolti dai primi robot installati saranno fondamentali per accelerare l’integrazione delle unità successive, alimentando un processo di perfezionamento tecnologico senza precedenti.

In definitiva, la collaborazione tra queste due realtà potrebbe rappresentare un vero spartiacque per l’industria manifatturiera europea, ridefinendo il rapporto tra automazione e lavoro umano. Il futuro delle fabbriche sarà sempre più intelligente, adattivo e sostenibile, grazie all’integrazione di robot capaci di apprendere e migliorare in autonomia. Il risultato? Una produzione industriale pronta a rispondere con agilità alle sfide globali, mantenendo l’uomo al centro di un ecosistema tecnologico evoluto.

Ti potrebbe interessare: