Motre PureTech 1.2, la versione 6.3 migliora ma restano dei rischi

La versione 6.3 del motore PureTech 1.2 introduce miglioramenti per manutenzione ed efficienza. Persistono però richiami e problemi tecnici che influenzano il valore dell'usato

Motre PureTech 1.2, la versione 6.3 migliora ma restano dei rischi
G C
Giorgio Colari
Pubblicato il 10 nov 2025

Nel panorama dei motori compatti a benzina, il PureTech 1 2 continua a essere uno dei protagonisti più discussi e controversi. L’arrivo della versione 6.3 segna un nuovo capitolo per questo propulsore, largamente adottato su vetture come Citroën C3, Peugeot 208 e Opel Corsa. Stellantis ha deciso di intervenire in modo mirato, puntando su una serie di aggiornamenti tecnici volti a migliorare affidabilità e manutenibilità, senza però riuscire a dissipare completamente le ombre che ne hanno segnato la storia recente.

Le principali innovazioni

Le principali innovazioni della versione 6.3 si concentrano su elementi chiave come la catena di distribuzione, ora riprogettata per una maggiore robustezza, e su un sistema di ventilazione del basamento profondamente rivisto. L’introduzione di camere di sfiato dell’olio potenziate e di attrezzi specifici per la manutenzione testimonia l’impegno degli ingegneri nel risolvere i punti deboli emersi nelle precedenti generazioni. Particolare attenzione è stata dedicata al coperchio valvole, che ora integra una porta di accesso dedicata all’inserimento dell’attrezzo OM3798, studiato per agevolare le operazioni di verifica e manutenzione senza dover ricorrere a smontaggi complessi.

Uno degli aspetti più apprezzati dagli operatori del settore riguarda il nuovo bocchettone di riempimento olio, che permette di ispezionare facilmente il sistema di fasatura variabile. Questo accorgimento, unito alla presenza della porta per l’attrezzo OM3798, rappresenta un significativo passo avanti in termini di praticità per le officine. La dotazione di un tendicatena rinforzato e la revisione dei profili camme, ottimizzati per una combustione più efficiente e per la riduzione delle emissioni, sono ulteriori elementi che contribuiscono a innalzare il livello tecnico del propulsore.

La reputazione che pesa

Nonostante queste migliorie, il passato del PureTech 1.2 continua a pesare sulla sua reputazione. La storia recente è segnata da problemi come l’usura prematura dell’albero a camme e il rischio di slittamento della catena di distribuzione, criticità che nemmeno l’introduzione della EB2 Gen 3 nel 2023 era riuscita a risolvere completamente. Un ulteriore colpo alla credibilità del motore è arrivato a febbraio 2025, quando Stellantis ha avviato un richiamo Francia che ha coinvolto circa 68.000 vetture prodotte tra il 2022 e il 2024. Il motivo? Un difetto all’ugello di raffreddamento dell’olio, in grado di provocare potenzialmente incendi, con conseguenze significative sulla percezione del marchio e del motore stesso.

Questi episodi hanno avuto un impatto tangibile anche sul mercato dell’usato. Le auto equipaggiate con il PureTech 1.2 registrano una svalutazione che oscilla tra il 6 e l’11% rispetto ai principali concorrenti, e i tempi di vendita risultano mediamente più lunghi. I potenziali acquirenti, infatti, manifestano particolare preoccupazione per il tema della cinghia a bagno d’olio, componente che può deteriorarsi prematuramente e causare danni onerosi se non adeguatamente monitorata.

Un progresso

Dal punto di vista delle officine, la versione 6.3 rappresenta comunque un progresso concreto. Le modifiche strutturali e i nuovi accessi facilitati per la manutenzione consentono di ridurre tempi e costi d’intervento, migliorando l’efficienza operativa. Tuttavia, gli esperti del settore invitano alla cautela: sarà solo il tempo a dimostrare se queste soluzioni saranno davvero efficaci nel prevenire i guasti che hanno caratterizzato le versioni precedenti.

Per chi già possiede o sta valutando l’acquisto di un veicolo dotato di PureTech 1.2, è fondamentale verificare che tutti i richiami siano stati eseguiti e rispettare scrupolosamente il programma di manutenzione, con particolare attenzione ai controlli sulla catena di distribuzione e all’ascolto di eventuali rumori anomali. Nel mercato dell’usato, una documentazione dettagliata e completa delle manutenzioni effettuate può fare la differenza in termini di valore residuo dell’auto.

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