Mercedes-Benz, la nuova coupé ha una griglia che fa discutere

Mercedes Benz anticipa una coupé dal frontale imponente; la GLC elettrica inaugura una nuova firma luminosa e una griglia in vetro fumé. Dibattito acceso tra appassionati

Mercedes-Benz, la nuova coupé ha una griglia che fa discutere
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Giorgio Colari
Pubblicato il 14 ott 2025

In un tempo non troppo lontano, la griglia di un’auto era poco più di una necessità tecnica: serviva a far respirare il motore. Oggi, invece, è diventata un manifesto. Un simbolo. Un grido di battaglia nel panorama statico del design automobilistico. E così, mentre l’industria dell’auto in Europa fatica a ritrovare slancio tra crisi dei chip, transizione elettrica e identità smarrite, Mercedes-Benz decide di rompere il silenzio a colpi di acciaio e luci, svelando una nuova griglia che – nel bene e nel male – non può passare inosservata.

Un teaser che fa discutere

Tutto parte da un teaser. Un semplice scatto condiviso da Gorden Wagener, il mago del design della Casa di Stoccarda. L’immagine è sfocata, giocata sulle ombre, come un quadro impressionista che lascia intuire più di quanto mostra. Ma basta poco: una curva, una linea luminosa, una griglia verticale che sembra scolpita da un architetto barocco. E la discussione esplode.

Il pensiero corre subito a BMW, bersaglio negli ultimi anni di critiche e meme per le sue mastodontiche griglie a doppio rene, diventate più simili a portali monumentali che a prese d’aria. Sembrava un monito, una lezione su quanto sia sottile il confine tra audacia stilistica e caricatura. Ma Mercedes non si lascia intimidire. Anzi, raddoppia la posta.

Fin troppo barocca

Dalle immagini si intravede una griglia enorme, verticale, opulenta, ispirata forse alla recente GLC, ma portata agli estremi. L’elemento centrale della nuova coupé è un monolite estetico: linee orizzontali che sfidano l’aria e il minimalismo, una bocca spalancata pronta a divorare il futuro. Nessun logo Maybach, nessuna firma alternativa: è una Mercedes-Benz, nuda e fiera. E sembra gridarlo.

Ma c’è di più. Il design racconta un ritorno al lusso teatrale, quello che negli ultimi anni era stato parzialmente accantonato in nome della pulizia formale. I nuovi gruppi ottici anteriori non sono semplici fari, ma costellazioni luminose a forma di stella a tre punte, quasi a ricordare che il vero lusso, oggi, è osare dove gli altri moderano. E poi, quel dettaglio che non può passare inosservato: la stella illuminata sul cofano, finora riservata solo alla regina, la Classe S. Ora, invece, brilla anche su quella che si vocifera possa essere una nuova Classe S Coupé, il ritorno di un’icona lasciata troppo presto ai margini.

L’effetto divide

Il pubblico è diviso. C’è chi applaude il coraggio e chi accusa la deriva stilistica. Ma a ben vedere, Mercedes non sta solo disegnando un’auto: sta tracciando un confine. Quello tra eleganza e provocazione, tra tradizione e avanguardia. In un mercato sempre più piatto e omologato, dove le forme sembrano partorite da uno stesso algoritmo, la Stella di Stoccarda punta a distinguersi non solo per qualità, ma per presenza scenica. E mentre gli altri guardano i numeri, Mercedes guarda negli occhi. Con uno sguardo tagliente, riflesso in una griglia che non chiede permesso: entra, conquista, divide. Ma di certo, non passa inosservata.

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