Sequestrati 34mila litri di gasolio alterato: accade a Milano

La Guardia di Finanza sequestra 34mila litri di gasolio alterato a Milano: gravi rischi per ambiente e sicurezza auto, indagini sulle frodi carburanti

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 14 ago 2025
Sequestrati 34mila litri di gasolio alterato: accade a Milano

Un nuovo episodio di gasolio alterato scuote il territorio milanese, portando alla luce una delle problematiche più insidiose per automobilisti e ambiente: la circolazione di carburante adulterato, che mette a rischio non solo i motori delle auto, ma anche la salute pubblica e la qualità dell’aria che respiriamo. È questo il bilancio dell’ultima operazione della Guardia di Finanza di Magenta, che ha permesso di sventare una frode su larga scala nel settore delle accise, con il sequestro carburante di ben 34mila litri di prodotto non conforme.

I campioni analizzati in laboratorio

Tutto è iniziato durante controlli di routine, quando i finanzieri hanno effettuato prelievi direttamente dalle pompe di un distributore sospetto. I campioni sono stati inviati per le analisi al laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha confermato le prime inquietanti ipotesi: il carburante presentava caratteristiche anomale, tra cui un punto di infiammabilità fuori norma, segnale inequivocabile di una miscelazione illecita con sostanze estranee.

Secondo le prime ricostruzioni, il gasolio sarebbe stato tagliato con solventi, benzine e persino oli vegetali esausti. Questa pratica, finalizzata ad aggirare le frodi accise e ridurre i costi fiscali per i distributori disonesti, si traduce però in un vero e proprio carburante pericoloso. Non solo viene elusa la normativa fiscale, ma si mette a repentaglio la funzionalità dei motori e, soprattutto, la sicurezza di chi viaggia sulle nostre strade.

Emissioni nocive per ambiente

L’impatto di questa frode è duplice e drammatico. Da un lato, il carburante adulterato produce emissioni nocive ben superiori ai limiti di legge, aggravando il già delicato equilibrio dell’ambiente urbano e contribuendo all’inquinamento atmosferico. Dall’altro, i veicoli che utilizzano questo tipo di carburante rischiano gravi danni meccanici: iniettori e filtri intasati, sistemi di alimentazione compromessi e una riduzione sensibile della vita utile del motore. Un pericolo concreto per la sicurezza auto, con il rischio di guasti improvvisi che possono mettere a repentaglio la vita degli automobilisti e degli altri utenti della strada.

Al termine delle verifiche, il gestore del distributore coinvolto è stato denunciato per frode commercio. Ma l’indagine non si ferma qui: la Guardia di Finanza sta proseguendo gli accertamenti per individuare eventuali complici lungo tutta la filiera, con l’obiettivo di risalire all’origine del prodotto adulterato e smantellare la rete che alimenta questa pratica illegale.

Diffuso e pericoloso

Il fenomeno del gasolio alterato non è nuovo, ma l’entità del sequestro e la sofisticazione dei metodi utilizzati confermano quanto sia ancora diffuso e pericoloso. Gli automobilisti, spesso ignari, rischiano di incorrere in costose riparazioni e di diventare, loro malgrado, parte di un meccanismo che danneggia l’intera collettività. Oltre al danno economico per lo Stato, privato delle entrate fiscali derivanti dalle accise, si aggiunge un danno ambientale e sociale difficilmente quantificabile.

Le forze dell’ordine ribadiscono l’importanza della collaborazione dei cittadini, invitando chiunque noti anomalie durante il rifornimento – come odori insoliti, prestazioni anomale del veicolo o prezzi sospettosamente bassi – a segnalarlo tempestivamente. Solo attraverso un controllo capillare e una sensibilizzazione diffusa si può sperare di arginare un fenomeno che rappresenta, a tutti gli effetti, una minaccia concreta per la sicurezza auto e la tutela dell’ambiente.

Uno scenario allarmante

Questa operazione della Guardia di Finanza nel milanese si inserisce in un quadro più ampio di contrasto alle frodi accise, confermando come il settore dei carburanti sia ancora terreno fertile per attività illecite. Il messaggio è chiaro: tolleranza zero verso chi mette a rischio la salute pubblica e l’integrità dei veicoli, in nome di un profitto illecito che ha conseguenze devastanti per tutti.

Il caso del sequestro carburante adulterato dimostra ancora una volta che la lotta contro la miscelazione illecita e la commercializzazione di carburante pericoloso non può conoscere tregua. Solo la sinergia tra controlli serrati, innovazione tecnologica e partecipazione attiva dei cittadini potrà garantire strade più sicure e un’aria più pulita per le generazioni future.

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