Incentivi auto, niente Eco-Score: si parte a ottobre inoltrato
Il Governo italiano rinuncia all'Eco score per gli incentivi 2025: Ecobonus avviato con criteri noti. Concessionarie registrano modelli dal 23/09; tetto 35.000€
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Il Ministero dell’Ambiente ha compiuto una svolta significativa annunciando l’eliminazione dell’Eco score dal piano dei incentivi auto elettriche per il 2025. Questa decisione, che arriva dopo settimane di confronti serrati e forti pressioni dal settore, segna un cambio di rotta rispetto alle iniziali intenzioni del governo di introdurre un sistema di valutazione dell’impronta carbonica dei veicoli lungo tutto il loro ciclo di vita.
La rinuncia all’Eco score si basa su due fattori principali: da un lato le richieste pressanti delle associazioni di categoria, dall’altro la difficoltà di definire criteri tecnici solidi e trasparenti nei tempi imposti dalla tabella di marcia. Il risultato è la conferma dei criteri già in vigore, con la promessa di un futuro approfondimento sulla questione ambientale a livello europeo.
I concessionari possono già registrarsi
Dal 23 settembre 2025, i concessionari potranno registrarsi sulla piattaforma incentivi dedicata, inserendo esclusivamente i modelli che rispettano i requisiti previsti. Il nuovo piano di incentivi auto elettriche manterrà il tetto massimo di prezzo fissato a 35.000 euro più IVA, lasciando così aperta la porta a una vasta gamma di modelli attualmente disponibili sul mercato. L’avvio ufficiale per la presentazione delle domande è previsto per metà ottobre, con la data precisa ancora in via di definizione.
L’Eco score, già adottato in Francia, avrebbe avuto l’obiettivo di escludere dagli incentivi i veicoli caratterizzati da un impatto ambientale elevato, con particolare attenzione a quelli prodotti in paesi dove le filiere produttive sono ancora fortemente inquinanti. Tuttavia, l’opposizione decisa di UNRAE e Federauto ha avuto un peso determinante nel dibattito: le due associazioni hanno evidenziato come l’introduzione di questo criterio avrebbe potuto ridurre drasticamente l’offerta di auto elettriche e ostacolare il rinnovo del parco auto nazionale.
I dati presentati dalle associazioni
I dati presentati dalle associazioni sono stati particolarmente incisivi: fino al 66,5% delle vetture elettriche immatricolate nei primi otto mesi del 2025 avrebbe rischiato di perdere l’accesso agli incentivi in caso di adozione dell’Eco score. Un dato che ha contribuito a rafforzare la tesi di chi sostiene la necessità di un approccio più inclusivo e pragmatico per sostenere la transizione verso la mobilità elettrica.
Le motivazioni addotte dal governo mettono in luce la necessità di un tempo adeguato per la definizione di criteri tecnici affidabili e verificabili. La scelta di rinunciare, almeno per ora, all’Eco score riflette la volontà di evitare complicazioni normative e possibili contestazioni che avrebbero potuto rallentare ulteriormente l’attuazione degli incentivi auto elettriche.
Questa decisione rappresenta un esempio concreto della classica contrapposizione tra ambizioni ambientali e pragmatismo economico: se da un lato strumenti come l’Eco score potrebbero premiare le soluzioni più sostenibili, dall’altro criteri troppo restrittivi rischiano di frenare la diffusione dei veicoli elettrici, penalizzando soprattutto i modelli più accessibili e i consumatori con meno possibilità di scelta.
Le reazioni delle associazioni
La reazione delle associazioni di categoria, tra cui UNRAE e Federauto, è stata positiva: mantenere i criteri esistenti viene visto come un elemento favorevole per la crescita del mercato dei veicoli a zero emissioni e per la competitività del settore automotive italiano. Sul fronte opposto, le associazioni ambientaliste hanno espresso delusione, chiedendo un confronto tecnico a livello europeo per arrivare in futuro a un sistema condiviso di valutazione ambientale.
Per gli acquirenti, il piano degli incentivi auto elettriche proseguirà senza sorprese, con il limite di prezzo confermato e la possibilità di scegliere tra numerosi modelli disponibili. I concessionari sono invitati a prepararsi per la registrazione sulla piattaforma incentivi a fine settembre e per l’avvio delle richieste a metà ottobre, così da cogliere tutte le opportunità offerte dal nuovo Ecobonus.
A livello istituzionale, resta aperta la questione dell’armonizzazione europea, fondamentale per evitare disparità tra i vari mercati nazionali e per arrivare a standard di valutazione basati su dati oggettivi e verificabili. Nel frattempo, il governo si concentrerà sull’attuazione dell’Ecobonus secondo le regole attuali, rinviando l’eventuale introduzione dell’Eco score a una fase successiva, quando sarà possibile contare su criteri tecnici più solidi e condivisi.
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