Inaugurata la A33 Asti-Cuneo dopo 34 lunghi anni di attesa
Inaugurato il tratto Alba Ovest–Cherasco dell'A33 Asti Cuneo il 29/12/2025. Tratto costato 220 mln, gratuito fino al termine cantieri; completamento previsto per il 30/04/2026
Dopo oltre tre decenni di attesa e lavori frammentati, la A33 Asti-Cuneo vede finalmente la luce con il completamento del collegamento autostradale tra Alba Ovest e Cherasco. Un traguardo che chiude una lunga parentesi fatta di progetti rimandati, cantieri intermittenti e un territorio del Piemonte che per anni ha vissuto una vera e propria ferita infrastrutturale. Dal 29 dicembre 2025, per la prima volta, sarà possibile percorrere integralmente la tratta senza dover uscire dall’autostrada, segnando così una svolta epocale per la mobilità e lo sviluppo economico dell’area.
Un investimento pesante
L’investimento per portare a termine l’opera ammonta a 220 milioni di euro e, in una scelta che guarda sia all’efficienza che alla trasparenza verso i cittadini, il transito resterà gratuito fino al 30 aprile 2026, quando anche le ultime opere accessorie saranno completate. Una decisione che permetterà a automobilisti, imprese e operatori logistici di sperimentare da subito i benefici della nuova infrastruttura, senza oneri aggiuntivi e con la possibilità di valutare concretamente l’impatto sul territorio.
Il presidente della Regione Alberto Cirio non ha esitato a definire questa giornata come “storica”, ricordando le difficoltà che hanno accompagnato il progetto sin dal suo avvio nel lontano 1994. “Quando sono entrato in carica nel 2019, mancavano ancora autorizzazioni, risorse e soprattutto un progetto credibile per gli ultimi due lotti”, ha sottolineato Cirio. “Sei anni dopo, possiamo finalmente dire che l’opera è aperta”, un risultato reso possibile da una forte sinergia tra enti pubblici e concessionaria, e che rappresenta il culmine di un impegno collettivo che ha coinvolto l’intero territorio piemontese.
Un tratto che diventa importante
Anche il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi ha voluto rimarcare il valore simbolico e pratico del completamento della A33 Asti-Cuneo, parlando di “cicatrizzazione di una ferita” che ha pesato sul tessuto economico e sociale per oltre trent’anni. Secondo Rixi, il nuovo collegamento favorirà connessioni più rapide con i porti liguri, i corridoi europei e le grandi arterie come la A6 Torino Savona e la A21, con effetti positivi attesi su logistica, turismo, insediamenti produttivi e occupazione. L’ottimizzazione dei flussi tra i poli industriali del cuneese e le principali direttrici di mobilità rappresenta infatti un elemento chiave per rilanciare la competitività dell’intera regione.
Non mancano però voci critiche, come quella della deputata Chiara Gribaudo del Partito Democratico, che invita a non considerare questa giornata una festa, ma piuttosto la chiusura di un capitolo segnato da un enorme ritardo che ha penalizzato cittadini, imprese e territori. Gribaudo sottolinea come la responsabilità di questo ritardo sia da attribuire a scelte politiche e amministrative poco lungimiranti, che hanno portato a continui rinvii e una gestione frammentata dei lavori.
Collegamenti rivoluzionati
Sul fronte della realizzazione, l’amministratore delegato della concessionaria Asti-Cuneo, Bernardo Magrì, ha posto l’accento sull’efficienza con cui è stato portato a termine l’ultimo lotto: appena 15 mesi di lavori, un tempo dimezzato rispetto a quanto previsto dal contratto. Magrì ha definito il progetto un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, capace di accelerare i tempi e ottimizzare le risorse, ponendo così le basi per una nuova stagione di infrastrutturazione strategica per il Piemonte.
Dal punto di vista operativo, la nuova tratta promette di rivoluzionare i collegamenti tra le aree produttive e i principali assi di mobilità, garantendo un accesso più diretto ai porti e ai corridoi europei. Gli operatori logistici e le imprese del territorio prevedono una riduzione significativa dei tempi di percorrenza e dei costi operativi, con benefici attesi anche per il turismo, in particolare nelle celebri Langhe. Tuttavia, permane una certa cautela: gli effetti economici e sociali andranno valutati nel tempo, sulla base di dati concreti relativi a traffico, tempi di viaggio e nuovi investimenti.
Restano inoltre aperte alcune questioni cruciali, come il completamento delle opere complementari, la gestione ambientale dei cantieri e il monitoraggio dell’inquinamento acustico e atmosferico. Le istituzioni hanno garantito un controllo costante dei cronoprogrammi e la massima trasparenza nella gestione delle risorse, consapevoli che la credibilità del progetto passa anche dalla capacità di rispondere in modo puntuale alle esigenze del territorio.