Il V8 non muore e sfida le auto BEV con un simbolo di resistenza

RAM reintroduce il V8 Hemi sul 1500 e inserisce nel listino il badge 'Symbol of Protest'. Scelta controcorrente tra nostalgia, costi e criticità ambientali

Il V8 non muore e sfida le auto BEV con un simbolo di resistenza
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Giorgio Colari
Pubblicato il 10 ott 2025

Negli Stati Uniti la protesta contro l’elettrico e il “downsizing” non si fa più con striscioni o post su X, ma con un badge montato sul parafango. Sì, un simbolo di metallo avvitato sul fianco di un pick-up da oltre cinque metri. Si chiama “Symbol of Protest” ed è la trovata (geniale o ridicola, decidete voi) con cui Ram celebra il ritorno del motore V8 Hemi sulla gamma 1500 MY2026.

Non si tratta di un vezzo aftermarket né di una decalcomania kitsch da fiera del tuning. Questo è un accessorio ufficiale, riportato nero su bianco nel listino della casa americana, accanto a cose come il cruise control adattivo o il tetto panoramico. Lo trovi come voce accessoria per chi sceglie il 5.7 V8 Hemi, una motorizzazione che sembrava sparita e che invece è tornata, col suo rombo grezzo e tutta la sua arroganza meccanica.

Una dichiarazione ideologica, prima ancora che meccanica

Dietro a questo ritorno c’è Tim Kuniskis, boss del marchio Ram e noto fautore dei motori “grossi e rumorosi”. Lo stesso che qualche mese fa, con tono da comizio elettorale più che da conferenza stampa, disse: “Al diavolo i dati. Rialziamo la bandiera e lasciamo che il rombo dell’Hemi torni a farsi sentire”. Nessuna menzione alle emissioni, ovviamente. Il bersaglio era chiaro: elettrificazione obbligata, motori “green” imposti per legge, identità cancellate.

Nel frattempo, tutti gli altri pick-up americani — da Ford a Chevrolet, passando per Toyota — stanno virando verso sei cilindri turbo, spesso ibridi, sempre più efficienti, sempre più silenziosi. Ma Ram no. Ram ha deciso di tornare indietro. Contro corrente, contro logica, ma perfettamente coerente con la propria base di clienti.

Più rumore, meno potenza, nessun rimorso

La scelta del V8 Hemi costa. Letteralmente: 2.895 dollari in più rispetto alla versione base, che monta invece un moderno sei cilindri turbo da 3.0 litri. A conti fatti, il V8 ha meno potenza, consuma di più, inquina di più, ma ha anche una caratteristica che nessun dato riesce a misurare: suona giusto.

Il sound del V8, grezzo, cavernoso, viscerale, è parte integrante dell’identità culturale americana legata ai truck. Non è una questione di numeri, ma di sensazioni. E poco importa se la concorrenza ormai punta tutta su efficienza, silenzio e software. Qui si gioca un’altra partita: quella del mito.

Il badge della protesta: iconico o caricaturale?

Il famigerato “Symbol of Protest” è solo un badge cromato applicato sul parafango. Ma è diventato un simbolo carico di significato. In Europa — dove, va detto, l’auto ha un pubblico più da gadget che da lavoro — il badge si trova su Etsy a 30 euro la coppia, da incollare su qualsiasi veicolo, anche se sotto il cofano c’è un tre cilindri turbo mild hybrid.

Ironico? Forse. Ma negli Stati Uniti c’è chi prende la cosa molto sul serio. Per alcuni è una provocazione goliardica, per altri un manifesto politico a quattro ruote. Una risposta dura e pura alla “transizione verde” vissuta non come progresso, ma come imposizione.

Nel frattempo, il Ram 1500 V8 Hemi 2026 è già ordinabile. Con buona pace delle normative, dei dati di consumo e delle battaglie culturali. E con il badge della protesta a ricordare a tutti che, per qualcuno, la libertà comincia dal rumore del motore.

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