Il risveglio del mercato in Europa, un settembre positivo: +10,7%
A settembre 2025 il mercato automobilistico europeo segna +10,7% nelle immatricolazioni. Crescono i veicoli elettrici e gli ibridi plug-in, con differenze tra paesi e gruppi industriali
Dopo mesi di incertezza e rallentamenti, il mercato automobilistico europeo torna a mostrare segnali di forte vitalità, sostenuto da una ripresa che si fa sentire in modo deciso nel mese di settembre 2025. Il settore, spesso considerato un barometro dell’economia continentale, archivia il nono mese dell’anno con un incremento delle immatricolazioni del 10,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo quota 1.236.876 nuove vetture sulle strade d’Europa. Un risultato che sorprende sia per la sua intensità, più che doppia rispetto al già positivo agosto (+4,7%), sia per la capacità di consolidare un trend di crescita iniziato a luglio (+5,9%). Il bilancio dei primi nove mesi dell’anno conferma la solidità della ripresa, con quasi 10 milioni di auto vendute e una crescita complessiva dell’1,5%.
Analizzando le dinamiche interne ai singoli Paesi, emergono differenze significative che raccontano di mercati nazionali con velocità e prospettive diverse. La Spagna si distingue come il vero motore della crescita europea, mettendo a segno un eccezionale +16,4% nelle immatricolazioni settembre 2025 e un robusto +14,8% nel periodo gennaio-settembre. La Germania, principale mercato continentale, registra un recupero vigoroso con un +12,8% mensile, anche se resta leggermente in negativo nel bilancio annuale (-0,3%). L’Italia, invece, mostra una crescita più moderata, limitandosi a un +4,2% a settembre e segnando un -2,9% sui primi nove mesi, mentre la Francia manifesta segnali di affaticamento con un timido +1% mensile e un preoccupante -6,3% nel cumulato.
Avanza la transizione ecologica
Sul fronte delle alimentazioni, la transizione ecologica sta accelerando con una forza mai vista prima. I veicoli elettrici BEV (Battery Electric Vehicle) fanno registrare una crescita impressionante del 21,9% a livello europeo, mantenendo una quota di mercato del 16% all’interno dell’Unione Europea. Un risultato che conferma la progressiva trasformazione delle preferenze degli automobilisti, sempre più orientati verso soluzioni a basse emissioni. Ma la vera sorpresa arriva dagli ibridi plug-in, che a settembre mettono a segno un clamoroso +62,1% e un +32% nell’arco dei primi nove mesi dell’anno, segno di una domanda in rapida espansione per questa tipologia di veicoli. Anche le ibride tradizionali contribuiscono alla svolta green con un solido +15,3%, mentre le motorizzazioni a benzina e diesel continuano la loro parabola discendente, segnando rispettivamente -7,9% e -15,5%.
Nel panorama dei costruttori, il Gruppo Volkswagen si conferma saldamente al comando della classifica europea, con oltre 317.000 vetture immatricolate nel solo mese di settembre e una crescita del 9,7%. Il colosso tedesco è trainato dalle performance brillanti dei marchi Volkswagen e Skoda, che consolidano la leadership del gruppo in un mercato sempre più competitivo. A seguire troviamo Stellantis, che grazie a circa 165.000 unità e un incremento dell’11,5% – con Citroën e Fiat in evidenza – si posiziona come principale inseguitore. Da segnalare anche l’ottima performance del Gruppo Renault, che beneficia del successo di Dacia e del rilancio di Alpine, registrando un +15,2%. I gruppi asiatici Hyundai e Toyota si mantengono su livelli di crescita più contenuti, mentre Ford e Tesla accusano rispettivamente un calo del 3,4% e del 10,5%.
Una combinazione di fattori
Secondo gli analisti, la crescita dei veicoli elettrificati è favorita da una combinazione di fattori: incentivi pubblici mirati, un’espansione costante delle infrastrutture di ricarica e un’offerta di prodotti sempre più ampia e competitiva. Tuttavia, non mancano elementi di incertezza, come la sensibilità dei consumatori ai prezzi e le condizioni economiche generali che potrebbero influenzare le decisioni di acquisto nei prossimi mesi. I concessionari sottolineano inoltre che la trasformazione del parco circolante richiederà tempi lunghi e un approccio graduale, senza brusche accelerazioni.
Le differenze tra i vari mercati nazionali mettono in luce quanto siano determinanti le politiche locali e gli incentivi fiscali nel sostenere la domanda e nel guidare la transizione verso la mobilità sostenibile. Per i costruttori, ciò significa dover adattare strategie commerciali e gamma prodotti alle specificità di ogni Paese, in un contesto in cui la flessibilità e la capacità di innovare rappresentano le chiavi per consolidare la crescita. Il settore si trova così ad affrontare una doppia sfida: da un lato, spingere con decisione sulla diffusione dei veicoli a basse emissioni; dall’altro, rendere la transizione ecologica accessibile ai consumatori e sostenibile per l’industria nel suo complesso. Le prossime rilevazioni saranno cruciali per capire se il 2026 potrà confermare e rafforzare questo trend di crescita e trasformazione.
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