Il biglietto sul parabrezza dell'auto guasta: "Non fatemi la multa, è Natale"

A Roma un'auto in panne con il messaggio 'Non fatemi la multa, è Natale' pubblicato su social riaccende il dibattito sui parcheggi, l'applicazione delle multe e le procedure di soccorso

Il biglietto sul parabrezza dell'auto guasta: "Non fatemi la multa, è Natale"
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Giorgio Colari
Pubblicato il 29 dic 2025

«Non fatemi la multa, è Natale». Un messaggio semplice, scritto su un foglietto e lasciato sul parabrezza di un’auto in panne, è bastato per accendere un dibattito acceso sui social e nei media. Siamo a Roma, città in cui la ricerca di un parcheggio è spesso una sfida quotidiana, e l’episodio, diventato virale grazie alla pagina “The Roman Post”, ha riportato in primo piano le difficoltà degli automobilisti e la rigidità delle regole in materia di sosta.

L’episodio si inserisce in un contesto urbano dove la scarsità di posti auto, soprattutto nel quadrante nord della capitale, è ormai una realtà strutturale. Qui, una donna si è trovata costretta a lasciare la propria auto guasta, temendo però di trovare una multa al suo ritorno nonostante il biglietto di spiegazione. Il caso ha subito raccolto centinaia di commenti, molti dei quali raccontano storie simili: automobilisti che si sentono impotenti di fronte a regole che non sempre tengono conto delle difficoltà reali, specie quando si tratta di emergenze temporanee.

Non è la prima volta che accade

Non è la prima volta che un messaggio lasciato sul parabrezza di un’auto fa discutere. Qualche mese fa, uno studente, in ritardo per l’esame di maturità, aveva lasciato un appello simile, ma anche in quel caso le autorità non avevano mostrato flessibilità. Il tema di fondo resta lo stesso: la difficoltà di conciliare il rispetto delle norme con la comprensione delle esigenze dei cittadini, soprattutto in periodi critici come le festività di Natale, quando la pressione sui parcheggi aumenta in modo esponenziale.

Dal punto di vista normativo, la situazione è chiara: le forze di polizia locale sono tenute a far rispettare il codice della strada e le ordinanze comunali, senza eccezioni dettate da biglietti o appelli personali. Il principio guida è la sicurezza: evitare intralci al traffico, garantire l’accesso ai servizi di emergenza e mantenere la città ordinata. Tuttavia, alcuni operatori ammettono che un’applicazione troppo rigida delle regole può risultare inadeguata quando si tratta di veri casi di emergenza o disagio temporaneo.

Il foglietto lasciato sul parabrezza

La discussione sui social, che ha avuto origine proprio da quel foglietto lasciato sul parabrezza, ha messo in luce alcune criticità concrete. Tra queste, l’assenza di sistemi che permettano di distinguere un’auto guasta da una semplicemente parcheggiata male, i tempi spesso lunghi per il soccorso stradale e la mancanza di procedure rapide per segnalare situazioni di emergenza alle autorità. Molti suggeriscono soluzioni pratiche: l’attivazione di numeri di emergenza dedicati al soccorso, oppure la possibilità di notificare la propria situazione tramite app comunali, allegando foto e posizione in tempo reale.

In attesa di cambiamenti strutturali, chi si trova in queste circostanze dovrebbe adottare un approccio documentale: annotare il proprio numero di telefono e una breve descrizione del problema, scattare foto dettagliate dei danni e avvisare tempestivamente il soccorso stradale. Sebbene queste precauzioni non garantiscano l’annullamento della multa, creano una traccia utile in caso di ricorso o per facilitare un eventuale dialogo con la polizia municipale.

Storie virali

Il fatto che queste storie diventino virali evidenzia un cambiamento profondo nei meccanismi della comunicazione pubblica. Episodi locali come questo acquistano rapidamente una visibilità nazionale, esercitando una pressione mediatica che può spingere le amministrazioni a rivedere i propri protocolli, soprattutto nei periodi di maggior afflusso come il Natale.

Sotto il tono ironico o toccante del biglietto lasciato sul parabrezza, si cela una domanda cruciale rivolta alle istituzioni di Roma: è possibile applicare le regole con rigore, ma anche con maggiore umanità? Le reazioni online lo dimostrano: oltre alla frustrazione per la cronica carenza di parcheggi, cresce la richiesta di strumenti più intelligenti e umani per gestire una mobilità urbana sempre più complessa e sfidante.

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