La batteria di un maxi-SUV elettrico dopo i 400.000 km: i risultati

La Ford Mustang Mach-E supera i 400.000 km in tre anni, mantenendo il 92% della batteria e garantendo risparmio e affidabilità rispetto ai SUV termici

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 25 lug 2025
La batteria di un maxi-SUV elettrico dopo i 400.000 km: i risultati

Superare la soglia dei 400.000 chilometri percorsi e mantenere oltre il 90% della capacità della batteria: è questo il traguardo impressionante raggiunto da una Ford Mustang Mach-E, che ridefinisce i parametri di affidabilità delle auto elettrica e sfata molti pregiudizi ancora diffusi sulla loro reale durata nel tempo. La storia di questo SUV dell’Ovale Blu, protagonista di una maratona quotidiana sulle strade americane, dimostra come la mobilità elettrica possa rappresentare una scelta solida e conveniente anche per chi affronta percorrenze molto elevate ogni anno.

David Blenkle, negli Stati Uniti, ha utilizzato la sua Ford Mustang Mach-E come veicolo per il servizio di noleggio con conducente per tre anni consecutivi. La sua esperienza, raccontata da Electrek, non è solo una testimonianza personale, ma un vero e proprio caso di studio che offre una prospettiva concreta sulle potenzialità delle auto a zero emissioni anche in contesti di utilizzo intensivo. La vettura ha percorso in media 370 chilometri al giorno, sottoponendo il pacco batteria a un uso costante e impegnativo, molto simile a quello di un taxi tradizionale.

Il dato che più colpisce riguarda proprio la batteria: dopo oltre 400.000 chilometri, la capacità residua è ancora al 92% rispetto al valore iniziale. Questo risultato non solo smentisce i timori diffusi sulla rapida usura degli accumulatori nelle auto elettrica, ma offre anche una risposta concreta a chi teme che l’investimento in un veicolo elettrico possa essere compromesso da costose sostituzioni premature della batteria. La costanza delle prestazioni, anche dopo un utilizzo così intenso, dimostra che la tecnologia delle batterie agli ioni di litio ha raggiunto livelli di maturità tali da garantire una longevità paragonabile – se non superiore – a quella dei motori endotermici tradizionali.

Un elemento chiave di questa longevità è la gestione intelligente della ricarica domestica. Blenkle ha infatti sfruttato prevalentemente la ricarica notturna tramite wallbox, riservando le colonnine di ricarica rapida in corrente continua solo alle giornate particolarmente impegnative. Questa routine ha permesso di mantenere la batteria in condizioni ottimali, evitando stress termici e cicli di carica troppo aggressivi che possono accelerare il degrado. Disporre di una ricarica domestica efficiente, magari abbinata a un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo, rappresenta quindi un vantaggio strategico per chi percorre molti chilometri e desidera massimizzare il risparmio e la durata del proprio veicolo elettrico.

Il confronto economico tra la Ford Mustang Mach-E e un SUV tradizionale come la Ford Escape AWD è eloquente: il risparmio ottenuto solo in termini di carburante supera gli 8.700 dollari, a cui si aggiungono ulteriori vantaggi legati ai costi di gestione. La manutenzione delle auto elettrica è infatti molto più contenuta rispetto ai modelli a combustione interna. Un aspetto emblematico riguarda la frenata rigenerativa: grazie a questa tecnologia, che consente di recuperare energia durante le decelerazioni, la vettura monta ancora le pastiglie freni originali dopo 400.000 chilometri. Gli interventi di manutenzione si sono limitati alla rotazione dei pneumatici, alle ispezioni di routine e alla sostituzione dei filtri abitacolo, con un notevole abbattimento dei costi e dei tempi di fermo veicolo.

La storia di Blenkle non è un caso isolato, ma si inserisce in una tendenza sempre più diffusa che vede le auto elettrica distinguersi per affidabilità e convenienza nel lungo periodo. La disponibilità di dati reali, provenienti da utilizzi estremamente gravosi, contribuisce a ridisegnare la percezione della mobilità elettrica e a dissipare i dubbi di chi teme per la durata della batteria o per la reale convenienza economica. Fondamentale, come dimostra questa esperienza, è adottare uno stile di utilizzo consapevole e sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla ricarica domestica e dalle tecnologie di recupero energetico come la frenata rigenerativa.

In definitiva, il caso della Ford Mustang Mach-E di David Blenkle è un esempio concreto di come la transizione verso la mobilità elettrica non sia solo una scelta responsabile dal punto di vista ambientale, ma anche una soluzione intelligente e sostenibile per chi percorre molti chilometri ogni anno. Il mix di risparmio, ridotta manutenzione e prestazioni affidabili nel tempo rappresenta una risposta convincente alle esigenze della mobilità moderna, aprendo la strada a una nuova generazione di automobilisti sempre più attenti a efficienza, sostenibilità e qualità della vita a bordo.

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