Fiat Panda fa scalpore al TÜV: tanti pregi ma anche pesanti difetti
Scopri tutti i difetti, pregi e costi della Fiat Panda secondo il TÜV Report 2025. Analisi completa di affidabilità, sicurezza e manutenzione delle due generazioni
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La Fiat Panda rappresenta da anni una delle presenze più iconiche sulle strade europee, amata per la sua praticità e per un prezzo che la rende accessibile a un vasto pubblico. Tuttavia, come emerge dalle analisi approfondite condotte dal TÜV Report 2025, il suo percorso non è privo di ombre: accanto al fascino e alla funzionalità, si celano criticità tecniche e difetti strutturali che meritano attenzione, soprattutto per chi si orienta verso l’acquisto di una Fiat Panda usato.
Il modello attuale, noto come Fiat Panda 312 e prodotto dal 2012 al 2023, si distingue per le sue dimensioni compatte di 3,65 metri, ideali per la città, ma offre al contempo un abitacolo sorprendentemente spazioso rispetto alla concorrenza. La gamma motori, che spazia dal benzina 1.2 da 69 CV al diesel 1.3 Multijet da 95 CV, risponde alle esigenze di chi cerca efficienza nei consumi e costi contenuti. Sul mercato dell’usato, i prezzi partono da circa 3.800 euro, rendendo la Panda una delle citycar più appetibili per chi desidera risparmiare senza rinunciare alla praticità.
Condivisione pezzi è un vantaggio
Un punto di forza della affidabilità Fiat Panda è la condivisione della base meccanica con modelli come Lancia Ypsilon e Fiat 500, che assicura una buona solidità di fondo. Tuttavia, il TÜV Report sottolinea come la qualità delle finiture e degli assemblaggi sia spesso sotto la media, con difetti Fiat Panda che emergono soprattutto nelle sospensioni, negli ammortizzatori e nell’impianto di scarico. In particolare, i problemi alle molle e agli ammortizzatori sono tra i problemi sospensioni Panda più ricorrenti segnalati dai tecnici tedeschi.
Sul fronte della sicurezza, la Panda 312 ha visto l’ESP diventare di serie solo a partire dal 2014, lasciando i primi esemplari privi di questo importante ausilio alla guida. Non sono mancati inoltre i richiami Fiat Panda che hanno coinvolto componenti come airbag laterali, cinture di sicurezza e, nei modelli più recenti, telecamere e luci posteriori, segno di una certa fragilità in alcuni elementi fondamentali per la sicurezza attiva e passiva.
Versatilità al top
Nonostante queste criticità, la versatilità rimane un punto di forza della Panda 312, proposta anche in versione 4×4 per chi cerca un mezzo agile anche su terreni difficili, e dal 2020 disponibile con motorizzazione ibrida per una maggiore attenzione all’ambiente. Il restyling del 2021 ha portato un sistema di infotainment più moderno e dettagli sportivi che hanno reso l’abitacolo più accattivante, senza però risolvere del tutto le problematiche evidenziate nelle revisioni.
Guardando alla seconda generazione, la Fiat Panda 169, commercializzata tra il 2003 e il 2012, si conferma un esempio di sfruttamento ottimale dello spazio interno in appena 3,54 metri di lunghezza. Tuttavia, anche in questo caso la sicurezza iniziale era carente, con l’ABS disponibile solo come optional fino al 2004. La scelta dei motori era ampia, dal piccolo 1.1 da 54 CV fino al brillante 100 HP, con prezzi dell’usato che oggi partono da appena 850 euro.
Qualche fragilità strutturale
Il TÜV Report ha evidenziato per la Panda 169 una fragilità strutturale nelle sospensioni e nei bracci oscillanti, a cui si aggiungono problemi di corrosione e malfunzionamenti dei sensori e delle pompe carburante. Particolarmente significativo è stato il richiamo del 2007 per difetti ai tubi freno e possibili infiltrazioni d’acqua nel modulo ABS, che hanno richiesto interventi correttivi su numerosi esemplari.
Dall’analisi complessiva emerge una percentuale di difetti superiore alla media per entrambe le generazioni, con una presenza di problemi rilevanti su oltre il 36% degli esemplari revisionati della Panda 169. Questo dato invita a una certa cautela nell’acquisto di una Fiat Panda usato, specie se non si dispone di una cronologia manutentiva dettagliata.
Tra i punti critici, il sistema frenante delle versioni più recenti è spesso oggetto di segnalazioni negative, soprattutto durante le prime revisioni, mentre la ruggine rappresenta una sfida costante per i modelli più datati. Di contro, il freno di stazionamento viene generalmente valutato in modo positivo per la sua affidabilità.
Aumentano i problemi nel tempo
Sul piano ambientale, le emissioni restano contenute nei primi anni di vita delle vetture, ma con il passare del tempo aumentano i problemi all’impianto di scarico, in particolare nella seconda generazione. Il diesel 1.3 Multijet da 95 CV, introdotto nel 2015 e conforme alla normativa Euro 6, si conferma come una delle scelte più equilibrate per chi cerca efficienza e rispetto delle normative ambientali.
In conclusione, la Fiat Panda continua a esercitare un grande fascino grazie alla sua versatilità e utilità quotidiana, ma chi si avvicina a questo modello deve essere consapevole delle sue debolezze strutturali e dei possibili costi manutenzione Panda più elevati rispetto ad altre citycar. Scegliere una Panda significa quindi puntare su praticità e tradizione, ma con l’occhio attento a difetti e richiami che ne hanno segnato la storia recente.