Fa il pazzo in centro urbano con la Bugatti: auto sequestrata
A Vienna un 38enne perde la patente per 10 anni dopo aver raggiunto 122 km/h in centro con la sua Bugatti Chiron; vettura sequestrata e sanzione esemplare
Una vicenda che sembra uscita da un film, ma che si è consumata realmente nel cuore di Vienna: una Bugatti Chiron, gioiello dell’ingegneria automobilistica dal valore di 3,5 milioni di dollari, è stata sequestrata dopo una corsa sfrenata nel traffico cittadino. L’episodio ha immediatamente acceso i riflettori non solo sulla spettacolare hypercar protagonista, ma anche sulle severe conseguenze inflitte al conducente, un uomo di 38 anni, che ora dovrà fare i conti con un ritiro patente lungo un decennio.
Il fatto: secondo quanto ricostruito dalle autorità, il conducente non ha resistito alla tentazione di mettere alla prova le prestazioni della sua auto dotata del celebre motore W16 quadriturbo, capace di erogare una potenza impressionante e superare agilmente i 400 km/h. Il risultato? In una zona urbana dove il limite era fissato a 50 km/h, l’auto è stata immortalata a ben 122 kmh. Un eccesso velocita che non è passato inosservato alle forze dell’ordine austriache, pronte a intervenire con il massimo rigore previsto dalla normativa locale.
Scatta il sequestro amministrativo
Il sequestro amministrativo della Bugatti Chiron è stato immediato: la vettura è stata caricata su un carro attrezzi e trasferita in deposito, diventando il simbolo tangibile di una infrazione gravissima. La decisione di procedere con un ritiro patente di dieci anni riflette l’approccio intransigente dell’Austria verso le violazioni più pericolose. In particolare, superare di oltre il doppio il limite di velocità in un’area residenziale rappresenta un rischio elevatissimo per la sicurezza di pedoni, ciclisti e automobilisti, e la risposta delle autorità non si è fatta attendere.
Non si tratta di un caso isolato: la strategia repressiva adottata dall’Austria per scoraggiare comportamenti simili è tra le più severe in Europa. Mentre in altri Paesi, come l’Italia, le sanzioni per eccesso velocita possono essere pesanti in presenza di recidive o circostanze aggravanti, un ritiro patente di dieci anni resta un evento eccezionale. In Austria, invece, la legge prevede pene esemplari per chi mette in pericolo la collettività, e il caso di Vienna si inserisce perfettamente in questo quadro normativo particolarmente rigido.
Restano tuttavia diversi interrogativi aperti. Le autorità non hanno chiarito se alla base della sanzione record vi siano precedenti infrazione o elementi aggravanti specifici, come comportamenti pericolosi reiterati o particolari condizioni al momento del fermo. Il conducente della hypercar non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche, lasciando sospesa la domanda su eventuali motivazioni personali o possibilità di ricorso contro la misura adottata. Questo silenzio alimenta il dibattito sulla proporzionalità delle sanzioni e sull’efficacia della deterrenza in materia di sicurezza stradale.
Un punto fondamentale
Gli esperti di settore concordano su un punto fondamentale: per quanto affascinanti e potenti possano essere le prestazioni di una Bugatti Chiron, la strada pubblica non è il luogo adatto per metterle alla prova. La tentazione di spingere al massimo una hypercar può essere forte, ma le conseguenze di un eccesso velocita in ambito urbano sono potenzialmente devastanti. Solo in pista, in un ambiente controllato e sicuro, è possibile esplorare i limiti di queste auto senza mettere a rischio la vita propria e degli altri.
Il caso di Vienna si trasforma così in una lezione esemplare per tutti i possessori di vetture ad alte prestazioni: il rispetto delle regole stradali è un obbligo imprescindibile, indipendentemente dal valore o dalle caratteristiche tecniche del veicolo. Una Bugatti Chiron parcheggiata nel deposito della polizia diventa l’emblema di una scelta sbagliata, una testimonianza concreta delle conseguenze che possono derivare da un momento di imprudenza.