Euro 7 e particelle di usura: Michelin accelera sull’innovazione dei pneumatici
Michelin si prepara alla normativa Euro 7 con pneumatici che riducono del 26% le emissioni di particelle, anticipando i nuovi standard ambientali europei.
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Nel cuore della transizione ecologica che sta investendo il settore automotive, una nuova sfida si fa strada tra le priorità di aziende, legislatori e consumatori: la riduzione delle emissioni particelle generate dall’abrasione pneumatici. In Europa, ogni anno, si stima che vengano rilasciate nell’ambiente circa 500.000 tonnellate di queste micro-particelle, una cifra che sottolinea la portata del fenomeno e la necessità di interventi mirati. In questo scenario, Michelin si pone in prima linea, non solo rispondendo, ma addirittura anticipando le nuove direttive europee, dimostrando come innovazione e sostenibilità possano camminare insieme verso un futuro più pulito.
Rispetta le nuove normative
La svolta arriva con l’introduzione del regolamento Euro 7, una normativa che segna un punto di non ritorno per l’industria automobilistica europea. Per la prima volta, infatti, vengono fissati limiti stringenti alle emissioni particelle provenienti dall’usura degli pneumatici, oltre ai tradizionali limiti sulle emissioni di scarico. Si tratta di una rivoluzione che impone ai produttori di ripensare i propri processi, materiali e strategie di sviluppo, spingendo verso soluzioni sempre più green e performanti.
Michelin, colosso francese da sempre attento alle tematiche ambientali, non si è fatta trovare impreparata. L’azienda, infatti, aveva già avviato importanti investimenti in ricerca e sviluppo a partire dal 2005, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni legate all’abrasione pneumatici. Una visione lungimirante che oggi si traduce in risultati concreti e in una posizione di leadership nel mercato europeo.
I test su strada
Uno degli aspetti più dibattuti riguarda i metodi di misurazione delle emissioni. Da una parte ci sono i tradizionali test di laboratorio su tamburo, dall’altra i più recenti test su strada in condizioni reali. Michelin si schiera con decisione a favore dei test su strada, ritenendoli più rappresentativi del reale comportamento degli pneumatici e quindi fondamentali per una valutazione oggettiva e trasparente dell’impatto ambientale. Attualmente, esiste ancora una divergenza del 28% nei risultati a seconda del metodo utilizzato, un dato che evidenzia l’urgenza di standard condivisi a livello europeo.
I numeri confermano la bontà della strategia adottata da Michelin. Secondo uno studio condotto dall’Adac e pubblicato nel 2025, che ha analizzato ben 160 modelli di pneumatici appartenenti a diversi brand, i prodotti del marchio francese risultano emettere mediamente il 26% in meno di particelle rispetto ai principali concorrenti premium. Un risultato che si inserisce in un trend positivo già emerso nel 2022, quando la riduzione rispetto alla media di mercato era stata del 28%. Questi dati non solo testimoniano l’efficacia delle soluzioni sviluppate, ma rappresentano anche un importante benchmark per l’intero settore.
Sguardo al futuro
Guardando al futuro, Michelin ha già tracciato una roadmap ambiziosa. Tutti i nuovi prodotti di generazione successiva saranno pienamente conformi agli standard Euro 7 entro il 2028, mentre l’intera gamma destinata alle automobili raggiungerà questo traguardo entro il 2030. Un impegno concreto che rafforza il ruolo dell’azienda come punto di riferimento per l’innovazione responsabile.
Ma l’impatto di questa evoluzione normativa non si limita ai soli produttori di pneumatici. Anche i costruttori automobilistici e, soprattutto, i consumatori finali saranno chiamati a fare scelte più consapevoli. La selezione di pneumatici a bassa emissione diventerà un criterio sempre più rilevante nella valutazione dell’impronta ecologica complessiva dei veicoli, contribuendo a ridurre l’inquinamento da microplastiche sulle nostre strade.
In conclusione, il percorso intrapreso da Michelin dimostra come la sfida delle emissioni particelle possa trasformarsi in una straordinaria opportunità di crescita e leadership. Grazie a una strategia che mette al centro ricerca e sviluppo, l’azienda non solo risponde alle nuove regole, ma contribuisce attivamente a ridefinire gli standard del settore, offrendo prodotti che coniugano prestazioni, sicurezza e rispetto per l’ambiente. Una lezione preziosa per tutto il comparto automotive, chiamato a ripensare il proprio ruolo in una mobilità sempre più sostenibile e responsabile.
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