È la cenerentola di Stellantis, il futuro scricchiola: numeri impietosi
DS affronta le difficoltà nel segmento premium, ma rilancia con tre nuovi modelli elettrici e ibridi per riconquistare il mercato europeo
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La situazione di DS Automobiles sul mercato italiano si fa sempre più complessa, con numeri che fotografano una crisi profonda e sollevano interrogativi sul futuro del marchio francese. Nei primi sette mesi del 2025, la casa automobilistica ha immatricolato appena 3.255 vetture, un dato che impallidisce di fronte ai colossi tedeschi del mercato premium: BMW ha totalizzato 45.775 unità, Audi 42.786 e Mercedes 33.733. Il confronto è impietoso e mette in luce il difficile percorso di crescita di un brand che, nonostante le ambizioni, fatica a imporsi nel panorama automobilistico di fascia alta.
Fondata nel 2014 come spin-off di Citroën, DS nasceva con l’obiettivo di rappresentare il lusso e la creatività francese, proponendosi come alternativa ai marchi premium più affermati. Tuttavia, la giovane età del brand e la feroce competizione internazionale stanno mettendo a dura prova la sua capacità di consolidarsi. Negli ultimi mesi, si sono rincorse con insistenza voci su una possibile chiusura o un riassorbimento all’interno di Citroën, ipotesi prontamente smentite dai vertici aziendali. La dirigenza ribadisce che un marchio di fascia alta non può essere giudicato esclusivamente in base ai volumi di vendite auto, sottolineando come la costruzione di un’identità forte richieda tempo e investimenti costanti.
Serve una strategia differente
Il panorama competitivo, però, non lascia spazio a esitazioni. L’esempio di Cupra, brand sportivo spagnolo nato nel 2018, è emblematico: nei primi sette mesi del 2025 ha raggiunto 13.043 immatricolazioni in Italia, superando persino la casa madre Seat (5.262 unità). Questo successo dimostra che, con una strategia di prodotto mirata e un’identità ben definita, è possibile emergere anche in un mercato europeo saturo e altamente competitivo. Cupra ha saputo sfruttare la domanda crescente di modelli dal carattere sportivo e innovativo, offrendo una gamma distintiva che ha saputo conquistare il pubblico giovane e dinamico.
In risposta alle difficoltà, DS ha deciso di puntare tutto sul rinnovamento della propria gamma, una vera e propria scommessa per il rilancio. Nei prossimi 18 mesi, il marchio lancerà tre nuovi modelli che potrebbero segnare una svolta decisiva. La punta di diamante sarà la berlina elettrica DS N°8, prodotta nello stabilimento di Melfi, che incarna la visione di auto elettrica di lusso made in France. Accanto a questa novità, arriverà la DS N°4, evoluzione dell’attuale DS 4, disponibile con una vasta scelta di motorizzazioni: ibrido, plug-in, elettrico e anche diesel, per rispondere alle diverse esigenze del mercato europeo. Il terzo modello, che potrebbe chiamarsi DS N°3, rappresenterà probabilmente l’erede della DS 3, con l’obiettivo di rafforzare la presenza del marchio nel segmento delle compatte premium.
Serve un cambio di passo
Il futuro di DS si giocherà anche sulla capacità di consolidare la propria rete di concessionari auto, oggi presente in 40 Paesi con oltre 450 punti vendita. In un mercato in rapida evoluzione, dove la digitalizzazione e la transizione verso l’elettrificazione stanno ridisegnando le regole del gioco, sarà fondamentale offrire ai clienti un’esperienza d’acquisto distintiva e servizi di alto livello. Solo così il brand potrà rafforzare la propria identità e recuperare terreno rispetto ai principali competitor.
In conclusione, il percorso di DS Automobiles è segnato da sfide imponenti ma anche da nuove opportunità. Il rinnovamento della gamma, l’ingresso deciso nel mondo delle auto elettriche e ibride, e la valorizzazione della rete di concessionari auto rappresentano le leve su cui il marchio francese dovrà puntare per rilanciarsi. Il prossimo anno e mezzo sarà decisivo per capire se la strategia di DS riuscirà a invertire la rotta, affermandosi come un vero protagonista del mercato premium europeo e mondiale, oppure se la sua storia rischia di restare un tentativo incompiuto di portare il lusso francese sulle strade del futuro.
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