Panico in autostrada, due microcar contromano: sfiorata la tragedia

Due ragazze di 16 anni percorrono contromano l’A29 in microcar. Il salvataggio dei finanzieri riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale e i neopatentati

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 6 ago 2025
Panico in autostrada, due microcar contromano: sfiorata la tragedia

Due adolescenti hanno rischiato la vita percorrendo diversi chilometri contromano sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Castelvetrano. L’episodio, avvenuto il 5 agosto, ha visto protagoniste due ragazze di 16 anni a bordo di una microcar, ignare del pericolo a cui stavano andando incontro. Solo l’intervento tempestivo della Guardia di Finanza ha evitato una potenziale tragedia, riportando l’attenzione sul tema della sicurezza stradale e sulle responsabilità dei neopatentati.

La vicenda

Tutto è iniziato nel primo pomeriggio, quando alcuni automobilisti hanno segnalato la presenza di una microcar che procedeva sulla corsia di sorpasso, ma nel senso opposto rispetto alla direzione consentita. Le due giovani, completamente inconsapevoli della gravità della situazione, hanno continuato a viaggiare contromano sull’A29, mettendo in pericolo sé stesse e gli altri utenti della strada. I conducenti che si sono trovati di fronte il veicolo hanno dovuto effettuare manovre d’emergenza per evitare l’impatto, generando momenti di panico e caos tra il traffico.

La situazione è stata notata da una pattuglia della Guardia di Finanza, impegnata in quel momento nella scorta al procuratore Salvatore Vella. I militari, accorgendosi dell’anomalia nel flusso dei veicoli, sono intervenuti con prontezza: hanno posizionato la loro auto di traverso sulla carreggiata, attivando sirene e lampeggianti per segnalare l’emergenza. In questo modo sono riusciti a bloccare la microcar e a mettere in sicurezza le due ragazze, scortandole fino all’uscita più vicina e scongiurando il rischio di un incidente potenzialmente fatale.

Salvate dalla GdF

L’arrivo dei genitori delle adolescenti ha aggiunto un ulteriore carico emotivo all’accaduto. Le giovani, finalmente consapevoli del pericolo corso, sono scoppiate in lacrime, mentre i familiari hanno espresso la loro gratitudine nei confronti della Guardia di Finanza per la professionalità e la rapidità dell’intervento. Il gesto dei militari ha evitato che una distrazione o l’inesperienza si trasformassero in una tragedia irreparabile.

Questo episodio di contromano sull’A29 non rappresenta un caso isolato. Negli ultimi tempi, infatti, si registra un aumento allarmante dei casi di guida nella direzione sbagliata, fenomeno spesso riconducibile a disattenzione, scarsa conoscenza della segnaletica o, talvolta, a sfide pericolose lanciate sui social media. La cronaca recente riporta episodi simili in diverse regioni italiane: dalla camionista in Trentino che ha bloccato un’auto con il proprio tir, agli incidenti sulle tangenziali milanesi, fino a quelli avvenuti in Sardegna e Campania.

L’incidente accende il dibattito

L’incidente di Castelvetrano riaccende così il dibattito sulla sicurezza stradale, in particolare per quanto riguarda i neopatentati e i conducenti di veicoli leggeri come le microcar. Sebbene la normativa italiana preveda requisiti specifici per il conseguimento della patente AM, spesso inesperienza e giovane età portano a sottovalutare i reali rischi della strada. In casi come questo, la differenza tra un errore e una tragedia può essere determinata dalla prontezza delle forze dell’ordine e dalla consapevolezza degli utenti.

L’azione risolutiva della Guardia di Finanza evidenzia quanto sia fondamentale la presenza costante delle forze dell’ordine sul territorio, ma mette anche in luce la necessità di migliorare la segnaletica e di investire in campagne di sensibilizzazione rivolte soprattutto ai neopatentati. L’educazione alla sicurezza stradale deve essere una priorità condivisa tra istituzioni, famiglie e tutti gli utenti della strada, per prevenire episodi come quello sfiorato sull’A29.

Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile ridurre il numero di incidenti e garantire che episodi come quello vissuto dalle due sedicenni restino un’eccezione, e non la regola. La strada è di tutti, e la sicurezza deve essere una responsabilità condivisa, per tutelare la vita e l’incolumità di ogni singolo viaggiatore.

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