Compra una Mercedes da sogno, ma è una truffa: freni di legno

Un automobilista scopre che la Mercedes GLE acquistata all'asta monta pastiglie freni in legno con logo Brembo. Sequestro, denuncia e consigli pratici per evitare truffe nell'usato

Compra una Mercedes da sogno, ma è una truffa: freni di legno
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Giorgio Colari
Pubblicato il 10 nov 2025

Un episodio al limite dell’incredibile ha recentemente scosso il mondo dell’automotive, mettendo sotto i riflettori la sicurezza stradale e sollevando interrogativi sulla fiducia nei confronti del mercato delle auto usate. Il caso di una Mercedes GLE acquistata tramite asta online in Germania ha riportato alla ribalta i rischi di manomissione componenti e le potenziali conseguenze letali che possono derivare da frodi sempre più sofisticate. In un contesto in cui anche i veicoli di alta gamma non sono immuni da interventi criminali, la vicenda di Ludwigsburg rappresenta un monito per tutti gli automobilisti.

Acquisto online

Tutto ha avuto inizio quando un acquirente tedesco, entusiasta per aver concluso un affare apparentemente vantaggioso, ha ritirato la sua nuova Mercedes GLE aggiudicata in una asta online. Tuttavia, l’idillio è durato poco: durante i primi giorni di utilizzo, l’automobilista ha avvertito strane sensazioni in fase di frenata, accompagnate da rumori insoliti provenienti dalle ruote anteriori. Insospettito, ha deciso di rivolgersi a un’officina specializzata per un controllo approfondito.

La diagnosi del meccanico ha lasciato tutti senza parole: al posto delle originali pastiglie freni, erano stati installati dei blocchi di legno, lavorati con tale precisione da riprodurre persino l’incisione del celebre marchio Brembo. Una manomissione componenti realizzata con cura maniacale, con l’intento di trarre in inganno anche l’occhio più esperto. La presenza di segatura all’interno dei cerchi anteriori ha confermato i sospetti, inducendo il tecnico ad allertare immediatamente il proprietario e le autorità locali.

Sequestro dei pezzi contraffatti

La polizia di Vaihingen, intervenuta sul posto, ha proceduto al sequestro dei pezzi contraffatti e ha avviato un’indagine per manomissione componenti e violazione delle norme sulla sicurezza stradale. Gli esperti chiamati a valutare la gravità dell’accaduto hanno sottolineato come le pastiglie freni siano tra gli elementi più critici di qualsiasi veicolo: realizzate con materiali appositamente studiati per resistere a temperature estreme e garantire il massimo attrito, rappresentano la prima linea di difesa in caso di emergenza. Sostituirle con del legno, materiale totalmente inadatto, equivale a eliminare qualsiasi garanzia di arresto sicuro del veicolo, esponendo il conducente e gli altri utenti della strada a rischi potenzialmente mortali.

Questo episodio si inserisce in un quadro più ampio di truffe che colpiscono il mercato delle auto di seconda mano, dove la crescente digitalizzazione e la diffusione delle aste online hanno reso più difficile effettuare controlli preventivi. Oltre alla sostituzione fraudolenta delle pastiglie freni, si registrano casi di manipolazione dei contachilometri, installazione di ricambi contraffatti e interventi non autorizzati sui sistemi elettronici di bordo. Tutte pratiche che, se non individuate in tempo, possono avere conseguenze disastrose sia dal punto di vista economico che, soprattutto, della sicurezza stradale.

Massima attenzione

Alla luce di questi pericoli, gli specialisti del settore raccomandano massima attenzione in fase di acquisto di un’auto usata. È fondamentale richiedere sempre la cronologia dei tagliandi, verificare la corrispondenza del numero di telaio e, se possibile, affidarsi a un perito indipendente per un controllo approfondito del veicolo. Segnali come rumori anomali durante la frenata, tracce di materiali insoliti nei pressi delle ruote o difficoltà nel reperire la documentazione originale devono essere interpretati come campanelli d’allarme e spingere a ulteriori verifiche.

L’inquietante scoperta sulla Mercedes GLE di Ludwigsburg rappresenta dunque un ammonimento per chiunque intenda acquistare un’auto attraverso canali non ufficiali. Nemmeno i veicoli premium sono immuni da truffe ingegnose e potenzialmente letali. La lezione è chiara: solo la massima cautela, una scrupolosa verifica dei dettagli e la consapevolezza dei rischi possono proteggere davvero gli automobilisti. In un mercato dove la tecnologia offre nuove opportunità ma anche nuove insidie, la sicurezza stradale deve restare la priorità assoluta, perché in gioco non c’è solo il valore economico dell’auto, ma la vita stessa di chi la guida e di chi gli sta intorno.

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