Burt Reynolds e la leggenda della Pontiac Trans Am
La storia vera di Burt Reynolds e della Pontiac Trans Am: l’accordo a vita con General Motors.
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/09/wp_drafter_397228.jpg)
La storia tra Burt Reynolds e la leggendaria Pontiac Trans Am è molto più di un semplice aneddoto da appassionati di cinema o di motori: rappresenta uno degli episodi più emblematici del rapporto tra cinema e auto, un legame capace di trasformare una vettura in un’icona senza tempo e di influenzare profondamente l’immaginario collettivo. Il carisma di Reynolds, immortalato nel celebre film Smokey and the Bandit del 1977, fu la scintilla che accese un vero e proprio fenomeno culturale e commerciale, destinato a segnare un’epoca.
L’impatto della pellicola fu straordinario: la Pontiac Trans Am, fino ad allora una delle tante muscle car americane, divenne improvvisamente oggetto del desiderio di una generazione. Secondo le stime dello stesso Reynolds, le vendite dell’auto subirono un’impennata clamorosa, arrivando a toccare un incredibile +700%. Questo exploit convinse l’allora presidente della General Motors a compiere un gesto senza precedenti nel settore: promettere all’attore una nuova Trans Am ogni anno, per tutta la durata della sua vita. Una promessa che sembrava sancire un patto indissolubile tra il mondo del grande schermo e quello dell’automotive.
L’accordo, pur informale, si tradusse in una tradizione che divenne leggenda tra gli appassionati: ogni anno, Reynolds riceveva la sua Trans Am fiammante, tanto che nei primi tempi si divertì persino a regalarne alcuni esemplari ai familiari, prima di iniziare a costruire una vera e propria collezione auto personale. La sua raccolta di muscle car divenne rapidamente una delle più invidiate tra i cultori dell’auto americana, simbolo di uno stile di vita e di un’epoca irripetibile.
Tuttavia, come spesso accade nelle storie che vedono intrecciarsi passioni, interessi e potere, la favola fu destinata a interrompersi bruscamente. Dopo circa cinque anni di regali puntuali, la consuetudine si spense senza preavviso: nessuna nuova Trans Am arrivò a casa di Reynolds, lasciando l’attore nell’imbarazzo di dover contattare personalmente la General Motors per chiedere spiegazioni su quella improvvisa interruzione. La risposta che ricevette fu tanto inattesa quanto deludente: il nuovo presidente della compagnia, succeduto al precedente ormai scomparso, dichiarò senza mezzi termini che l’accordo era da considerarsi valido solo per la durata della vita del suo predecessore, e non per quella dell’attore.
La franchezza della risposta lasciò poco spazio all’immaginazione: il nuovo dirigente non era un estimatore di Smokey and the Bandit, a differenza del suo predecessore che aveva amato il film e, di conseguenza, aveva deciso di premiare Reynolds con quel gesto unico. In poche parole, un patto che avrebbe dovuto durare “per tutta la vita” si dissolse nel giro di una telefonata, vittima del cambio ai vertici e delle diverse sensibilità personali che spesso accompagnano le grandi aziende.
Nonostante questo epilogo amaro, il legame tra Burt Reynolds e la Pontiac Trans Am è rimasto indissolubile, sopravvivendo al tempo e alle vicissitudini aziendali. Ancora oggi, il binomio tra l’attore e la sua amata muscle car rappresenta uno degli esempi più riusciti di come il cinema e auto possano fondersi, influenzando non solo i gusti del pubblico ma anche le sorti commerciali di un’intera industria.
La storia di questa promessa automobilistica interrotta ci ricorda quanto le scelte di marketing, le passioni personali e il potere delle immagini possano intrecciarsi, dando vita a miti che vanno ben oltre il semplice prodotto. La collezione auto di Reynolds, seppur incompleta rispetto alle promesse iniziali, resta ancora oggi un simbolo di quel periodo irripetibile, testimoniando la forza evocativa di un film, di un attore e di una vettura destinata a entrare nella leggenda.
Ultime notizie
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/09/wp_drafter_397170-scaled.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/09/wp_drafter_397080-scaled.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/09/wp_drafter_396935-scaled.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2024/10/1000miglia.jpg)