BMW superstiti dell’incendio di Fremantle Highway: vanno demolite
Le BMW scampate all’incendio della Fremantle Highway non potranno essere vendute: il tribunale olandese ordina la demolizione per tutelare sicurezza e marchio
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Una vicenda che lascia il segno nel mercato automotive internazionale: circa 3.800 BMW di lusso, destinate a clienti di tutto il mondo, sono state condannate a una fine inattesa. Nonostante fossero rimaste apparentemente illese dall’incendio nave che ha devastato la Fremantle Highway nel luglio 2023, queste auto non toccheranno mai l’asfalto. Una decisione definitiva del tribunale olandese ha imposto la loro demolizione auto totale, vietando qualsiasi possibilità di vendita, sia in Europa che nei mercati extraeuropei.
L’evento
La storia inizia con un evento drammatico: la Fremantle Highway, una nave cargo carica di veicoli premium e diretta verso i mercati asiatici, viene colpita da un violento incendio nave mentre solcava le acque del Mare del Nord. Le fiamme, seppur devastanti, risparmiano una parte consistente del carico: quasi 4.000 BMW di fascia alta vengono trasferite d’urgenza al porto di Rotterdam, dove restano per mesi in attesa di un verdetto sul loro destino.
Ma la speranza di vedere queste auto sulle strade si infrange presto. L’ente tedesco di certificazione TÜV, punto di riferimento per la sicurezza veicoli, solleva gravi dubbi sulla reale integrità dei mezzi. Gli esperti avvertono che, anche in assenza di danni visibili, le vetture potrebbero aver subito alterazioni profonde a causa dell’esposizione a temperature elevate, fumi tossici e acqua marina corrosiva. Elementi, questi, in grado di compromettere in modo permanente sistemi cruciali come l’elettronica di bordo, l’impianto frenante e i dispositivi di controllo.
Lotta alla sentenza
La posizione della casa madre non tarda ad arrivare: BMW si allinea subito alle conclusioni del TÜV e sostiene la linea dura già adottata dal tribunale olandese. Già a metà luglio 2024, il tribunale dell’Aia aveva infatti classificato le vetture come materiale da smaltire, vietandone la commercializzazione. Un colpo durissimo per il consorzio dei commercianti di automobili di Rotterdam, che aveva tentato un’ultima battaglia legale per poter vendere almeno una parte delle auto, anche fuori dall’Unione Europea.
La sentenza definitiva non lascia spazio a interpretazioni: tutte le BMW coinvolte dovranno essere sottoposte a demolizione auto integrale. Il giudizio si basa sull’impossibilità di escludere con certezza la presenza di “danni occulti” che potrebbero minare la sicurezza veicoli. In particolare, i giudici hanno sottolineato che l’esposizione a condizioni estreme può generare alterazioni non immediatamente rilevabili ma potenzialmente fatali per la sicurezza stradale.
Tutela del brand
Un aspetto particolarmente rilevante della decisione riguarda la tutela dell’immagine del brand. Il tribunale ha stabilito che anche la vendita fuori dai confini europei comprometterebbe “il legittimo interesse del produttore alla qualità, alla sicurezza e all’immagine del marchio”. In altre parole, la reputazione di BMW e i suoi elevati standard di affidabilità hanno prevalso su ogni considerazione economica, sancendo la necessità di distruggere tutte le auto coinvolte per salvaguardare l’integrità del brand sul mercato automotive globale.
Ora il consorzio dovrà restituire l’intero lotto alla casa bavarese, che si occuperà della distruzione completa dei veicoli. Una scelta drastica, ma considerata indispensabile per tutelare sia i futuri acquirenti sia la solidità dell’immagine BMW in tutto il mondo.
Questa vicenda rappresenta un campanello d’allarme per l’intero mercato automotive: eventi eccezionali come incendi o esposizione a condizioni estreme possono provocare danni irreversibili anche in assenza di segni esteriori. Il caso sottolinea la necessità di adottare protocolli rigorosi per la valutazione post-incidente dei veicoli premium destinati alla distribuzione internazionale, ribadendo che la sicurezza veicoli e la tutela della qualità devono sempre prevalere, anche a costo di scelte economicamente dolorose.
Resta l’amarezza per un’intera flotta di BMW di lusso che, pur avendo scampato le fiamme, non potranno mai soddisfare i sogni degli appassionati. Un sacrificio che, però, rafforza il messaggio: quando si parla di eccellenza, la sicurezza e la reputazione vengono prima di tutto.
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