Con il suo V12 era nell'Olimpo delle GT: sfidava persino Ferrari
Scopri la storia della BMW 850i, la coupé V12 che ha segnato gli anni '90 con tecnologia, lusso e prestazioni uniche. Valori e curiosità sul mercato attuale
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C’è un’auto che, ancora oggi, incarna l’ambizione, il lusso e la spinta all’innovazione che hanno reso grande l’ingegneria tedesca degli anni ’90: la BMW 850i. Questo modello non è soltanto una pietra miliare per la casa bavarese, ma rappresenta anche una sfida lanciata ai marchi più blasonati del mondo automobilistico, Ferrari in primis. La BMW decise di investire una cifra imponente, quasi un miliardo di marchi tedeschi, per sviluppare un’auto che potesse competere nel segmento delle gran turismo di alta gamma, puntando a conquistare sia i clienti di Mercedes che quelli di Jaguar, Aston Martin e, appunto, Ferrari.
La nascita della Serie 8 E31 segnò una svolta per la casa di Monaco: per la prima volta, venne creata una piattaforma completamente nuova, pensata e progettata esclusivamente per questo modello. Grazie all’utilizzo pionieristico della progettazione CAD, la coupé bavarese sfoggiava soluzioni stilistiche e aerodinamiche d’avanguardia: i fari a scomparsa, i vetri perfettamente allineati alla carrozzeria e il profilo ribassato non erano solo scelte estetiche, ma contribuivano a ottenere un coefficiente aerodinamico di appena 0,29. Un valore eccezionale, ideale per garantire stabilità e velocità sulle lunghe tratte autostradali.
Motore da 5 litri
Ma il vero cuore pulsante della BMW 850i era il suo straordinario V12 M70 da 5,0 litri. Questo motore, simbolo di potenza e raffinatezza tecnica, erogava ben 296 cavalli e 450 Nm di coppia, numeri che ancora oggi fanno battere il cuore agli appassionati. Nonostante il peso superiore alle due tonnellate, la coupé era capace di raggiungere i 250 km/h (limitati elettronicamente) e di scattare da 0 a 100 km/h in appena 6,8 secondi. Prestazioni che, per l’epoca, la ponevano ai vertici della categoria, facendone una vera icona tra le gran turismo di lusso.
Il cambio automatico a quattro rapporti era la scelta preferita dalla maggior parte dei clienti, ma per i veri puristi e collezionisti esisteva una rarissima versione con cambio manuale a sei marce, oggi oggetto di desiderio nel mercato usato per la sua esclusività e per la purezza di guida che offriva. A rendere ancora più affascinante la BMW 850i era l’eccezionale dotazione di tecnologia automobilistica. All’inizio degli anni ’90, pochi modelli potevano vantare un simile livello di innovazione: controllo elettronico della trazione, sospensioni regolabili, climatizzatore bizona, navigatore satellitare e persino telefono di bordo. Tutti elementi che posizionavano la coupé bavarese ai vertici del segmento per comfort e avanguardia tecnologica, anticipando molte delle dotazioni che oggi diamo per scontate nelle auto di lusso.
Attese deluse
Nonostante queste straordinarie qualità, la BMW 850i non riuscì a imporsi sul mercato come la casa di Monaco avrebbe sperato. In nove anni di produzione furono realizzati poco più di 30.000 esemplari, un numero contenuto se confrontato con le aspettative iniziali. Il prezzo elevato, la complessità meccanica e la crisi economica di quegli anni limitarono la diffusione di questa straordinaria gran turismo. Oggi, però, il mercato usato la sta riscoprendo: un esemplare in buone condizioni può essere acquistato a partire da 10.000 dollari, mentre le versioni rare e perfettamente conservate possono tranquillamente superare i 70.000 dollari, segno di un interesse crescente tra collezionisti e appassionati.
Nel 2018 la Serie 8 è tornata nei listini BMW, ma con una filosofia profondamente diversa: il raffinato V12 aspirato ha lasciato il posto a moderni V8 biturbo, più efficienti ma forse meno carismatici. Per molti, però, la vera anima della BMW 850i resta inimitabile: simbolo di un’epoca in cui lusso, prestazioni e tecnologia automobilistica convivevano senza compromessi, rappresentando il massimo che si potesse desiderare da una coupé sportiva tedesca.
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