BEV battono idrogeno 500.000 a 245 stazioni di rifornimento

Analisi comparativa tra veicoli elettrici a batteria e a idrogeno: efficienza energetica, costi per chilometro, tempi di ricarica e infrastrutture in Europa con dati 2024

BEV battono idrogeno 500.000 a 245 stazioni di rifornimento
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Giorgio Colari
Pubblicato il 30 set 2025

Nel dibattito sulla transizione energetica nel settore automobilistico, la sfida tra veicoli elettrici e soluzioni basate su idrogeno si fa sempre più accesa. Le analisi dei dati attuali, tuttavia, delineano un quadro in cui i BEV (Battery Electric Vehicle) mantengono un netto vantaggio rispetto ai FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle), soprattutto in termini di efficienza, costi e sviluppo infrastrutturale. La corsa verso la decarbonizzazione della mobilità su strada sembra dunque avere un favorito chiaro, almeno per il prossimo futuro.

Uno degli aspetti più rilevanti riguarda l’efficienza energetica delle due tecnologie. I veicoli elettrici riescono a convertire in movimento tra il 70% e il 90% dell’energia iniziale, perdendo solo una minima parte nel passaggio dall’origine alla ruota. Al contrario, i sistemi alimentati a idrogeno mostrano perdite ben più elevate: tra il 65% e il 75% dell’energia viene dissipata durante i processi di produzione, compressione, trasporto e conversione in elettricità tramite le celle a combustibile. Questo gap strutturale rappresenta un ostacolo significativo per la diffusione su larga scala dei FCEV, rendendo la loro adozione meno competitiva rispetto ai BEV.

Il vantaggio delle BEV

Il vantaggio dei veicoli elettrici si estende anche alla sfera economica. Se si considerano i costi operativi, chi sceglie un veicolo a idrogeno si trova a dover affrontare una spesa chilometrica quasi doppia rispetto a chi opta per un’auto elettrica a batteria. Questo elemento si rivela cruciale sia per i consumatori privati che per le aziende con flotte di veicoli, dove la riduzione dei costi rappresenta una leva fondamentale nelle decisioni di acquisto e gestione.

Tradizionalmente, uno dei punti di forza dei FCEV era rappresentato dai tempi ridotti di rifornimento. Tuttavia, l’evoluzione della ricarica rapida sta cambiando rapidamente le carte in tavola. Le nuove tecnologie permettono oggi ai BEV di ricaricarsi in pochi minuti, offrendo un’esperienza sempre più simile a quella del rifornimento tradizionale. Questa innovazione sta progressivamente eliminando una delle principali barriere all’adozione di massa dei veicoli elettrici, rendendo la scelta ancora più accessibile e conveniente.

Il quadro infrastrutturale

Il quadro infrastrutturale conferma ulteriormente questa tendenza. In Europa sono già disponibili oltre 882.000 punti di infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici, mentre le stazioni per il idrogeno si contano solo a poche centinaia. Le strategie europee puntano a una capillarità sempre maggiore: entro il 2025, si prevede la presenza di punti di ricarica ad alta potenza ogni 60 km sulle principali arterie stradali, contro una stazione di idrogeno ogni 200 km. Questo orientamento infrastrutturale indica chiaramente la direzione strategica scelta dalle istituzioni europee, privilegiando i BEV come soluzione di riferimento per la mobilità sostenibile.

Anche sul fronte ambientale il divario resta ampio. Oggi il 99,6% dell’idrogeno prodotto a livello globale deriva ancora da processi non sostenibili, come il reforming del metano, che comportano emissioni significative di CO2. Al contrario, i veicoli elettrici possono già contare su una quota di energia proveniente da fonti rinnovabili pari al 40%, una percentuale destinata a crescere grazie agli investimenti nelle energie pulite. Questo rende i BEV non solo più efficienti, ma anche più coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello europeo e internazionale.

I dati attuali

Nonostante questi dati, il futuro dei FCEV non è del tutto compromesso. Alcuni grandi costruttori, come BMW, e numerose aziende del settore energetico continuano a investire nella tecnologia a idrogeno, riconoscendone il potenziale in segmenti specifici come il trasporto pesante, l’industria e lo stoccaggio energetico stagionale. Questi settori potrebbero rappresentare nicchie di sviluppo importanti, soprattutto laddove le batterie incontrano limiti tecnici o logistici difficilmente superabili.

In definitiva, il panorama attuale vede i veicoli elettrici a batteria come la soluzione più concreta e accessibile per la decarbonizzazione del trasporto su strada. Tuttavia, la partita resta aperta: solo il tempo e la capacità di innovare e investire sapranno dire se l’idrogeno riuscirà a colmare il divario o se i BEV consolideranno il loro primato nella mobilità sostenibile del futuro.

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