Aveva fatto perdere le sue tracce per trent'anni, ora è tornata

La Lamborghini Countach LP400 S dispersa dagli anni '90 è stata ritrovata in Giappone da John Temerian. Ecco la storia di una supercar leggendaria

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 17 set 2025
Aveva fatto perdere le sue tracce per trent'anni, ora è tornata

Una scoperta sensazionale scuote il mondo dell’automobilismo: una Lamborghini Countach LP400 S, ritenuta dispersa per oltre trent’anni, è finalmente riemersa in Giappone, lasciando senza parole appassionati e collezionisti. Questo rarissimo esemplare, identificato dal telaio numero 1016, rappresenta uno dei soli 27 prodotti di questa specifica versione, ed è stato ritrovato in condizioni straordinarie dopo decenni di mistero. La sua incredibile storia è ora legata al nome di John Temerian, noto esperto e restauratore americano, che con questo acquisto realizza il sogno di una vita intera.

Pochissimi chilometri percorsi

La LP400 S in questione, con meno di 10.000 chilometri percorsi, è un vero e proprio gioiello del collezionismo auto. La vettura, conservata in uno stato eccezionale, si distingue per la sua affascinante verniciatura Blue Tahiti, una tonalità rara e ricercatissima che ne esalta le linee aggressive e rivoluzionarie. Questa colorazione, unita alla straordinaria originalità dell’esemplare, contribuisce a renderlo uno dei più preziosi e desiderati sul mercato delle auto d’epoca.

Il ritrovamento è avvenuto quasi per caso: l’auto era custodita da anni al secondo piano di una concessionaria giapponese, lontana dagli occhi indiscreti e dalle mire dei collezionisti internazionali. È stato proprio John Temerian, fondatore di Curated e punto di riferimento mondiale nel restauro supercar, a scovarla dopo anni di ricerche. La sua determinazione lo ha portato a intraprendere una trattativa che si è conclusa con successo, permettendogli di aggiungere alla sua collezione personale una delle vetture più iconiche di sempre.

Un simbolo senza tempo

La Lamborghini Countach non è solo una supercar: è un simbolo intramontabile degli anni ’70 e ’80, capace di ridefinire il concetto stesso di design automobilistico. Lanciata sul mercato nel 1974, la Countach ha segnato un’epoca grazie alle sue forme audaci, alle portiere ad apertura verticale e alle prestazioni fuori dal comune. In particolare, le prime serie come la LP400 Periscopio e la successiva LP400 S sono oggi considerate autentici capolavori di ingegneria e stile, ambitissime da chi vive la passione per il collezionismo auto ai massimi livelli.

Il nuovo proprietario ha già annunciato che la vettura sarà trasferita a Sant’Agata Bolognese, sede storica della casa automobilistica italiana, per essere sottoposta a interventi conservativi mirati. L’obiettivo dichiarato non è quello di effettuare un restauro completo, ma di preservare la straordinaria originalità di questa auto d’epoca, mantenendo intatte tutte le sue caratteristiche distintive. Questo approccio, sempre più apprezzato nel mondo del restauro supercar, valorizza l’autenticità e la storia dell’esemplare, rendendolo ancora più unico agli occhi dei collezionisti.

Ci sono tesori sommersi

Il ritrovamento di questa Lamborghini Countach rappresenta un esempio perfetto di come, anche dopo decenni, possano ancora emergere tesori nascosti nel panorama delle vetture storiche. Episodi come questo confermano che la passione per il collezionismo auto non si limita a una semplice questione di investimento economico, ma è soprattutto un modo per custodire e tramandare la storia dell’automobile, le sue evoluzioni tecnologiche e il suo impatto sul costume e sul design.

Non sorprende che la notizia abbia fatto rapidamente il giro del mondo, suscitando entusiasmo tra gli appassionati di auto d’epoca e addetti ai lavori. La storia di questa LP400 S “Blue Tahiti” aggiunge un nuovo capitolo al mito della Countach, dimostrando che la ricerca e la passione possono ancora regalare emozioni forti e inaspettate. Per John Temerian, questo ritrovamento rappresenta il coronamento di una carriera dedicata alla valorizzazione delle più rare e preziose supercar, e per il mondo dell’automobilismo una testimonianza concreta del fascino senza tempo delle icone italiane.

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