Allarme per le auto cinesi, sono vulnerabili ai furti: l'inchiesta
Assicurazioni britanniche mettono in guardia sui furti dei veicoli cinesi in UK; Chery e BYD avviano interventi e collaborano con Thatcham Research per migliorare i sistemi antifurto
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Allarme sicurezza sulle strade europee: le recenti indagini hanno messo in luce una problematica sempre più urgente riguardante i veicoli cinesi importati nel Vecchio Continente. In particolare, il mercato del Regno Unito si trova a dover affrontare una vera e propria emergenza, con oltre 260 furti d’auto registrati ogni giorno. Questo scenario ha acceso i riflettori sulle vulnerabilità dei sistemi antifurto di numerosi modelli prodotti in Cina, sollevando interrogativi sulla loro reale idoneità per i consumatori europei.
Secondo i dati raccolti dalle principali compagnie assicurative britanniche, le automobili provenienti dalla Cina sono tra le più esposte al rischio di furto. I test condotti dagli enti preposti alla sicurezza hanno infatti evidenziato come diversi modelli, anche tra i più venduti, risultino facilmente violabili. Questa situazione si traduce in un aumento significativo dei premi assicurativi per i proprietari, rendendo meno appetibile l’acquisto di tali vetture nonostante i prezzi competitivi.
Differenze fra Cina ed Europa
Ma perché i veicoli cinesi mostrano tali carenze nei sistemi di protezione? La risposta risiede nelle differenze sostanziali tra il mercato d’origine e quello di destinazione. In Cina, il fenomeno dei furti d’auto è storicamente marginale grazie a un capillare sistema di sorveglianza pubblica e a severe pene per i trasgressori. Questo ha portato i costruttori a investire meno nello sviluppo di soluzioni antifurto avanzate. Tuttavia, il contesto del Regno Unito, dove si registra una media di 11 furti ogni ora, richiede standard di sicurezza ben più elevati.
Le compagnie assicurative del Regno Unito non sono rimaste indifferenti di fronte a queste criticità. Hanno infatti avviato un dialogo diretto con i produttori cinesi, sollecitando un immediato rafforzamento delle dotazioni di sicurezza: serrature più robuste, sistemi di allarme sofisticati e protezioni elettroniche avanzate sono ormai richieste imprescindibili. Senza tali interventi, il rischio è quello di vedere i premi assicurativi mantenersi su livelli proibitivi, con inevitabili ripercussioni sulle vendite e sulla reputazione dei marchi coinvolti.
Alcuni costruttori rispondono alle critiche
Alcuni costruttori hanno già iniziato a rispondere con prontezza. Chery, uno dei principali player del settore, ha annunciato di aver già introdotto modifiche nei processi produttivi per adeguare i propri modelli agli standard richiesti dal mercato europeo. Un’altra azienda leader, BYD, ha stretto una collaborazione strategica con Thatcham Research, l’istituto britannico di riferimento per la sicurezza automobilistica, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni tecnologiche in grado di contrastare le più moderne tecniche di effrazione.
Gli interventi messi in campo riguardano diversi ambiti: si va dagli aggiornamenti dei sistemi di accensione, alla diffusione di immobilizer di ultima generazione, passando per il potenziamento delle serrature e il miglioramento dei software di bordo. L’obiettivo è quello di rendere i veicoli cinesi più resistenti sia agli attacchi fisici che a quelli elettronici, in modo da rispondere efficacemente alle nuove minacce che caratterizzano il panorama dei furti d’auto in Europa.
Le compagnie assicurative accolgono con favore questi sforzi, ma sottolineano la necessità di un monitoraggio costante. Solo attraverso test indipendenti e verifiche periodiche sarà possibile valutare l’efficacia reale delle contromisure adottate. Nel frattempo, i consumatori continuano a mostrare interesse per i veicoli cinesi grazie al loro rapporto qualità-prezzo, ma restano prudenti di fronte ai possibili costi nascosti legati a coperture assicurative elevate e rischi di furto.
Oltre la tecnologia
Gli esperti del settore automobilistico evidenziano che la questione della sicurezza va ben oltre la mera tecnologia installata a bordo. Un ruolo cruciale è giocato anche dall’ecosistema di servizi post-vendita, dalla tempestività nell’assistenza in caso di furto e dalla disponibilità di aggiornamenti software costanti. Per i costruttori cinesi che puntano a conquistare quote di mercato in Europa, adeguarsi agli standard di sicurezza locali rappresenta non solo un obbligo normativo, ma anche una leva strategica fondamentale per costruire e mantenere la fiducia dei clienti.
Resta ora da verificare se questi adeguamenti tecnici e organizzativi saranno sufficienti a invertire la tendenza, abbassando i premi assicurativi e migliorando la percezione dei veicoli cinesi agli occhi dei consumatori europei. Il successo a lungo termine di questi marchi nel competitivo mercato automobilistico continentale dipenderà dalla loro capacità di garantire livelli di sicurezza all’altezza delle aspettative e delle esigenze locali.
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