Home Novità Le 8 Ferrari one-off più belle dell’era moderna: supercar per sognare

Le 8 Ferrari one-off più belle dell’era moderna: supercar per sognare

Nel corso della storia, diverse Ferrari sono state plasmate su misura, facendo appello ai più noti carrozzieri, per soddisfare al meglio i gusti dei clienti. Oggi a Maranello c’è il programma Progetti Speciali.

Una Ferrari, per sua natura, è una supercar esclusiva, destinata a pochi eletti. Alcuni non si accontentano e vogliono un esemplare ancora più elitario, appartenente alle serie limitate. C’è, poi, chi si spinge oltre, commissionando una one-off, per non correre il rischio di trovarne un’altra identica in giro.

Scopri le 8 Ferrari su misura (a mio avviso) più belle dell’era moderna, cucite sui gusti dei facoltosi acquirenti. Sono delle supercar davvero speciali, dal prezzo faraonico, comprate da grandi appassionati del “cavallino rampante”, in cerca di un oggetto del desiderio unico, confezionato secondo le proprie aspettative. Scopriamo insieme queste one-off.

Ferrari P80/C (2019)

Omologata esclusivamente per l’uso in pista, deriva da una lunga gestazione, che va avanti dal 2015, quando l’idea prese le mosse. Il lungo cammino prima del debutto in società è stato il naturale frutto dell’accurata messa a punto stilistica, aerodinamica e meccanica del modello, che vuole essere una sorta di sport prototipo moderno, ispirato a icone della storia Ferrari come le 330 P3 e P4, la Dino 206 S e la 250 LM. Il tutto con una rilettura in chiave attuale del tema.

La silhouette, di taglio racing, fa leggere il rapporto coi bolidi da pista e lascia immaginare questa creatura sul circuito della 24 Ore di Le Mans, a scaricare la sua energia dinamica. Guardando con attenzione il taglio espressivo della carrozzeria si coglie qualche parentela con la FXX K, ma il cuore non è l’ibrido a 12 cilindri. Per la Ferrari P80/C si è infatti scelto un motore ad 8 cilindri, mutuato da quello della 488 GT3 (vettura che ha fatto da base di lavoro). I tecnici lo hanno reso ancora più vigoroso.

Trattandosi di una vettura da pista, con carrozzeria in fibra di carbonio, in cui le prestazioni contano in modo rilevante, su questa creatura di Maranello la ricerca di un design unico è andata a braccetto con interventi radicali sulla meccanica della donor car (la già citata 488 GT3), introducendo contenuti specifici, al fine di raggiungere un connubio prezioso tra stile, tecnica ed aerodinamica performante e accattivante.

Ferrari 458 MM Speciale (2016)

Questa supercar è una one-off nata su richiesta di un facoltoso cliente britannico. Lo shakedown della vettura si è svolto sulla pista di Fiorano, con Dario Benuzzi al volante, come da vecchia tradizione.

Il modello nasce sulla base di una 458 Speciale, ma ha un look sostanzialmente diverso, disegnato dal Centro Stile Ferrari. Per la tinta esterna è stato scelto un colore Bianco Italia triplo strato, con striscia longitudinale che rende omaggio al nostro paese.

Anche l’abitacolo è stato sottoposto a un trattamento di chiara personalizzazione, con un impianto audio avanzato e con rifiniture che soddisfano le specifiche richieste del cliente. L’elegante sellatura in pelle color cioccolato con cuciture bianche e rivestimenti in carbonio si completa con dettagli unici, come il modello. Non cambia il cuore. Del resto il V8 aspirato da 4.5 litri con 605 CV di potenza è al top. Per gli approfondimenti rimandiamo al sito dei cugini di Autoblog.it.

Ferrari F12 TRS (2014)

È un modello dal fascino indescrivibile, nato per soddisfare le richieste di un facoltoso cliente. La Ferrari F12 TRS è una creatura speciale, nata nell’atelier di Maranello. Guardandola si viene rapiti dal fascino delle linee, che miscelano il passato al presente, proiettandolo verso il futuro, con una straordinaria naturalezza. È un’auto di grande presenza scenica. Le indiscrezioni parlano di un prezzo superiore ai 4.2 milioni di dollari.

Come ricorda la nota ufficiale diramata a suo tempo dal “cavallino rampante”, la F12 TRS è una barchetta sportiva estrema a due posti secchi, senza nessuna soluzione di copertura dell’abitacolo. Basata sulla F12berlinetta, questa one-off offre un design unico, ispirato alla 250 Testa Rossa del 1957, della quale il Centro Stile Ferrari guidato da Flavio Manzoni ha interpretato lo spirito in chiave attuale.

Il risultato è sublime, anche nell’allestimento dell’abitacolo, votato alla purezza sportiva. Le linee, muscolose e forti, sono avveniristiche e classiche allo stesso tempo. A rendere più incisivo il profilo laterale ci pensano gli enormi cerchi da 21 pollici all’anteriore e da 22 pollici al posteriore. Ottima la soluzione del motore a vista. Le sue note producono una musica sublime, fornita da un’orchestra a dodici cilindri da 740 cavalli.

Ferrari P4/5 (2006)

La P4/5 è un esemplare unico, nato sulla base della Enzo, che sperimenta un nuovo lessico stilistico per offrire un prodotto esclusivo all’acquirente, il collezionista americano James Glickenhaus. Disegnata, progettata e costruita da Pininfarina, questa creatura ha trasformato un semplice sogno in splendida realtà.

La sua linea lascia estasiati, immersi nell’incanto delle sinuose curve e delle magiche e perfette proporzioni da top model. Il frontale, nitido e levigato, apre lo sguardo a un trionfo di fluenti volumi che profumano di raffinata grinta in ogni centimetro di carrozzeria. È una delle Ferrari più avvincenti di tutti i tempi.

Il rombo del motore proietta i ricordi al memorabile arrivo in parata alla 24 di Daytona del 1967, vinta dall’incantevole 330 P4. Da quella grande icona della storia di Maranello trae ispirazione. Impossibile non accorgersene! Le prestazioni sono sbalorditive, come si conviene a un gioiello che sfrutta il meglio della tecnologia del “cavallino rampante”.

Al conseguimento delle migliori performance concorrono il sei litri a 12 cilindri da 660 cavalli, l’attento studio aerodinamico e il peso, ancora più basso di quello della Enzo, di cui eredita la struttura fondamentale, a cominciare dalla cellula di sopravvivenza.

Ferrari SP1 (2008)

La SP1 è il primo frutto del nuovo programma di personalizzazione voluto dalla Ferrari, che consente ai clienti speciali di cucirsi un’auto su misura, proprio come ai vecchi tempi. Il punto di partenza è la piattaforma della F430, da cui eredita anche le prestazioni e il carattere. Ma dal punto di vista stilistico è un prodotto completamente nuovo, nato su espressa richiesta di uno dei più grandi collezionisti del “cavallino rampante”, il giapponese Junichiro Hiramatsu.

Per dare forma al suo sogno, il fortunato acquirente si è rivolto a Leonardo Fioravanti, autore di alcune delle più belle “rosse” della storia. Il risultato è un esemplare senza eguali, dove solo pochi elementi tradiscono la parentela con il modello di partenza. Fra questi spiccano i cerchi e gli specchietti, presi dalla versione Scuderia, ma anche i gruppi ottici anteriori, diversamente incorniciati. Simile la disposizione delle prese d’aria, interpretate però con taglio specifico.

Quelle frontali, in particolare, sono molto affilate, quasi come se fossero nate dalla spada di un samurai. Più classico il posteriore, dove si legge meglio il design di famiglia. Lo scivolo estrattore è sormontato da una fascia nera in fibra di carbonio che, attraversando la fiancata, digrada verso l’anteriore, dove sottolinea i baffi. Il modello esprime una grande determinazione, ma l’impianto stilistico è condizionato dal gusto orientale del committente. Questo spiega la presenza di alcuni schemi insoliti per il marchio emiliano.

Ferrari P540 Superfast Aperta (2009)

Si tenne a Fiorano il primo shake-down della Ferrari P540 Superfast Aperta, un’auto sportiva di lusso in esemplare unico costruita per un cliente americano. La vettura è la seconda realizzata all’interno del programma Progetti Speciali, studiato per rispondere alle richieste dei collezionisti più esigenti.

Questo esclusivo pezzo è stato costruito sulla base di una 599 GTB Fiorano e prende ispirazione da una spider del “cavallino” disegnata dalla Carrozzeria Fantuzzi per il film “Toby Dammit”, diretto da Federico Fellini nel 1968. L’ideatore e proprietario dell’auto è Edward Walson, figlio di John, l’inventore della TV via cavo.

Il gioiello, verniciato in tinta aurea, pesa solo 20 kg in più della base di partenza, pur essendo nata dalla conversione a spider della 12 cilindri da cui deriva. Il merito è dell’impiego della costosa fibra di carbonio, ma anche dei calcoli strutturali molto minuziosi. Dai bozzetti di stile alla vettura completa sono passati soltanto 14 mesi.

Ferrari SP12 EC (2012)

Eric Clapton si è fatto confezionare un gioiello su misura sviluppato a partire dalla Ferrari 458 Italia. L’artista britannico è un grande appassionato di auto sportive. Nel suo garage si sono alternate diverse “rosse”, per un amore di vecchia data.

Alla serie si è aggiunto questo nuovo acquisto, battezzato SP12 EC. Si tratta di un esemplare unico, disegnato dal Centro Stile Ferrari, in collaborazione con Pininfarina e con gli ingegneri di Maranello, che è come un omaggio alla sua carriera e alla lunga esperienza di possessore.

Il modello si ispira alla 512 BB, adorata da Clapton, che ne ha posseduto ben tre esemplari. Gli uomini del “cavallino rampante” hanno tradotto in materia il suo desiderio, nell’ambito del programma One Off. Grande la soddisfazione del divo inglese, che ha vissuto un’esperienza incredibile nel seguire la nascita e l’evoluzione genetica della vettura.

Ferrari Superamerica 45 (2011)

Peter Kalikow è il proprietario della Superamerica 45, realizzata come one-off nell’ambito del programma Progetti Speciali del “cavallino rampante”. Lo stile di questo esemplare unico è stato partorito nel reparto design interno.

Il modello, ingegnerizzato e prodotto negli stabilimenti di Maranello, soddisfa la richiesta del grande collezionista newyorkese, che ha voluto così celebrare il 45° anniversario da cliente del marchio. La Superamerica 45 ha fatto il suo debutto in pubblico al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este del 2011.

L’elemento principale della personalizzazione è l’hard-top rotativo in fibra di carbonio, che ha portato a rivedere le forme del cofano posteriore, studiato per ospitare il tettuccio nella configurazione aperta. Il Blue Antille utilizzato per la colorazione richiama un’altra importante vettura della collezione Kalikow, la 400 Superamerica cabriolet del 1961 con telaio 2331SA.

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