Presa USB auto: cosa c'è da sapere

Presa USB auto: non sono mai abbastanza e abbiamo sempre più gadget elettronici da ricaricare.

Di Umberto Schiavella
Pubblicato il 1 apr 2017
Presa USB auto: cosa c'è da sapere

[blogo-video id=”862426″ title=”Gli ingressi USB sulle nostre auto” content=”” provider=”brid” video_brid_id=”” video_original_source=”” image_url=”https://s3.eu-west-1.amazonaws.com/video.blogo.it/thumb/hWvRyL4K-640.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”232007″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fODYyNDI2JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSBjbGFzcz0nbXBfdmlkZW9fdGhlbWUgaWZyYW1lX19tcF92aWRlb190aGVtZScgc3JjPSJodHRwczovL2F1dG9ibG9nLmFkbWluLmJsb2dvLml0L3ZwLzg2MjQyNi8iIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj0idHJ1ZSIgd2Via2l0YWxsb3dmdWxsc2NyZWVuPSJ0cnVlIiBtb3phbGxvd2Z1bGxzY3JlZW49InRydWUiIGZyYW1lc3BhY2luZz0nMCcgc2Nyb2xsaW5nPSdubycgYm9yZGVyPScwJyBmcmFtZWJvcmRlcj0nMCcgdnNwYWNlPScwJyBoc3BhY2U9JzAnPjwvaWZyYW1lPjxzdHlsZT4jbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fODYyNDI2e3Bvc2l0aW9uOiByZWxhdGl2ZTtwYWRkaW5nLWJvdHRvbTogNTYuMjUlO2hlaWdodDogMCAhaW1wb3J0YW50O292ZXJmbG93OiBoaWRkZW47d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9ICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X184NjI0MjYgLmJyaWQsICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X184NjI0MjYgaWZyYW1lIHtwb3NpdGlvbjogYWJzb2x1dGUgIWltcG9ydGFudDt0b3A6IDAgIWltcG9ydGFudDsgbGVmdDogMCAhaW1wb3J0YW50O3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7aGVpZ2h0OiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fTwvc3R5bGU+PC9kaXY+”]

Ne abbiamo sempre bisogno, ma non sono mai abbastanza. Gli ingressi USB sulle nostre auto, se presenti, sono sempre pochi, diminuiscono all’aumentare delle persone presenti in auto o in base ai numerosi device elettronici che ci portiamo sempre in giro.

Fortuna che in questi casi c’è sempre il buon vecchio e caro accendisigari che ci offre pratiche soluzioni a portata di un click. Facendo un veloce giro su

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Amazon ci si può imbattere in un accessorio che risolverà tutti i nostri problemi di ricarica per smartphone, tablet e compagnia bella: un caricabatteria in alluminio da 54W con quattro porte USB Quick Charge 3.0 e dotato di tecnologia iSmart 2.0, una protezione integrata contro il surriscaldamento, il sovraccarico e il corto circuito.

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Con questo dovremmo essere tutti a posto, indipendentemente dall’età della vettura, ma attenzione a non abusarne, potreste scaricare in un sol colpo la batteria della vostra auto, nel caso cercate, sempre su Amazon uno

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starter, non si sa mai…

Certo, visto le recenti leggi contro il fumo in auto, forse, un giorno l’accendisigari vero e proprio sparirà dalle nostre auto lasciando il posto al solo connettore a corrente continua a 12 V. Il primo accendisigari fece la sua comparsa come equipaggiamento delle automobili nel 1926. Nel 1928, la Connecticut Automotive Specialty Company brevettò il primo accendisigari a bobina metallica, mentre l’accendisigari definitivo che noi tutti conosciamo fu messo in vendita a partire dal 1956 dalla Casco.

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