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Toyota Prius: prova su strada dell’ibrida

La quarta generazione dell’ibrida provata su strada

A quasi vent’anni dalla prima generazione, l’icona dell’ibrido si rinnova. Era il 1997 quando Toyota lanciò la Prius, un modello destinato a fare storia. Oggi, dopo oltre 4 milioni di esemplari venduti, arriva la quarta generazione della Toyota Prius che introduce importanti novità sotto il profilo tecnico, costruttivo e di funzionamento. Sono molte le differenze rispetto a quanto abbiamo conosciuto fino ad oggi e, forse un po’ in contrasto con la filosofia che ha guidato il progetto Prius, grande attenzione è stata riservata alle prestazioni e al piacere di guida. Ovviamente non ci si può aspettare un comportamento da sportiva da una vettura che è la portabandiera di una tecnologia propulsiva votata all’efficienza ma, come scopriremo tra poco, le sorprese non sono mancate.

Design e Interni


Il rinnovamento della Toyota Prius passa ovviamente anche dal design: le linee morbide e rassicuranti delle precedenti versioni diventano ora taglienti e ben definite, con spigoli vivi e affilati. La vista anteriore è dominata da gruppi ottici dalla forma personale, con proiettore principale bi-led e gli indicatori di direzione posti lateralmente; completano il tutto le luci diurne, ovviamente a LED. Stupisce la posizione del logo del marchio, insolitamente bassa per i modelli Toyota. A questo contribuisce la particolare conformazione del paraurti anteriore e del cofano motore, con la generosa nervatura trasversale che forma una V culminante proprio con le tre ellissi.

Lateralmente si nota una linea di cintura che ripartisce uniformemente superficie vetrata e carrozzeria, con evidenti venature in prossimità della coda; per la versione Style, allestimento della vettura in prova, sono di serie i cerchi in lega da 17” mentre per la base, chiamata Active, sono previsti cerchi da 15”. Al posteriore ritroviamo la consueta suddivisione del lunotto in due aree e gruppi ottici dal design quantomeno particolare: a forte sviluppo verticale, per estensione coprono dalla zona del lunotto inferiore fino al portellone del vano bagagli.

[rating title=”Comfort” value=”8.5″ layout=”left”]Internamene si avverte subito il passaggio al nuovo corso stilistico Toyota, con plastiche colorate (in questo caso bianche o nero lucido) alternate a pelle e tessuto. Il posto di guida, con una seduta più bassa rispetto allo standard Prius, lascia intuire che un cambiamento profondo ha interessato il telaio della vettura ma questo aspetto lo approfondiremo nella sezione legata alla tecnica quando parleremo di TNGA. Il volante è ricco di pulsanti, tutto sommato organizzati con razionalità: sulla razza sinistra i comandi della telefonia, e il volume dell’audio, sulla razza destra alcuni comandi dei sistemi di assistenza alla guida e i tasti di navigazione del menu di bordo riportato al centro della plancia. Sì perché, come da tradizione, su Prius tutte le indicazioni non sono visualizzate dietro la corona del volante ma su un doppio display centrale, in questa nuova versione a colori e con innumerevoli schermate.

Così si può passare velocemente dal classico consumo medio e istantaneo al diario di bordo con i consumi degli ultimi giorni/settimane, dalla visualizzazione schematica dell’energy monitor alla visualizzazione della modalità di guida impostata, oppure dalle informazioni legate ai sistemi di assistenza alla guida alle impostazioni del sistema. Scendendo verticalmente lungo la consolle centrale troviamo il Toyota Touch 2, sistema di infotainment con schermo touch di tipo capacitivo, connettività Bluetooth, presa AUX e radio DAB. Di serie per tutte le Prius anche il climatizzatore automatico bizona. La zona del cambio è ora verticale, con un joystick per la selezione della marcia (R-N-D-B): la posizione P è ora a pulsante, opposta ai tasti per la selezione della modalità di guida e per la marcia in puro elettrico (EV). Da segnalare la presenza di un comodo carica batterie induttivo per smartphone che si integra nel tunnel centrale: unica pecca il design bizzarro di quest’ultimo che stona con l’ambiente tecnologico della Toyota Prius. Buona l’abitabilità interna, anche per i passeggeri posteriori, così come il vano bagagli da 457 litri.

Come va

La quarta generazione della Prius promette interessanti novità sotto il profilo dei consumi e del piacere di guida, complice anche l’adozione della nuova piattaforma modulare denominata TNGA. La prima differenza che si nota, una volta saliti a bordo, è l’altezza della seduta: rispetto alla generazione precedente ci si siede infatti ben 6 centimetri più in basso. Questo è uno dei vantaggi della nuova piattaforma e riesce ad abbassare il centro di gravità della vettura, a tutto vantaggio della dinamica di marcia. Non è certo una posizione di guida sportiva, ma è comunque un miglioramento rispetto all’impostazione delle vecchie Prius.

Già dai primi metri si capisce che qualcosa è cambiato: la risposta del sistema è più pronta, il trascinamento della trasmissione ridotto e la rumorosità di funzionamento attenuata. La nuova Toyota Prius risulta più diretta e si riesce a percepire il maggiore intervento della parte elettrica. Proprio i numerosi interventi su componenti elettrici e trasmissione permettono ora di sfruttare più a lungo e a velocità superiori il veleggiamento, la tecnica che permette di procedere a consumo zero anche a velocità maggiori rispetto al limite teorico dei 50 km/h che si avrebbe richiedendo la marcia in solo elettrico tramite l’apposito tasto EV.

[rating title=”Su strada” value=”8″ layout=”left”]Come evidenziato, la trasmissione eCVT risulta meno invadente dal punto di vista acustico e più diretta nel funzionamento: anche nelle condizioni di massimo carico, quindi nelle accelerazioni più decise, l’effetto scooter risulta attenuato. Nonostante gli evidenti miglioramenti, rimangono purtroppo sempre i limiti di un cambio con questa architettura tecnica. Sono poi disponibili tre modalità di guida: partendo in Normal, si avverte una maggiore prontezza rispetto alla stessa modalità della precedente generazione, passando poi in Eco la risposta dell’acceleratore è decisamente meno pronta, ma a beneficiarne sono i consumi. Infine la sorpresa della modalità Power: la Toyota Prius acquista una brillantezza sconosciuta fino ad oggi e si rimane piacevolmente colpiti dalla risposta del sistema.

L’adozione della piattaforma TNGA regala alla nuova Prius un comportamento decisamente differente rispetto al solito: il centro di gravità è più basso, la risposta nei cambi di direzione più rapida e lo sterzo più diretto. Gli aiuti alla guida, oltre naturalmente al pacchetto Toyota Safety Sense, sono davvero molti: tra i più pratici l’Head-Up display, di serie sulla nostra Style, che consente di monitorare costantemente i parametri fondamentali di marcia, tra cui avvisi al conducente, navigazione, velocità tenuta e misuratore di energia. Da segnalare la singolare scelta di dotare la vettura di un freno di stazionamento a pedale: risulta poco pratico nell’utilizzo e in alcune situazioni addirittura fastidioso.

La Tecnica

Come da tradizione Prius, e differentemente da tutti gli altri modelli Toyota, l’unica motorizzazione disponibile è quella Hybrid; viene mantenuto lo schema classico già noto ma con profondi e mirati interventi. Scelta singolare per quel che riguarda la potenza combinata del sistema: per raggiungere infatti un’efficienza elevata, gli ingegneri Toyota hanno deciso di diminuire la potenza totale a disposizione, che passa dai 136 cavalli della precedente generazione ai 122 attuali. Il propulsore termico mantiene la consueta cilindrata 1,8 e il ciclo di funzionamento di tipo Atkinson, caratteristica comune a tutti gli ibridi marchiati Toyota-Lexus.

Volendo semplificarne il funzionamento, rispetto al classico ciclo Otto troviamo una maggiore fase di espansione ottenuta grazie alla chiusura ritardata della valvola aspirazione, che quindi resta aperta durante i primi istanti di risalita del pistone. Si ha un riflusso di una parte della miscela aria/carburante nel condotto di aspirazione riducendo così i consumi. La potenza erogata dal motore a benzina è di 98 cavalli e gli interventi degli ingegneri nipponici hanno consentito di raggiungere un rendimento termico da record: ben il 40%. Modifiche importanti anche per quanto riguarda la parte elettrica, con un motore principale, identificato dalla sigla MG2, da 72 cavalli, a fronte degli 82 sviluppati dalla precedente Toyota Prius; il tutto è però ora più leggero e di dimensioni inferiori rispetto a prima. Discorso analogo anche per l’inverter, che è ora più compatto di oltre il 30%. Il gruppo di trasmissione ibrido è stato completamente rivoluzionato ed è ora notevolmente meno ingombrante rispetto alla vecchia Prius: sono infatti 47 i millimetri in meno rispetto alla precedente versione.


[rating title=”Motore” value=”8.5″ layout=”left”]Sono inoltre state ridotte le perdite per attrito del 20% grazie alla nuova disposizione dei componenti: il motore elettrico di trazione MG2 è stato montato su un albero parallelo a quello su cui sono installati il generatore MG1 e il rotismo epicicloidale, organo che unisce la parte elettrica al motore termico. La batteria del sistema ibrido rimane di tipologia Nichel-Metal Idruro, perde circa 1 chilo di peso e assicura maggiore durata. Il tutto è installato sotto la seduta dei passeggeri posteriori, per migliorare il bilanciamento dei pesi e non penalizzare la capacità di carico del vano bagagli. Come anticipato nella sezione del design, questa nuova Toyota Prius è la prima vettura del marchio giapponese a nascere sulla piattaforma modulare TNGA (Toyota New Global Architecture) che porta in dote diversi benefici, tra cui un centro di gravità ribassato e quindi una migliore dinamica di marcia, migliore visibilità e maggiore sicurezza.

A dire il vero Toyota arriva un po’ in ritardo rispetto agli altri marchi generalisti: tra tutti, il gruppo VW con la MQB (2012) e Renault-Nissan con la CMF (2013). Da segnalare anche la nuova architettura delle sospensioni posteriori, ora a doppio braccio oscillante e non più con ponte torcente. Sotto il profilo della sicurezza si conferma il pacchetto Toyota Safety Sense, di serie per tutte le Prius, e comprendente sistema di pre-collisione con frenata autonoma di emergenza e riconoscimento pedoni, cruise control adattivo con funzione di arresto della vettura, avviso e mantenimento della corsia di marcia, fari abbaglianti automatici e riconoscimento della segnaletica stradale. Per la Style di serie anche il sistema di controllo degli angoli ciechi e il monitoraggio del traffico trasversale posteriore, particolarmente utile nelle fasi di uscita in retromarcia da un parcheggio. Sempre in tema parcheggio, da segnalare il miglioramento del sistema SIPA (Simple Intelligent Parking Assist) che aggiunge alla già nota modalità in linea anche quella a pettine: il pacchetto è un optional riservato alla Style e comprende anche il sistema ICS con sensori attivi di prossimità per limitare o evitare le collisioni a basse velocità durante le fasi di manovra.

Una vernice per consumare meno


Nel corso di quest’anno, solo per il Giappone, Toyota ha commercializzato una particolarissima tinta in grado di ridurre i consumi della nuova Toyota Prius. Per quanto possa sembrare strano, il colore denominato “Thermo-Tect Lime Green”, grazie alla sua particolare composizione chimica effettivamente contribuisce a ridurre il fabbisogno di carburante della vettura. Il segreto è l’alta concentrazione di micro particelle di titanio e la bassa percentuale di pigmenti neri di carbonio: grazie a questo particolare mix l’assorbimento di calore diminuisce di circa 5 gradi centigradi rispetto ad una vernice normale, e di conseguenza permette di ridurre considerevolmente l’utilizzo del condizionatore e quindi i consumi di carburante.

Da uno studio condotto dal Dipartimento di Energia degli Stati Uniti l’impiego di tinte ad alta rifrazione ridurrebbe del 30% la necessità di uso del condizionatore. La Casa delle tre ellissi invece ha calcolato che se tutte le vetture del Giappone utilizzassero questa nuova tecnologia si potrebbe fare a meno di oltre 200 mila tonnellate di diossido di carbonio all’anno. C’è da dire che già da diverso tempo queste particolari vernici vengono utilizzate in ingegneria e nell’industria aerospaziale.

Aspettando la Plug-in


Presentata in anteprima mondiale al Salone Internazionale dell’Auto di New York di quest’anno, la Toyota Prius in versione plug-in giunge alla sua seconda generazione. Appartiene alla categoria di vetture chiamate PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), ovvero le automobili ibride con possibilità di ricarica anche da rete elettrica. Dopo il primato del 2012 (Toyota è stata la prima ad introdurre in Europa la tecnologia plug-in) la Casa di Nagoya dichiara dati molto interessanti per questa vettura che sarà disponibile per il nostro Mercato a fine 2016.

La base è ovviamente la nuova piattaforma TNGA ma, rispetto alla sorella con ibrido tradizionale, cambia in parte il powertrain hybrid e, per la prima volta, anche il design. La Toyota nuova Prius PHEV avrà un pacco batterie agli ioni di litio da 8,8 kWh che promette consumi nell’ordine degli 1,4 l/100 km ed emissioni di CO2 di appena 32 g/km. Novità assoluta è il primo sistema al mondo di climatizzazione con pompa di calore ad iniezione di gas. Le performance pure della vettura sono molto interessanti, con una marcia in modalità EV fino ad una velocità di 135 km/h e un’autonomia doppia rispetto al modello precedente, pari ora a 50 km. Per ricaricare il pacco batterie basteranno 2,3 ore con una presa a 230 V.

Pro e Contro


Piace
Funzionamento: si nota la differenza rispetto agli altri ibridi Toyota. Un lavoro di affinamento c’è stato ed è evidente.
Guida: la nuova Prius non regala il piacere di guida di una sportiva, ovvio, ma è decisamente un bel passo in avanti rispetto a prima. Il merito va alla TNGA, alla nuova architettura tecnica delle sospensioni posteriori e al nuovo powertrain hybrid.

Non piace
Freno di stazionamento: già la scelta di averlo a pedale non è delle più moderne, se poi si aggiunge anche la posizione scomoda in molte circostanze ecco che il risultato non convince del tutto
Lunotto posteriore: la suddivisione in due è una costante del modello ma la parte inferiore, priva di tergicristallo per la pulizia automatica, riduce la visibilità nelle giornate di pioggia
[progressbar title=”VOTO FINALE” percentage=”no” value=”8.5″]

Toyota Prius: Listino Prezzi Completo

Toyota Prius: la scheda tecnica

Pesi e dimensioni
Lunghezza (cm): 454
Larghezza (cm): 176
Altezza (cm): 147
Passo (cm): 270
Capacità bagagliaio (l): 457
Massa a vuoto (kg): 1400
Massa rimorchiabile (kg): 725
Capacità serbatoio (l): 43

Telaio
Sospensioni Anteriori Tipo MacPherson
Sospensioni Posteriori Doppio braccio oscillante
Servosterzo Pignone e cremagliera
Raggio di sterzata minimo (m) 5.1 (15”), 5,4 (17”)
Freni Anteriori Dischi 255mm, autoventilanti
Freni Posteriori Dischi pieni 259mm
Controllo frenata ABS + EBD + BA
Cerchi in Lega 17″
Dimensioni pneumatici 215/45 R17

Trasmissione
Trazione Anteriore
Tipo di trasmissione E-CVT a variazione continua e gestione elettronica

Motore termico
Testata / Monoblocco: Alluminio
Cilindrata (cc) 1798 – Ciclo Atkinson
Numero di valvole 16
Numero di cilindri 4 in linea
Meccanismo valvole VTT-i
Potenza Max kW (CV) @ giri/min 72 (98) @ 5.200
Coppia Max Nm @ giri/min 142 @ 3.600
Alesaggio x corsa (mm x mm) 80,5 x 88,3
Rapporto di compressione 13.0 : 1
Tipo di carburante Benzina

Motore elettrico
Tipo di motore Sincrono a magneti permanenti
Potenza Max kW (CV) 53 (72)
Tensione massima (V) 650v
Coppia Max (Nm) 163

HYBRID SYNERGY DRIVE (potenza combinata kW-CV) 90 (122)

Consumi e prestazioni (cerchi da 17”)
Ciclo urbano (l/100km) 3.3
Ciclo combinato (l/100km) 3.3
Ciclo extraurbano (l/100km) 3.3
Emissioni (g/km) 76

Listino
Allestimento Style 30.950 €
Tech pack 1.500 €
SIPA Pack 850 €

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