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Citroen C5 Tourer: il video e la tecnologia Hydractive III+

Nella migliore tradizione Citroen la C5 Tourer propone un autotelaio molto avanzato con soluzioni tecniche sopraffine, dagli schemi sospensioni a ruote indipendenti e quadrilatero alto alle fantastiche sospensioni idroattive III+ giunta alla loro ultima evoluzione

La C5 Tourer deriva chiaramente, e necessariamente, dalla 3 volumi e ne segue, e copia, l’elegante linea di cintura che le dona una figura bella filante e per niente appesantita dallo spazio e dal peso in più. Il cofano largo e piatto ed i gruppi ottici allungati verso il posteriore le donano una grinta notevole.

Il design aggressivo viene rimarcato anche dalla grossa presa d’aria anteriore. Il posteriore funzionale, ma poco caratterizzato rispetto alla berlina, permette facilmente l’accesso al bagagliaio che è ampio e dalla forma regolare, senza gradini od ostacoli e con un piano di carico molto comodo.

I due motori 2.0 BlueHDi (150 e 180 CV) fanno il loro dovere senza essere avidi di gasolio (4,2 e 4,4 l/100 km) e rientrando perfettamente nella classe di emissioni Euro6 (110 e 114 g/km di CO₂). Ma il vero punto di forza della station è la possibilità di essere equipaggiata con l’ultima versione delle sospensioni idropneumatiche Hydractive III+, vera chicca della vettura. Un approfondimento adeguato merita proprio l’impianto sospensivo. Tutte le C5 adottano di serie sospensioni a triangolo alto all’asse anteriore e multilink al posteriore.

Sono soluzioni molto ricercate per una vettura che non fa della sportività la propria arma vincente. Per intenderci, il triangolo alto è quello che ha determinato il successo della Alfa Romeo 147, mentre il multilink è da sempre marchio distintivo di Mercedes-Benz. A questa nobile configurazione si aggiunge la possibilità di dotare la vettura con il nuovo e collaudato sistema Hydractive 3+.

Questo impianto è l’ultima evoluzione delle sospensioni idropneumatiche, da sempre fiore all’occhiello di Citroen, la cui lunga epopea è iniziata negli anni ’50 con la mitica DS. L’idea è semplice e geniale: sostituire il classico gruppo molla elicoidale/ammortizzatore con un unico elemento che si occupi delle funzioni di sostentamento della vettura e ammortizzamento delle oscillazioni.

Nella versione Hydractive 3+, il tutto è stato ottenuto mediante l’adozione di 6 sfere contenenti azoto (un gas che ha la funzione della molla) e un olio creato da Citroen (LDS, si occupa dell’ammortizzamento) separati da una membrana. Ogni ruota è collegata ad una sfera che può funzionare in modo isolato (quindi come con un sistema convenzionale) o restando connessa alla sfera della stesso asse.

Tutto il sistema è monitorato da un’unità centrale, il BHI (Built-in Hydroelectronic Interface) che svolge le funzioni di pompa per mandare il liquido in pressione, accumulatore ed elettrovalvole per inviare il liquido pressurizzato alle varie sfere e centralina di controllo del sistema connessa tramite CAN-Bus al sistema di gestione della C5.

La centralina permette al sistema di regolare lo smorzamento in modalità rigida (Sport) chiudendo i collegamenti dell’olio col circuito principale e quindi isolando ogni singola sfera. Oppure in modalità Comfort, connettendo le sfere tra loro e permettendo una circolazione più libera dell’olio. Il BHI permette inoltre di gestire elettronicamente l’altezza della vettura.

Il conducente infatti, può impostare l’altezza della vettura tra le quattro predefinite: bassa, normale, alta e massima. Tutto questo a velocità molto basse (inferiori a 40 km/h), oltre le quali l’altezza viene regolata elettronicamente dal sistema in base alla modalità impostata dal pilota, alla velocità della C5, alla qualità del fondo stradale, all’angolo di sterzo ed alle accelerazioni della cassa.

L’assetto impostato (o deciso dal sistema) può essere mantenuto in ogni condizione di fondo stradale e carico grazie al correttore attivo di assetto di cui è dotato questo tipo di sospensione. Quindi possiamo viaggiare a pieno carico mantenendo lo stesso assetto della vettura occupata dal solo guidatore.

Guidare la C5 su strada è un’esperienza di vero comfort e piacere di guida. L’auto è grande e non ha velleità da sportiva, ma si lascia condurre con semplicità e sicurezza. Il 2.0 BlueHDi da 150 CV spinge bene e spinge subito. Non sarà certo la più veloce della categoria, ma a questo propulsore non manca nulla, specialmente l’omologazione Euro6 che garantisce consumi davvero ridotti.

La C5 è curata e sostanziosa. Materiali ed assemblaggi sono di buona qualità, la strumentazione è chiara, anche se ci vuole un po’ per prendere confidenza con i numerosi comandi e pulsanti presenti sull’ampia plancia e sul caratteristico volante a mozzo fisso. L’ergonomia è ben curata ed il display da 7” è integrato nel cockpit (concetto non ancora ben compreso da gran parte dei costruttori).

I sedili sono moderni e sportivi, ma di buon gusto. Il divano posteriore è ben fatto ed accogliente per 2 persone, chi siede al centro gode di un comfort non propriamente alto.

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