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Toyota Land Cruiser provata in Islanda

Un mezzo estremo da sempre in prima linea nelle esplorazioni ai confini del mondo, ma l’ultima versione del Land Cruiser sa anche essere confortevole.

Toyota e 4×4, Land Cruiser e mondo dell’off road, natura selvaggia e auto da fuoristrada. Questi gli ambienti, questo il mondo, questa la realtà che vuole e brama una vettura del genere. Elementi vivi che si legano tra loro, come un filo invisibile che teso, riesce a collegare quel concetto di purezza e libertà imperiosa e mastodontica dato dalle auto da fuoristrada, con la viva esplorazione di chi vuol percorrere verso terre lontane. Ecco, questo è l’animo che sprigiona il Toyota Land Cruiser. Se volete ascoltare qualcuno con qualche ruga in più, vi racconterà della storica prima versione (risalente al 1951) che venne utilizzata per scalare il monte Fuji, impresa compiuta prima di allora solamente a cavallo. E’ storia questa, non si tratta di narrazioni.

Dalla storia al presente, l’evoluzione della vettura ci porta fino al nuovo motore a gasolio da 2.800 cc, a quattro cilindri, omologato Euro 6 e capace di 177 CV. Il 2.8 unisce grande coppia ai bassi regimi (450 Nm tra 1.600 e 2.400 giri/minuto) con una buona potenza ai regimi superiori. Si abbina ad un nuovo cambio automatico, a sei rapporti, studiato per velocizzare i cambi marcia e per diminuire i consumi rispetto all’unità pre-aggiornamento: Toyota dichiara una riduzione di CO2 pari al 10% circa.

L’aggiornamento si riflette anche nell’abitacolo, grazie alla presenza del nuovo sistema multimediale Touch 2 with Go Plus: prevede uno schermo principale da 7 pollici ed un secondo monitor, da 4,2 pollici, incorporato nella strumentazione centrale. Lo spazio a bordo e la capacità di carico si mantengono allineati ai migliori SUV di questa categoria. Ma cerchiamo di capire da cosa nasce la forza del Land Cruiser e come ha costruito negli anni la fama di fuoristrada versatile ed indistruttibile, oltrepassando il traguardo delle 6 milioni di unità.

La chiave di lettura passa attraverso alcuni aspetti. Il primo consiste nella permanenza sul mercato (è in vendita da quasi 60 anni), ma il vero plus è rappresentato dalla sua eccezionale robustezza. Non a caso il Land Cruiser ha accompagnato esploratori in Artide ed Antartide, ha attraversato deserti e foreste pluviali, ha lavorato in miniera o come mezzo di soccorso nei luoghi più remoti del globo. Per testare al meglio le sue doti dinamiche ci siamo spinti fino in Islanda, tra vallate sabbiose, salite di roccia, fiumi da guadare e condizioni climatiche avverse. Qui abbiamo capito che il costante processo di evoluzione non solo ne ha affinato le capacità fuoristradistiche, ma lo ha reso più veloce, facile da guidare e persino più confortevole. Allo stesso tempo sono migliorate anche la maneggevolezza in città ed il confort autostradale.

Il motore e la tecnica

La principale novità tecnica è il motore 2.8 a gasolio, identico per entrambe le varianti e per tutti gli allestimenti. Si tratta di un 4 cilindri in grado di erogare 177 CV (a 3.400 giri/minuto) e 420 Nm di coppia, valore che aumenta di 30 Nm quando viene scelto il cambio automatico. Il nuovo D4-D perde 13 CV, ma guadagna 30 Nm e beneficia dell’ottimizzazione con il cambio automatico a sei rapporti. Diminuisce poi il rapporto di compressione (da 17,9:1 a 15,6:1), così come migliorano consumi ed emissioni: nel ciclo combinato la 3 porte manuale passa da un dichiarato di 12,3 Km/l a 13,9 (+13%) mentre la 5 porte automatica ottiene un miglioramento del 9% (da 12,3 Km/l a 13,5).

Le emissioni di CO2 si attestano al di sotto dei 200 g/km: la variante a passo corto ne emette 190, 4 in meno della Land Cruiser a passo lungo. L’omologazione è Euro 6. L’equipaggiamento consta del controllo attivo della trazione (A-TRC), del sistema antislittamento in discesa (DAC) e del Multi-Terrain Select (MTS), grazie al quale è possibile scegliere tra diverse modalità di terreno per avere una taratura automatica di accelerazione, frenata e trazione. Le opzioni disponibili sono ad esempio Rocce, Pietrisco, Fango e Sabbia. Il Multi-Terrain Monitor (MTM) fornisce una visione della strada circostante e permette al conducente di evitare pericoli; le immagini vengono riprese in tempo reale dalle quattro telecamere esterne (frontale, posteriore e una per specchio retrovisore esterno) per avere un’idea di ciò che si trova intorno alla vettura.

La funzione Crawl Control consente poi di affrontare tratti in fuoristrada senza intervenire su acceleratore e freno: i pedali vengono gestiti in maniera automatica al fine di mantenere il veicolo ad una velocità ridotta e costante. Non mancano poi i vari sistemi di assistenza alla guida: troviamo ad esempio il monitoraggio dell’angolo cieco, il Pre Crash System (PCS) e l’assistenza all’uscita da un parcheggio. Nella dotazione rientrano anche le sospensioni idrauliche a controllo elettronico (KDSS) e le sospensioni adattive (AVS)

La storia

La storia della Land Cruiser inizia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale: in Giappone le truppe americane erano ancora una forza di occupazione e, in seguito alla sconfitta nipponica, l’economia del Paese del Sol Levante era in forte crisi. La svolta si ebbe nel 1950, in seguito allo scoppio della Guerra di Corea e alla conseguente richiesta dell’esercito statunitense alle case automobilistiche giapponesi di costruire un mezzo leggero a trazione integrale per le truppe impegnate nel conflitto.

A raccogliere l’ordine di 90 esemplari fu proprio Kiiciro Toyoda, fondatore della Casa dalle tre ellissi, che presentò l’anno successivo un’automobile destinata a trasformarsi in icona. Il modello, ispirato nello stile alla Jeep Willys, montava un sei cilindri in linea da 3,4 litri in grado di erogare 85 CV a 3.600 giri/min e capace di una coppia massima pari a 215 Nm a 1.600 giri/min. Il propulsore si chiamava Type B e per la nuova vettura venne coniato il nome BJ: B in onore del propulsore e J quale riferimento alla Jeep Willys.

Nel giro di tre anni si passò poi dal nome iniziale di BJ al nome più commerciale Land Cruiser. Il successo della vettura fu immediato: nel 1957 una vettura giapponese esportata su tre era un Land Cruiser. Robustezza, affidabilità e prestazioni in fuoristrada determinarono il successo della vettura.

Lo stile e l’abitacolo

Da sempre Land Cruiser è sinonimo di robustezza e solidità, e anche esternamente è impossibile non rimanere colpiti dal forte impatto visivo regalato dalla vettura. L’ imponente frontale è dominato dalla larga calandra con listelli verticali e dai gruppi ottici con andamento curvilineo. I fari sono a LED per tutti gli allestimenti della versione a passo lungo, con l’unica eccezione della entry level: la Active monta fari di tipo alogeno così come tutti gli allestimenti della versione a passo corto. Nella parte bassa del frontale è montato lo scivolo, di forma stondata, utile per aumentare l’angolo di attacco (32° per entrambe le versioni).

Il Land Cruiser offre di serie le pedane laterali (optional sulla Active), particolarmente gradite quando si deve salire a bordo di una vettura alta da terra ben 22 centimetri. L’abitacolo non prevede la razionalità tipica dei modelli Toyota. Lo si nota in particolare al momento di orientarsi fra i numerosissimi tasti, pulsanti e manopole, ma è pur vero che numerosi comandi sono di fatto obbligatori (i vari blocchi dei differenziali, l’inserimento delle ridotte).

L’abitacolo risulta assai generoso e tutti gli occupanti hanno sufficiente spazio per viaggiare comodamente. Tutti gli allestimenti della versione a passo lungo (Active esclusa) offrono a richiesta l’opzione 7 posti, accessorio abbinato al clima automatico a 3 zone. La versione Active è l’unica sprovvista del sistema multimediale Toyota Touch 2, che integra lo schermo da 7 pollici, la retrocamera di parcheggio, 9 altoparlanti, il lettore CD, la connettività Bluetooth e la compatibilità con dispositivi Apple. L’allestimento Style integra la dotazione con il navigatore Go Plus e con l’impianto audio JBL da 14 altoparlanti.

Toyota Land Cruiser: le concorrenti

Nei primi nove mesi del 2015 il mercato dell’automobile ha fatto segnare un incoraggiante +15% grazie anche al balzo in avanti delle vendite del segmento T, lettera che negli uffici marketing delle Case automobilistiche viene associata alle vetture “rialzate”, a prescindere dal segmento vero e proprio di appartenenza. Raggruppa infatti tutti i SUV e crossover disponibili sul mercato, divisi in sotto segmenti a seconda della tipologia: per chiarire il concetto facendo qualche esempio pratico, sono T B la Fiat 500X, l’Opel Mokka o la Peugeot 2008; T C la Nissan Qashqai, la Renault Kadjar o la Kia Sportage; T-D la Ford Kuga, la Toyota RAV4 o la Volkswagen Tiguan.

A questi si affiancano poi i marchi premium, che aggiungono alla combinazione appena vista anche un “+”: avremo quindi T C+ per Audi Q3, Mercedes GLA o BMW X1; T D+ per Lexus NX, Range Rover Evoque o Porsche Macan e T E+ per Range Rover Sport, Audi Q7, BMW X5 e simili. Numeri alla mano, il segmento T ha fatto registrare un impressionante + 35% rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, segnale che dimostra come l’interesse per questa categoria di vetture sia in crescita. Land Cruiser, facendo riferimento alla classificazione appena descritta, appartiene al segmento T E e ha relativamente pochi competitor: parliamo di vetture con una forte impostazione offroad ma con finiture e dotazioni molto più vicine a veicoli stradali piuttosto che a fuoristrada dure e pure.

Tra i produttori asiatici il principale rivale è la Mitsubishi Pajero, prodotta anch’essa (come il Land Cruiser) nelle versioni 3 porte a passo corto e 5 porte a passo lungo. Dall’altra parte del globo abbiamo la Jeep Grand Cherokee, modello appartenente ad un marchio da sempre legato in maniera indissolubile al fuoristrada. Nel Vecchio Continente possiamo invece segnalare la Volkswagen Touareg, disponibile anche in una versione maggiormente votata all’offroad: si chiama Terrain Tech e può contare su trazione integrale 4XMOTION, ripartitore di coppia con riduttore, differenziale centrale e posteriore con bloccaggio fino al 100% e assetto rialzato.

Toyota Land Cruiser: allestimenti e listino

La vettura è disponibile in due versioni: tre porte a passo corto e cinque porte a passo lungo. L’allestimento d’ingresso, chiamato Active, offre di serie i cerchi in lega da 17 pollici, i fari alogeni, i fendinebbia, la ruota di scorta, il climatizzatore manuale, la radio con lettore CD ed il sistema Smart entry & Start System. La versione Lounge guadagna i cerchi in lega da 18 pollici, la griglia radiatore cromata, le pedane laterali, il sensore crepuscolare e quello pioggia, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, la telecamera posteriore di parcheggio, i vetri posteriori oscurati, il climatizzatore automatico bizona, il cruise control, il display multi-informazioni a colori ed il sistema multimediale Toyota Touch 2.

Solo per la 5 porte, a partire proprio dall’allestimento Lounge, vengono montate di serie le sospensioni idrauliche a controllo elettronico KDSS. La più ricca Lounge+ integra la dotazione con il Multi-Terrain Monitor e con i sistemi di assistenza alla partenza in salita ed antislittamento in discesa, mentre solo per la 5 porte vengono offerti anche l’assistenza al cambio corsia (con avviso dell’angolo cieco), il monitoraggio del traffico trasversale posteriore, i sedili anteriori riscaldabili con regolazione elettrica, il differenziale posteriore bloccabile elettricamente, il Crawl Control ed il Multi-Terrain Select.

La versione a passo lungo è disponibile anche nel ricchissimo allestimento Style, che include le sospensioni adattive AVS, gli interni in pelle ed il sistema di navigazione con comandi vocali. La Style è l’unica a fornire il sistema di assistenza alla frenata Pre Crash ed il Cruise Control adattivo. Il listino parte da 42.450 euro (Active passo corto) ed arriva a 63.200 euro, cifra relativa alla Style passo lungo.

Toyota Land Cruiser: al volante

Il Toyota Land Cruiser nasce per un utilizzo in fuoristrada. Eppure l’automobile si muove con relativa disinvoltura anche su strada asfaltata, nonostante le 2 tonnellate e dimensioni non propriamente da citycar: parte del merito va senz’altro attribuito al ridotto diametro di sterzata, pari a 10,4 metri sulla versione a passo corto ed a 11,6 metri su quella a passo lungo. La visibilità anteriore è ottima, mentre i sensori e la retrocamera sopperiscono alle ridotte dimensioni del lunotto ed allo spessore dei montanti. Il Land Cruiser si trova comunque molto più a suo agio lontano dall’asfalto.

Siamo rimasti particolarmente sorpresi dalla semplicità con la quale si riesce a sfruttare l’intero potenziale dell’auto. D’effetto è la funzione Crawl Control: basta azionare il comando Crawl e selezionare una delle cinque impostazioni di velocità disponibili, comprese tra 0,8 e 4,5 km/h. La velocità può essere modificata anche quando il veicolo è in movimento. Il Crowl Control è esclusivo della versione a passo lungo con trasmissione automatica (allestimenti Lounge+ e Style), ma anche in sua assenza è possibile effettuare del fuoristrada assai impegnativo: il riduttore consente di affrontare pendenze fino a 42

Toyota Land Cruiser: qualche curiosità

La Dakar va considerata uno fra i pilastri dell’universo rally ed ha regalato vittorie senza tempo e tragedie indimenticabili. Una delle imprese più memorabili risale al 1996, quando il Team Araco (alla seconda partecipazione assoluta) riuscì a piazzare al primo ed al secondo posto della categoria fuoristrada diesel di serie i due Land Cruiser con cui si era iscritto.

Cinque anni dopo, nel 2001, in occasione del 50° anniversario del modello, il Team Araco colse un’altra vittoria di categoria. Nel 2005 tre Land Cruiser del Team Toyota Auto Body hanno conquistato il podio della categoria “vetture di produzione di serie”, così come nel l’anno scorso due Land Cruiser della serie 200 si sono aggiudicati oro e argento nella medesima disciplina.

Non meno significativa è l’impresa degli esploratori svizzeri Paul e Brigitta Boehlen che hanno circumnavigato il pianeta con un Land Cruiser 70, attraversando 63 nazioni per un totale di oltre 280 mila chilometri. Il loro viaggio è durato dal 2006 al 2013.

TOYOTA LAND CRUISER 3 PORTE 2.8 D-4D (177 CV) – SCHEDA TECNICA DELLA CASA

MOTORE

N° cilindri/disposizione: 4, in linea

Meccanismo valvole: DOHC 16 valvole

Cilindrata: 2755 cm3

Alesaggio x corsa: 92 x 103,6 mm

Potenza massima: 130 kW (177 CV) @ 3400 RPM

Coppia massima: 420 Nm @ 1400-2600 RPM (MT6) e 450 Nm @ 1600-2400 RPM (AT6)

Classe di emissione: Euro 6

PRESTAZIONI

Velocità massima: 175 km/h

Accelerazione 0-100 Km/h (s): 12,1 (MT6) e 12,7 (AT6)

Consumo combinato: 13,9 L/100Km

RUOTE

Pneumatici: 265/65 R17 o 265/60 R18

DIMENSIONI

Lunghezza: 4505 mm

Larghezza: 1885 mm

Altezza: 1830 mm

Carreggiata anteriore / posteriore: 1585/1585 mm

Passo: 2450 mm

Angoli di attacco/uscita: 32° / 26°

Raggio di sterzata: 5,2 m

PESI

Tara (con conducente): 2085 kg (2095 per allestimento Lounge con cambio automatico)

Massa rimorchiabile: 3000 kg

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