Jaguar XE 2.0d: la prova su strada
Il giaguaro prova nuovamente ad affondare le sue zanne nel segmento D premium; e lo fa con un’auto nuova da cima a fondo.
Ogni volta che sul mercato appare una nuova Jaguar o una inedita Land Rover, due brand tanto diversi fra loro per tipologia di prodotto ma ugualmente grandi protagonisti della Storia dell’automobile, viene istintivo ripensare alle tante vicende che hanno portato due simboli della più pura britishness a vivere una seconda grande stagione sotto la bandiera indiana di Tata Motors dopo aver indossato a lungo la popolare casacca stelle e strisce della Ford. Senza contare, nel caso di Land Rover, una tappa intermedia in terra tedesca sotto lo sprezzante governo di Bmw.
Sono passati poco più di sette anni dalla primavera del 2008 quando avvenne per entrambe le marche il cambio di cittadinanza Usa-India (mantenendo la naturale residenza inglese) che le ha riportate nelle posizioni che spettavano loro di diritto. Non sono molti sette anni nelle tempistiche dell’auto ma i risultati di un brillante rilancio e, ancor più, di un coraggioso aggiornamento in fatto di stile e di tecnica sono ormai più che evidenti. Anche e soprattutto nel caso della Jaguar XE entrata in campo alla vigilia dell’estate nella stessa fila riservata alle “Very important car” di taglia medio alta accanto a Bmw serie 3, Mercedes Classe C e alla recentissima Audi A4. Con il vantaggio per la new entry inglese di poter utilizzare uno stile di famiglia già affermato con XF e XJ in una fascia di prezzi compresa fra i 37.750 e i 48.750 euro in un listino che propone 26 diverse combinazioni.
Un nuovo modello, soprattutto nella categoria del lusso, fa sempre notizia ma al tempo stesso comporta una forte responsabilità in proporzione al prestigio del brand cui appartiene. Ancor più nel caso della XE che i maligni ricordano essere l’ “erede” della famigerata X-Type – Ford Mondeo di cattiva memoria storica. Sono dunque tante le aspettative su questa inedita Jaguar considerando in particolare il fatto che dalla nuova media inglese passa il futuro di tutta la futura produzione di Coventry. Di fatto la XE porta al debutto il nuovo pianale modulare in alluminio che farà da base costruttiva a tutto il resto della gamma, i propulsori 4 cilindri benzina e diesel della famiglia “Ingenium” e un sistema infotelematico nuovo di zecca. L’obiettivo? Proporla come la berlina premium più sportiva e divertente da guidare del segmento, lo stesso in cui dominano le ingombranti rivali già citate. Cui, se tutto andrà secondo gli impegni di Marchionne, si aggiungerà anche la nuova Alfa Romeo Giulia. Una sfida di certo molto impegnativa almeno quanto lo è il marchio che indossa.
a cura di Claudio Nobis
Jaguar Xe 2.0d: come è fatta
[rating title=”Fuori” value=”8.5″ value_title=”Voto” layout=”left”] Abbiamo provato per voi la XE 2.0d da 180 CV in allestimento “Prestige” con trasmissione automatica. La XE sembra essere scesa sul terreno di battaglia del segmento D senza fare una piega, con un aplomb che traspare dal suo aspetto estetico, dove l’eleganza delle proporzioni prevale sull’originalità stilistica. Del resto questa è la Jaguar destinata commercialmente a “fare volumi”; quindi meglio affidarsi alle apprezzate e collaudate sembianze della XF piuttosto che azzardare; Audi docet.
Al posto di guida si apprezzano la seduta bassa e sportiva e le sue ampie regolazioni. Sembra di essere avvolti dall’abitacolo: merito dell’impostazione stilistica “wrap around”, di ispirazione nautica e già vista sull’ammiraglia XJ, che incornicia cruscotto e ponte di comando e prosegue senza soluzione di continuità sulle portiere anteriori. Buona la leggibilità della strumentazione analogico-digitale, meno quella che indica la temperatura selezionata per il climatizzatore.
[rating title=”Infotainment” value=”8.5″ value_title=”Voto” layout=”left”]L’effetto scenico è garantito dal rotore con cui si selezionano i rapporti del cambio e che emerge dal tunnel centrale quando si avvia il motore: una chicca che lascia a bocca aperta chi sale per la prima volta sulla XE. La plancia ha un disegno molto razionale, con un buon equilibrio fra gli elementi di comando fisici e quelli virtuali del touch-screen da 8 pollici “InControl”. Quest’ultimo è meno sofisticato e graficamente appagante dei sistemi Audi e BMW, ma è funzionale ed intuitivo, con qualche riserva per il navigatore satellitare che talvolta farfuglia nomi poco comprensibili. In compenso l’InControl è perfettamente compatibile con smartphone Apple ed Android.
Avvolgente e razionale, classica ma anche hi-tech. Una plancia che unisce stile e praticità #Jaguarxe
[rating title=”Dentro” value=”8.0″ value_title=”voto” layout=”left”]Decisamente apprezzabile anche l’abitabilità anteriore nonostante la generose dimensioni del tunnel centrale. Più sacrificato chi siede dietro: il quinto posto è di emergenza, difetto comunque condiviso con le berline di medesima impostazione. La cura costruttiva è paragonabile a quella di una BMW Serie 3, con qualche sbavatura per quanto concerne alcuni accostamenti fra i lamierati della carrozzeria. Discorso analogo anche all’interno dove non abbiamo gradito la finizione della plancia in piano-black, dall’aspetto un po’ cheap, e le griglie delle casse audio stampate insieme al pannello portiera: una soluzione semplicistica più adatta a un’utilitaria.
Ben visibile la cura nelle guarnizioni e soprattutto l’eccellente insonorizzazione aerodinamica. Da rivedere invece la cappelliera, completamente priva di rivestimento della sua porzione inferiore, ed il sistema di abbattimento dello schienale del divanetto posteriore, di aspetto estremamente economico (ma si paga 500 euro!). Ben inteso, si tratta di dettagli in un insieme complessivamente molto curato, specie per quanto riguarda materiali di rivestimento e qualità percepita. Prezzo del biglietto? 42.600 Euro, accessori esclusi. Ma per guidare una XE equipaggiata come la nostra servono oltre 10.000 Euro extra, come sempre accade in questa categoria di vetture.
a cura di Omar Abu Eideh
Jaguar xe 2.0 d: come va
[rating title=”Dinamica” value=”9″ value_title=”voto” layout=”left”]
La XE nasce su una robusta scocca in alluminio, lega che in questo caso non fa rima con leggerezza, anzi: la vettura pesa oltre 1.600 kg in ordine di marcia. La “jaguarina”, tuttavia, si rifà con il piacere di guida, grazie a sospensioni sportive e sofisticate. E’ la “rookie” del segmento, ma non paga lo scotto di una vettura “neonata”.
Fin dai primi metri, al volante le sensazioni positive vanno anche oltre le aspettative. Piace la posizione di guida e soprattutto conquista lo sterzo, leggero e direttissimo. In città il cambio automatico ZF a otto rapporti è fluido e lavora bene con il sistema start&stop del motore 2.0 D; che però al minimo è un po’ indiscreto. In compenso le sospensioni digeriscono senza problemi qualsiasi tipo di fondo.
Fuori città si viaggia sul velluto, in un ambiente molto ben insonorizzato e con un gran comfort di bordo, talmente elevato che se non si presta attenzione, ci si trova spesso oltre i limiti di legge. A 130 km/h in Drive, con l’ottava marcia inserita, il motore “gira” a poco meno di 2.000 giri/min, esattamente in corrispondenza dei 430 Nm di coppia massima, senza sforzo quindi e con consumi che si attestano intorno 4.5 l/100 km.
Per scatenare tutti i 180 CV del motore abbiamo portato, come sempre, la Jaguar XE sull’insidioso circuito ISAM(“Istituto Sperimentale Auto & Motori”) di Anagni. Selezionata la modalità di guida “Dynamic”, sterzo, acceleratore e cambio diventano considerevolmente più reattivi e sportivi. Si può così apprezzare meglio il perfetto bilanciamento 50/50 dei pesi fra i due assali, e i limiti elevati della XE.
Bilanciata e divertente come una sportiva, confortevole come una vera premium #Jaguarxe
[rating title=”prestazioni” value=”8.5″ value_title=”voto” layout=”left”] Il servosterzo elettrico, 2 giri e ½ da parte a parte, è rigoroso e comunicativo, come quello di una sportiva. La XE è molto sensibile ai comandi: una berlina “sana” che sente lo sterzo, gli spostamenti di peso e il tiro-rilascio in curva. E’ quindi molto direzionale e quasi completamente priva di sottosterzo, anche quando in curva si chiede più di quanto lecito. Con l’ESP su Off è entusiasmante da guidare: parliamo di una vettura che valorizza veramente il piacere di guida e le capacità del pilota come non se ne vedevano da qualche anno a questa parte nel segmento D.
L’assetto è tendenzialmente morbido, soprattutto nella prima fase di escursione delle sospensioni, ma rollio e beccheggio sono abbastanza contenuti. Nella guida irruenta o nelle situazioni di emergenza è opportuno prestare un po’ di attenzione ai trasferimenti di carico e ai doppi cambi di direzione, frangente in cui si può avere un progressivo scivolamento della coda. Nulla che il sistema di stabilità non sia in grado di controllare, anche quando si seleziona la modalità “Track” che libera il posteriore ma mantiene attivi i controlli.
In un quadro dinamico così appagante, il 4 cilindri turbodiesel da 180 Cv passa quasi in secondo piano. Le sue performance sono sempre brillanti, con una coppia e una spinta ai bassi regimi eccellenti. Quando si chiede il massimo, ci si aspetterebbe qualcosa in più, ma il 2 litri Ingenium si fa perdonare con consumi decisamente interessanti: circa 13.5 km/l in città e 18 km/l in extraurbano. Il cambio a otto rapporti in modalità “S” è rapido e reattivo, manca solo un filo di verve nello spunto da fermo. Una mancanza che non permette alla XE di scattare al semaforo come le tedesche. L’impianto frenante con dischi rispettivamente da 320 e 300 mm, è potente e dotato di una buona risposta: su strada difficile metterlo in crisi mentre in pista frena forte anche se non è molto resistente alla fatica.
a cura di Claudio Galiena
Jaguar XE: la tecnologia
[rating title=”Motore” value=”8.0″ value_title=”voto” layout=”left”]
Progettata sulla base dell’architettura modulare Jaguar, la XE è l’unica vettura della sua classe ad avere una monoscocca composta per più del 75% in alluminio, il 70% del quale ad alta resistenza (serie 6000). In più, questa nuova Jaguar è anche la prima auto al mondo ad utilizzare una nuova tipologia di alluminio ad alta resistenza, chiamato “RC 5754”: questa nuova lega presenta un elevato livello di materiale riciclato ed offre un significativo contributo all’obiettivo della casa di voler utilizzare il 75% di materie recuperate entro il 2020.
Montata su un telaio ausiliario con torrette di sospensione in fusione di alluminio, la sospensione anteriore a doppio braccio trasversale della XE, è basata su quella della sportiva F-TYPE ed include alcune componenti progettate per offrire gli stessi livelli di rigidità della sportiva XFR. Al retrotreno c’è la sospensione Integral Link, un multilink con svariati elementi in alluminio forgiato o pressofuso. La XE è anche la prima Jaguar ad essere equipaggiata con l’ultima generazione del sistema Electric Power Assisted Steering: algoritmi più recenti per la gestione dello sterzo garantiscono maggiori possibilità per la regolazione dei sistemi idraulici e offrono una migliore sensazione di guida.
Alluminio per telaio e sospensioni, ma anche per i nuovi motori Ingenium #Jaguarxe
La famiglia dei motori 4 cilindri “Ingenium”, dotati di monoblocco in alluminio, si distingue invece per la presenza di mirati accorgimenti per ridurre frizioni interne, vibrazioni e rumorosità: a tal fine i propulsori a gasolio vantano il doppio contralbero di equilibratura, cuscinetti a rullo per l’albero a camme, iniettori disaccoppiati, l’isolamento acustico della coppa dell’olio e l’adozione di una ruota dentata leggermente ovale a comando della pompa di iniezione. Ultimo, ma non per importanza, l’head-up display con tecnologia laser, una prima assoluta nel settore automotive: un sistema che proietta la informazioni di guida sul parabrezza con un’elevatissima definizione.
a cura di Omar Abu Eideh
Jaguar xe 2.0d: i nostri rilevamenti
Accelerazione
0-60 km/h 4,5 sec
0-100 km/h 9,3 sec
0-120 km/h 12,6 sec
0-140 km/h 16.6 sec
0-100 m: 7,4 sec – 85,9 km/h
0-200 m: 10,1 sec – 111.2 km/h
0-400 m: 16,8 sec – 141,1 km/h
Ripresa
In VI marcia
70-110 km/h 7.8,0 sec
70-130 km/h 12.1 sec
In VII marcia
70-110 km/h 10.1 sec
70-130 km/h 15.2 sec
In VIII marcia
70-110 km/h n.d.
70-130 km/h n.d.
Dati non disponibili perché in VIII marcia il limite minimo è di 80 km/h
Pregi e Difetti
Piace
– Dinamica e piacere di guida
– Comfort e insonorizzazione
– Consumi
Non Piace
– Finiture bagagliaio
– Spunto da fermo poco incisivo
– Alcuni dettagli interni un po’sottotono
[progressbar title=”VOTO FINALE” value=”8.4″]
Jaguar XE 2.0 d – scheda tecnica del costruttore
Dimensioni
Lunghezza: 467 cm
Larghezza: 185 cm
Altezza: 141 cm
Passo: 283 cm
Peso in ordine di marcia: 1.565 Kg
Capacità bagagliaio: 455 litri
Pneumatici (di serie): 225/45 R18 ant e 245/40 R18 post
Motore
Cilindrata cm3: 1.999
N. cilindri e disposizione: 4 in linea
Potenza massima kW (CV)/giri: 132 (180)/4.000 giri
Coppia max Nm/giri: 430 da 1.750 a 2.500
Emissione di CO2 grammi/k.m: 109
Distribuzione: 4 valvole per cilindro
N. rapporti del cambio: 8 + retromarcia
Prestazioni
Velocità massima (km/h): 228
Accelerazione da 0 a 100 km/h (s): 7.8
Consumi (ciclo misto – l/100 km): 4,2