Negli USA aumentano gli incidenti stradali. Colpa della tecnologia
Le statistiche non forniscono un quadro ottimistico, pur in presenza di elementi incoraggianti.
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Il National Safety Council ha diffuso le statistiche relative al numero di vittime e feriti sulle strade d’oltreoceano. I dati sono preoccupanti: fra gennaio e maggio hanno perso la vita il 14% in più degli automobilisti rispetto allo stesso periodo del 2014, mentre il numero di feriti è aumentato del 33%. Il 2015 potrebbe così rivelarsi l’anno peggiore dal 2007, l’ultimo in cui morirono sulle strade almeno 40.000 persone – a maggio erano già 19.000.
US News prova ad interrogarsi sul perché di una simile recrudescenza, ed i motivi sono inquietanti. Vero è che le miglia percorse sono cresciute in maniera significativa, ma l’aumento percentuale è incompatibile con il boom dei decessi: gli automobilisti statunitensi hanno percorso 1,26 trilioni di miglia fra gennaio e maggio, in aumento del 3,4% rispetto alle 1,23 trilioni del 2014. Deborah A.P. Hersman, presidente del National Safety Council, ha fornito alcuni spunti di riflessione.
Scopriamo in tal modo che è diminuito il numero di incidenti nei quali vengono coinvolti giovani ed ubriachi, che l’utilizzo delle cinture è in aumento e che i livelli di sicurezza garantiti dalle automobili sono anch’essi in crescita. E allora a cosa vanno imputate le spaventose percentuali? Hersman attribuisce la colpa ai limiti di velocità (molti comuni li stanno alzando) e soprattutto ai dispositivi tecnologici, che distraggono chi guida e lo rendono una fonte di pericolo. Al momento non ci sono statistiche precise sull’effettivo numero di incidenti provocati dai distracted driver. L’argomento comunque non verrà sottovalutato, anche se fa riflettere.