Home Opinioni Maserati: Harald Wester parla del 2008 e delle aspettative per il 2009

Maserati: Harald Wester parla del 2008 e delle aspettative per il 2009

Intervistato da “La Stampa”, il nuovo a.d. Maserati Harald Wester ha espresso il suo parere sul 2008 della casa del tridente e su quali sono le sfide per il 2009 e per le auto del futuro, lanciando anche qualche frecciatina sul fenomeno delle auto elettriche. Interpellato sull’anno appena conclusosi, l’ad Maserati ha tenuto a precisare

Intervistato da “La Stampa”, il nuovo a.d. Maserati Harald Wester ha espresso il suo parere sul 2008 della casa del tridente e su quali sono le sfide per il 2009 e per le auto del futuro, lanciando anche qualche frecciatina sul fenomeno delle auto elettriche.

Interpellato sull’anno appena conclusosi, l’ad Maserati ha tenuto a precisare che “ i buoni numeri registrati da Maserati sono frutto anche di uno straordinario lavoro precedente, -Wester è arrivato solo a settembre- operativo e di marketing. Tra i marchi del lusso siamo gli unici a poter registrare il segno più su tutti i 59 mercati in cui operiamo, con il 17% di crescita, circa 8.600 consegne e perfino un significativo più 1% in Nord America, che resta per noi il mercato più importante”.

Ma il 2009, anno che si preannuncia “di vacche magre”, fa paura a tutti. “Sono impossibili previsioni esatte, però oggi va messa in preventivo una flessione delle vendite, se necessario potremo utilizzare un adeguamento organizzativo fino al 15% in meno. Ci stiamo attrezzando, anche con i fornitori per fronteggiare la situazione in base ai volumi reali, mantenendo la qualità e senza ricorrere alla cassa integrazione. Non è il caso di deprimersi, ma nemmeno il momento di sognare perchè l’ultimo trimestre ha lanciato un allarme molto serio”.

Tuttavia la casa modenese intende giocare il tutto per tutto con “prodotti validi e competitivi”. Così, dopo la Quattroporte Sport GT S, “in autunno arriverà un terzo modello in gamma (la GranTurismo Cabriolet) che ci darà ulteriore sostegno. Bisogna adeguarsi a situazioni di mercato in rapido cambiamento e la flessibilità dell’impianto di Modena sarà cruciale nei prossimi 12 mesi”.

Alla precisa domanda “lei crede a questo improvviso amore degli Usa per le elettriche?” Wester non mostra peli sulla lingua: “No. È una scelta politica. Da ingegnere dico che nessuno dei concetti visti qui avrà un impatto importante per il business dei prossimi anni. I costi della tecnologia e delle batterie sono insostenibili per i clienti. Vero però che anche l’America deve puntare a una minore dipendenza dal petrolio non con la cura omeopatica delle elettriche, ma eliminando i dinosauri. Cioè ottimizzando l’efficienza di motori e trasmissioni che sono troppo grossi, vecchi e fuori mercato”.

Via | La Stampa (Grazie al nostro lettore “corvettec6r” per la segnalazione)

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