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Mini Cooper SD: la nostra prova su strada

Divertente, sportiva ed efficiente: la Mini Cooper SD è in grado di emozionare senza prosciugare il portafogli dal benzinaio. Ecco come va.


Se una ventina di anni fa qualcuno avesse accostato alla parola “sportiva” il “gasolio” probabilmente avrebbe avuto come risposta una bella risata in faccia. Come sappiamo i tempi sono cambiati, e divertisti con un diesel non sembra più così strano. La Mini Cooper SD è una di queste. Compatta, agile, scattante, e quel go kart feeling è capace di regalare grandi soddisfazioni quando si è al volante di una Mini, benzina o diesel che sia. Certo mancherà quel gorgoglio tipico del 1.6 turbo, che ci ha tanto affascinato durante la prova della Mini John Cooper Works, ma la Mini Cooper SD offre prestazioni davvero elevate, accompagnate da un consumo discreto e da quelle bellissime sensazioni che poche macchine sanno regalare.

Con un costo superiore di soli 1.000 euro rispetto alla variante a benzina, la Mini Cooper SD si propone con ben 143 cavalli, più che sufficienti per donare una connotazione sportiva alla piccola hatchback inglese. Il motore è infatti un 2.0 litri a gasolio di origine BMW, in grado di sviluppare appunto 143 cavalli e 305 Nm erogati con continuità tra i 1.750 ed i 2.700 giri, un dato di coppia abbastanza elevato, che consente un feeling di guida pronto, scattante e davvero brillante. Grazie a queste caratteristiche la Mini Cooper SD, che, come tutte le Mini, Paceman e Countryman escluse, è disponibile unicamente con la trazione anteriore, è in grado di scattare da 0 a 100 chilometri orari in 8.1 secondi, toccando una velocità massima di 215 chilometri orari.

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Tutto questo a fronte di consumi davvero ridotti se rapportati all’effettiva sportività di questa compatta: Mini dichiara infatti un dato medio nel misto di 4.3 litri ogni 100 chilometri, con punte di 5.1 nell’urbano e di 3.9 nell’extraurbano. Durante le nostre prove, complice anche il carattere sportivo e divertente della vettura, non abbiamo sempre mantenuto un’andatura orientata al risparmio ma, anche spingendo per bene la Mini Cooper SD, il consumo medio si è aggirato attorno ai 16-17 chilometri al litro che però potrebbero facilmente salire dosando in maniera più oculata il piede destro. Merito anche del peso contenuto di soli 1.150 chilogrammi che, oltre a portare beneficio alle prestazioni velocistiche ed all’efficienza di marcia, permette una guidabilità estremamente sportiva, con un feeling che solo Mini è in grado di dare.

La sua compattezza e la sua agilità sono i punti cardine del progetto Mini, che fin dal 1959 hanno caratterizzato tutte le generazioni della Mini. Alec Issigonis, ingegnere greco che inventò l’originale Mini negli anni cinquanta, disegnò la sua Morris Mini con motore anteriore trasversale con trazione anteriore e cambio montato al di sotto dell’unità propulsiva: questa soluzione permise di minimizzare l’ingombro esterno della vettura, che misurava infatti poco più di 3 metri. L’odierna Mini Cooper SD non è così compatta, risulta infatti più grande di 70 centimetri, con una lunghezza totale di 373 centimetri, una larghezza di 168 ed un’altezza di 141. Nonostante lo sviluppo delle dimensioni, la Mini odierna ha delle dimensioni davvero compatte per le strade del giorno d’oggi ed il suo passo di 247 centimetri la rende davvero reattiva, precisa ed anche leggermente scorbutica per chi non la conosce, con il posteriore che tende ad allargare per una sensazione di guida pura, sportiva ed ormai d’altri tempi.

Non ci sarà un bagagliaio estremamente spazioso, sono solo 160 litri, ed i passeggeri posteriori non saranno comodi come su una grande berlina, ma, come davvero poche vetture al giorno d’oggi, la Mini Cooper SD è davvero sviluppata attorno al guidatore che, non appena prende in mano quel volante diretto, preciso e contrastato, sente subito il rapporto con questa vettura ed inizia a divertirsi su qualsiasi tipo di percorso.

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Su Strada: sportiva, divertente e poco assetata

Mini Cooper SD: la nostra prova su strada

Avvicinandosi alla Mini Cooper SD ci si accorge immediatamente delle sue ridotte dimensioni esterne che inevitabilmente portano ad un abitacolo abbastanza ristretto. Salendo in macchina si avverte però quanto l’abitacolo sia spazioso rispetto all’esterno. Certo, non si tratta dell’abitabilità di una segmento C, ma per essere così piccola, la Mini Cooper SD consente quasi a chiunque di trovare uno spazio comodo sui sedili anteriori. Solo i più alti trovano qualche difficoltà, soprattutto se la vettura è munita di tettuccio apribile che riduce lo spazio per la testa di qualche centimetro. Problemi che si scordano non appena si sistema il sedile: la posizione di guida è davvero bassa, con le gambe che assumono un’angolatura di guida abbastanza sdraiata, ed il volante che, seppur non presentando grandi possibilità di regolazione, si adatta ad ogni posizione.

Il setup di guida è prettamente sportivo: il cambio è vicino al guidatore ed è facilmente azionabile: abbastanza diretto e veloce, risulta leggermente spugnoso, dalla corsa un po’ troppo lunga e poco contrastato negli innesti, ma ripaga pienamente in precisione. La trasmissione non è però paragonabile all’eccellente sei marce della Mini Cooper S, ma anche questa unità ha da dire la sua, e, grazie alla sua buona rapportatura, permette al guidatore di divertirsi ad ogni andatura, con ottime accelerazioni che sfruttano il grande dato di coppia del quattro cilindri a gasolio. Nelle marce basse l’auto è estremamente briosa, pronta e rapida nelle accelerazioni ed anche quando si sale con i rapporti, a patto di non essere troppo bassi di giri, la Mini Cooper SD mantiene la sua connotazione sportiva, continuando a spingere in maniera uniforme nella parte centrale del contagiri.

Utilizzandola quotidianamente ci si accorge di come il motore risulti perfettamente calibrato per la guida tra i 1.750, regime dove inizia la coppia massima, ed i 3.000 giri, quando il dato di coppia inizia a calare. Al di sotto di tali valori il motore è ovviamente meno brillante, con la turbina che ancora non da il meglio di sé, per poi diminuire la spinta verso la parte alta del contagiri, seppur dimostrandosi comunque reattiva e divertente, con la potenza massima che viene sviluppata a 4.000 giri al minuto. Grazie a queste caratteristiche la Mini Cooper SD risulta davvero divertente in uscita di curva, con il motore che inizia a spingere fin dal basso e continua in maniera instancabile, ben gestibile da un guidatore esperto, ma facilmente sfruttabile davvero da chiunque grazie al controllo della trazione e della stabilità.

L’esuberanza del motore è infatti dosata in maniera ottimale dai controlli elettronici disinseribili: l’elevata coppia di 305 Nm a bassi regimi tende a far pattinare le ruote anteriori in prima, seconda e terza marcia quando si spinge davvero forte e, per i guidatori meno esperti, il traction control risulta quasi indispensabile. Se invece si sfrutta la Mini Cooper SD senza filtri, ci si può divertire come ormai su poche vetture, con una precisione d’inserimento in curva disarmante, con il retrotreno che segue alla perfezione ogni minima correzione del precisissimo sterzo, rispondendo immediatamente e dialogando con il guidatore.

Bisogna un po’ conoscerla, dosando l’acceleratore in uscita per avere massima trazione ed agendo in maniera morbida e progressiva sullo sterzo: il sottosterzo, a patto di guidarla in maniera corretta, non è quasi mai un problema grazie alla coda che allarga e chiude la curva. Se non si ha la giusta sensibilità e si guida in maniera brusca ed aggressiva, niente di più sbagliato per andare davvero veloci, la potenza del 2.0 litri a gasolio allarga il muso dell’auto, facendo scivolare le ruote anteriori che perdono la loro direzionalità: tuttavia questo comportamento è imputabile più al guidatore che all’auto stessa, che, durante i nostri test non ha quasi mai perso il mordente sull’asfalto, tranne in rare occasioni con pavimentazione stradale scivolosa.

Merito, oltre che dell’ottimo telaio, che vanta grandi doti di rigidità, anche del precisissimo sterzo, diretto e comunicativo, che è in grado di creare un vero rapporto con il guidatore, comunicandogli esattamente cosa succede all’avantreno, traducendo l’interazione tra gli pneumatici e l’asfalto in piccoli precisi segnali che il guidatore può facilmente interpretare, a patto di avere una buona sensibilità di guida, correggendo traiettorie e dosando il pedale del gas. L’eccezionale tenuta di strada di questa vettura, uno dei suoi punti forte che consentono a Mini di vantare un vero Go Kart Feeling, è dovuta anche allo schema sospensivo della Mini Cooper SD. La compatta sportiva a gasolio monta infatti all’anteriore un sistema MacPherson ad alberi simmetrici che garantisce grande stabilità all’avantreno ed un Multi Link posteriore che permette di sfruttare al meglio l’appoggio di ogni pneumatico, massimizzandone l’aderenza su strada.

L’assetto risulta orientato più alla rigidità che al comfort di marcia, anche se la comodità è tutt’altro che scarsa per un’auto di questo tipo. Questa configurazione permette un grande divertimento alla guida, con un’ottima aderenza che infonde sicurezza nel guidatore e nei passeggeri, coadiuvata a sistemi elettronici sempre sull’attenti, pronti a correggere gli errori di guida in maniera precisa ma a volte un po’ troppo invasiva. Insomma, una vera sportiva nell’handling ed in curva, con un motore ben proporzionato e dai consumi ridotti: certo non ci sarà quel coinvolgente suono tipico del 1.6 turbo a benzina, ma i consumi ridotti fanno di questa vettura un ottimo compromesso per chi è alla ricerca di un’auto divertente, sportiva ed utilizzabile tutti i giorni.

Mini Cooper SD: la nostra prova su strada
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Interni e Comfort

Mini Cooper SD: la nostra prova su strada

A fronte di una vettura così divertente e sportiva ci si aspetterebbe un abitacolo spoglio, scomodo e rumoroso. Niente di più sbagliato: Mini ha pensato davvero a tutto, risolvendo alcune problematiche tipiche dei motori performanti a gasolio in maniera molto intelligente. Per prima cosa il rumore: il quattro cilindri non ha di certo le doti canore tipiche del turbo benzina della Mini Cooper S, quindi i tecnici di Mini hanno piazzato nuovi pannelli isolanti nel vano motore ed in altri punti strategici della vettura per isolare al meglio l’abitacolo dal rumore dell’unità propulsiva. Il risultato è davvero buono, con l’esuberante quattro in linea che risulta abbastanza silenzioso, percepibile in maniera attenuata nell’abitacolo, quel tanto che basta per cambiare ad orecchio e sfruttare al meglio l’unità.

Anche l’isolamento acustico dai rumori esterni è di buon livello, con i fruscii aerodinamici che si sentono solo ad alta velocità ma non si rivelano fastidiosi. Per quanto riguarda l’abitacolo poi, le finiture sono davvero di ottimo livello: pellami di grande qualità, assemblaggio preciso ed estremamente curato, con solo qualche plastica che appare un po’ troppo economica, ma che al tatto si rivela ben studiata e proporzionata alla vettura. I numerosi accessori permettono di configurare la Mini Cooper SD in maniera davvero completa, con il navigatore satellitare con impianto di infotainment che può essere incastonato all’interno del contachilometri centrale in una posizione ottimale per non distrarsi alla guida. Numerosi sistemi elettronici impreziosiscono la Mini Cooper SD e rendono la guida più semplice e piacevole, massimizzandone anche l’efficienza grazie al sistema Minimalism, allo Start and Stop ed al Brake Energy Regeneration.

A livello di comfort l’assetto è tarato principalmente per dare all’auto una guidabilità ottimale, una grande tenuta in curva ed una reattività veramente sportiva. Il rollio è estremamente limitato e la rigidità delle sospensioni consente di avere un feeling davvero diretto con la vettura: l’altro lato della medaglia è però caratterizzato da un comfort non al top, che però visto l’orientamento della vettura, non risulta troppo sacrificato. Le buche si sentono, così come le imperfezioni stradali, ma è giusto così: la Mini Cooper SD è una vettura sportiva, che deve trasmettere ciò che accade tra le ruote e l’asfalto al guidatore. Il setup rigido e diretto della Mini Cooper SD è infatti ideale per questa vettura e, pur non essendo paragonabile come comfort di marcia a vetture di dimensioni maggiori e votate più alla comodità che alle prestazioni, non risulta affatto eccessivo e consente di viaggiare tranquillamente in ogni situazione. Certo il pavé si sente, e sulle strade più rovinate si “balla” un po’, ma le sensazioni che questa macchina è in grado di donare a chi la guida, ripagano appieno queste piccole imperfezioni di comfort.

L’abitabilità interna è buona per i passeggeri anteriori, ma per chi si siede dietro lo spazio per le gambe, inevitabilmente viste le dimensioni esterne, è davvero ridotto. La larghezza del divano posteriore però è buona visto che l’auto è omologata per quattro posti, così come lo spazio per la testa, a patto di non essere troppo alti. Il bagagliaio è ridotto, ma consente di caricare tutti quegli oggetti come borse della spesa, piccole valige ed altre cose non troppo ingombranti, tipiche della vita di tutti i giorni. Tuttavia, quando si necessita di caricare oggetti di grandi dimensioni, si possono abbattere i sedili posteriori ed in un attimo i 160 litri del bagagliaio diventano 680, un valore davvero notevole considerando le ridotte dimensioni esterne dell’auto.

Nei lunghi viaggi la seduta di guidatore e passeggero risulta particolarmente comoda: i sedili, ben imbottiti e dalle ottime regolazioni, consentono di trovare una posizione ideale in poche mosse. Nonostante risultino ben contenitivi, i sedili anteriori sono caratterizzati da un design che permette di salire e scendere facilmente dall’auto e di percorrere lunghe tratte senza stancarsi in maniera eccessiva. Proprio i lunghi viaggi sono una delle caratteristiche per le quali la Mini Cooper SD si distingue dal resto della gamma sportiva della Mini hatchback. I consumi ridotti ed il buon comfort di marcia consentono di viaggiare senza troppi problemi, consumando poco pur avendo una vettura che, quando tira fuori gli artigli, è in grado di far divertire e di emozionare.

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Listino Prezzi Mini hatchback

Mini Cooper SD: la nostra prova su strada

MINI One 75cv 15.990 euro
MINI One 98cv 16.990 euro
MINI One D 18.690 euro
MINI Cooper 19.950 euro
MINI Cooper D 21.550 euro
MINI Cooper D Automatica 23.200 euro
MINI Cooper S 24.600 euro
MINI Cooper SD 25.600 euro
MINI John Cooper Works 29.950 euro

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Scheda Tecnica Mini Cooper SD

Porte: 3
Sedili: 4
Lunghezza/Larghezza/Altezza mm 3729 / 1683 / 1407
Passo mm 2467
Carreggiate, anteriore/posteriore mm 1459 / 1467
Raggio di sterzata m 10.7
Serbatoio 40l
Olio motore l 5.2
Peso DIN/EU1 kg 1150 / 1225
Massima capacità di carico DIN kg 450
Massimo peso permesso DIN kg 1600
Carico massimo per asse anteriore/posteriore kg 890 / 735
Carico massimo sul tetto kg 75
Volume bagagliaio DIN l 160–680
Resistenza aerodinamica cx / A / cx × A 0.36 / 2.01 m2 / 0.72 m2

Motore
Quattro cilindri in linea quattro valvole per cilindro
Gestione del motore MEVD 7.2.1
Cubatura cm³ 1995
Alesaggio/corsa mm 84/90
Rapporto di compressione :1 16.5
Potenza 143 cv a 4.000 rpm
Coppia massima Nm 305 tra 1750 – 2700 rpm

Assetto
Sospensioni anteriori: MacPherson
Sospensioni posteriori Multi link
Freni anteriori a disco ventilati da 280×22 mm
Freni posteriori a disco da 259 × 10 mm
Rapportatura dello sterzo :1 14.1

Trasmissione
Cambio manuale a sei rapporti
I :1 3,308
II :1 1,870
III :1 1,194
IV :1 0,872
V :1 0,721
VI :1 0,596
R :1 3,231

Prestazioni
Accelerazione 0–100 km/h 8.1s
0–1000 m 29.2 s
80–120 km/h in quarta marcia 6.6 s
80–120 km/h in quinta marcia 7.8 s
Velocità massima 215 km/h

Consumi
Urbano 5.1 l/100 km
Extraurbano 3.9 l/100 km
Misto 4.3 l/100 km
CO2 114 g/km
Standard EU5

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