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L’affaire Renault-AutoPlus: perquisita la sede del settimanale francese

Il tutto suona un po’ come Davide contro Golia: ovvero Bruno Thomas, collega francese di AutoPlus, contro la Renault, uno dei più grandi giganti mondiali dell’auto. Lo scorso martedì 15 luglio la redazione del settimanale francese AutoPlus è stata perquisita e sono stati sequestrati alcuni computer, hard disk e fotografie a seguito di una denuncia


Il tutto suona un po’ come Davide contro Golia: ovvero Bruno Thomas, collega francese di AutoPlus, contro la Renault, uno dei più grandi giganti mondiali dell’auto.

Lo scorso martedì 15 luglio la redazione del settimanale francese AutoPlus è stata perquisita e sono stati sequestrati alcuni computer, hard disk e fotografie a seguito di una denuncia mossa da Renault lo scorso anno per spionaggio industriale.

Il redattore Bruno Thomas, in seguito alla perquisizione, è stato messo per 48 ore in stato di fermo ed ora dovrà rispondere di cinque capi d’accusa, fra cui la contraffazione di disegni soggetti al diritto d’autore e la rivelazione di segreto industriale. “Capi d’accusa un po’ irrealistici per dei giornalisti” -secondo il direttore del settimanale francese, Laurent Chiapello, dato che- “la rivelazione di un segreto è alla base del nostro mestiere: bisognerebbe mettersi d’accordo su cos’è oggi il giornalismo in Francia”.

Ora la polizia è alla ricerca della talpa, colui che ha fornito la documentazione su alcuni modelli molto prima della loro presentazione ufficiale. La Renault, parallelamente, sta conducendo un’inchiesta interna che coinvolge pure i fornitori. Secondo la Règie (e anche secondo noi) il settimanale sarebbe infatti solo l’ultimo anello della catena. Tant’è che fra le altre cose, al Thomas è stato impedito di comunicare con persone che lavorino per la Casa transalpina.

Via | Quattroruote

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